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PLC Forum


Analisi Di Combustione


Pascal2011

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l'analisi deve durare 6 minuti dopo l'inizializzazione dello strumento.

dopo 2 minuti fai la prima analisi, altri 2 minuti e fai la seconda, altri 2 minuti e fai la terza.

tutto alla massima potenza con entrambe le sonde inserite ( in caso di camera stagna)

poi stampi la media

aspetto il linciaggio :D

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Aggiungo anche che il valore della temperatura fumi della prima analisi non deve essere aumentato piu' di due gradi rispetto alla terza analisi..

Io pero' uso la media solo su impianti maggiori di 35 kw..sulle caldaiette faccio la semplice analisi..

sbaglio?

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Si, la norma UNI prevede la media delle 3 analisi, tra un'analisi e l'altra deve trascorrere almeno 2 minuti. Del fatto della temperatura dei fumi non ho riferimenti che mi impongano differenze massime tra le tre analisi analisi.

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neanche a me risulta questo limite di differenza.

ovviamente è cura dell' operatore eseguire l' analisi alla potenza nominale, e soprattutto con modulo termico a regime...

a quel punto non credo si rilevino scostamenti di temperatura...

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Nella precedente UNI 10389 (1994) il generatore di calore, per effettuare l'analisi di combustione, doveva essere a regime... ma cosa vuol dire? non lo indicava...

Lo stato di regime lo decide (ed è ancora così) l'operatore...

Si lo so, e tanti di voi pure, cosa si intende per funzionamento a regime, ma sono molti di più quelli che non lo sanno, per questo la nuova UNI 10389-1 indica quando si ritiene raggiunto lo stato di regime.

Infatti il Cap. 5.4 specifica che si ritiene raggiunto lo stato di regime quando si sia stabilizzata la temperatura del prodotti di combustione, cioè quando essa non varia più di ± di 2 °C.

Invece per gli apparecchi collegati a canne fumarie collettive, il regime lo si raggiunge (si ritiene raggiunto) dopo almeno 10 min dall'accensione dell'apparecchio.

Altra considerazione riportata dalla nuova UNI 10389-1 si può NON rispettare il limite dei due minuti:

al Cap 5.5.4 specifica che la durata della prova e pure il numero di misurazioni effettuate possono essere aumentati, qualora si riscontra che le misurazioni non abbiano valori significativi o anomali.

infatti nella guida sulla UNI 10389 postata da mimmo (che non era proprio quella, perché mancano alcune pagine e immagini, e anche questa non ultimata perché nel frattempo è uscita la nuova UNI, mentre quella si riferisce alla prima UNI del 1994), se vedete l'immagine dell'analisi di combustione, vedete che i valori di temperatura dei fumi, nelle tre prove, non cambiano se non di 1 grado circa...

altra analisi appena fatta:

analisicombustionestabi.jpg

Ciao

Modificato: da pignocco
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Secondo me sulle condensazione che lavorano in alta temperatura l'analisi bisognerebbe prenderla per buona quando la temperatura del ritorno è già abbastanza alta da avere un livello reale di condensazione dei fumi ed evitare che risultino quei rendimenti fasulli del 99%.

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pignocco visto che ci sei spiega come fare certe regolazioni in caso i valori non rientrassero nei parametri stabiliti dalla normativa

Ciao bl4st3r... penso che chi fa l'analisi di combustione da parecchi anni sia in grado di farlo...

anche se ci sono casi in cui non è possibile e si è costretti a far sostituire la caldaia, per fortuna si contano sulle dita di una mano.

Io mi occupo solo di una marca e questo mi semplifica le cose (almeno credo), conoscendo bene solo quella so come operare e regolare.

In linea di principio ci sono regole generali che valgono per tutti gli apparecchi.

l'ideale sarebbe appunto ottenere la combustione con la giusta proporzione di gas e aria.

Questo è più complicato nelle caldaie a camera aperta, dove influisce molto l'aria secondaria, anche se nelle nuove caldaie è stata ridotta grazie a deflettori e lamiere che diminuiscono l'apporto di aria secondaria e qui puoi solo regolare il gas (a volte sostituire lo scambiatopre primario...).

Nelle caldaie a camera stagna è già più facile perchè oltre alla regolazione del gas puoi anche ridurre l'eccesso d'aria con riduzioni nei condotti fumi e aspirazione.

Nelle caldaie a condensazione (le mie preferite), lasciando perdere il rendimento che recuperiamo dal calore latente del vapore contenuto nei fumi di scarico, ma pensando solo alla combustione del gas, non abbiamo il problema dell'aria secondaria ma abbiamo solo aria primaria e una volta regolato la percentuale di CO2 come prescrive la casa non ho mai avuto problemi...

Oltre al rendimento minimo che dobbiamo ottenere, si ricorda che dobbiamo avere almeno 2 punti in più durante la prova e come sappiamo dipende dalla tipologia dell'apparecchio e dalla data di installazione, abbiamo anche la concentrazione di CO non diluito da verificare e da tenere sotto i 1000 ppm (sotto i 100 sarebbe ideale)...

Per far capire bene a chi inizia a fare l'analisi di combustione, bisognerebbe spiegare come avviene la combustione e come influisce l'eccesso aria e questo mi pare che fosse spiegato nella seconda parte mancante della guida che ha linkato (si scrive così?) mimmo...

ora vado a dormire....

:sleepy:

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