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Regolazione Portata Di Un Impianto Aeraulico


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a scopo didattico sto dimensionando un impianto aeraulico per un edificio del terziario.

ho veramente molti dubbi (sono ancora uno studente). Vorrei provare ad esporvi uno di questi.

Prima di tutto: è un impianto di climatizzazione (riscaldamento + raffrescamento + IAQ secondo 10339) servito da un UTA, anch'essa da dimensionare.

ho dimensionato i canali per la portata di progetto ed ho, di conseguenza, trovato le perdite concentrate + distribuite.

Nella UTA avrei intenzione di mettere un ventilatore ad accoppiamento diretto, comandato da regolatore di frequenza. Penso un plug-fan.

Ho scaricato le documentazioni tecniche dei ventilatori di alcuni produttori ed ho le loro curve di funzionamento.

ipotizzando una portata di 50000 mc/h come portata di progetto e 250 Pa come DP del circuito aeraulico alla portata massima,

vorrei che l'impianto funzionasse correttamente e in modo accettabile, da un punto di vista energetico, anche quando la portata è modulata, fino al minimo; il minimo è ipotizzato alla metà della portata nominale, ovvero 25000 mc/h (a cui corrispondono, facciamo finta, 100 Pa)

la curva del sistema ha andamento parabolico, dovuto al fatto che il regime di moto del fluido all'interno dei canali è turbolento.

Detto questo, non so che farmene di quest'informazione:

usando le schede tecniche di uno dei ventilatori da me selezionati, entrando nel diagramma con la portata volumetrica, interseco con 250 Pa e ottengo il punto di funzionamento con un determinato rendimento. Penso che questo punto di funzionamento del ventilatore possa essere quello reale in quanto è presente il regolatore di frequenza. Sbaglio?

Prendiamo ora in considerazione il minimo:

se entro con 25000 mc/h e 100 Pa, il diagramma non mi dà alcuna informazione su questo punto di funzionamento... il ventilatore scelto è, probabilmente, non adatto? Oppure con il regolatore di frequenza, regolando frequenza e di conseguenza velocità, posso raggiungere praticamente ogni punto di funzionamento? Il ventilatore è quindi in grado di adeguarsi alla curva del sistema al variare della portata?

Grazie

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penso di aver risolto:

il diagramma di funzionamento di un ventilatore con regolatore di frequenza è un'area, quindi non sono vincolato ad alcun numero di giri in quell'area.

Il mio problema deriva(va) dal fatto che ho considerato solo la differenza di pressione a valle del ventilatore. Devo però considerare anche la differenza di pressione che dà l'UTA. Con questo valore ricado perfettamente nell'area del diagramma con le mie portate di funzionamento, sia minime che massime.

Mi stavo perdendo in un bicchier d'acqua.

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temo che tu debba contattare il produttore del ventilatore e farti dare (se ce le hanno) le curve che avresti se varia il regime di rotazione del motore

Le curve che hai probabilmente sono le solite pressione portata e con il motore a velocità fissa e poi non credo che la ventola funzioni in modo ottimale se salendo di frequenza( cosa possibile con l'inverter) e fai girare il motore oltre la sua velocità nominale

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Simone Baldini

Perchè con metà portata ti serve metà prevalenza?

La portata variabile a cosa è dovuta?

Come ti hanno detto esistono grafici che indicano le prestazioni ai diversi numeri di giri, questi devi utilizzare.

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