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Condizionatori "industriali" In Pompa Di Calore - Fino a che temperature hanno un buon rendimento?


Marcos2000

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Un saluto a tutti gli utenti del forum.

Vi chiedo già di scusarmi se i quesiti potranno non essere corretti tecnicamente ma non ho una approfondita formazione in materia. :-)

Vi Pongo una tematica sulla quale sto cercando di chiarirmi le idee da qualche tempo, le rese di COP in modalità pompa di calore dei condizionatori.

Consultando i cataloghi dei produttori si evince che il funzionamento in alcuni casi è garantito anche fino a -15°C (Daikin ad esempio) ma NON il COP dichiarato ovviamente, che viene calcolato a +7°C se non sbaglio.

Parlando con un installatore mi ha riferito che alcuni condizionatori di tipo "industriale" quelli per le grandi superfici come fabbricati commerciali per intenderci, mantengono buone rese di COP anche a temperature molto basse.

In effetti nel grande magazzino dove lavoro (1300 m2) la proprietà ha installato solo dei condizionatori per il riscaldamento seppure in questa zona la temperatura arrivi tranquillamente anche a -10°C.

E' realmente vantaggioso puntare su questo sistema per scaldare ambienti voluminosi? Se si, per quale motivo questi grandi impianti riescono ad ottenere buone rese a basse temperature mentre quelli "domestici" no? Quali sono le differenze tecniche?

GRAZIE MILLE

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No, non è vero. Il principio di funzionamento è lo stesso.

A meno che tu ti riferisca a rooftop con recuperatore di calore, nel qual caso l'espulsione dell'aria di estrazione viene fatta passare prima nelle batterie evaporanti. In questo caso, la temperatura dell'aria in ingresso batteria evaporante è la miscela tra l'aria esterna e l'aria interna estratta.

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infatti sono tipicamente macchine simili comunque ci si può scaldare tranquillamente a pompa di calore e usando come fonte di energia l'aria esterna anche in pianura padana

Conosco alcune strutture commerciali abbastanza grosse (1500-2000 mq) che in pianura padana si scaldano con vrf hitachi ad esempio

Allo stato dell'arte comunque pare che il primato sia della Mitsubishi Electric con la sua linea Zubadan che contiene climatizzatori commerciali oltre a vrf e pompe di calore aria acqua anche per uso domestico ( in questo caso gli hanno dato il nome ecodan)

Questa della mitsubishi ha alcuni accorgimenti che eliminano alcuni problemi..certo non il principale ossia che l'aria fuori è fredda ma altri al contorno

Molto interessante ma è tutta altra cosa la sanyo con motore a gas metano ma è un altro genere di roba ancora

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Xxxxbazookaxxxx
Se si, per quale motivo questi grandi impianti riescono ad ottenere buone rese a basse temperature mentre quelli "domestici" no? Quali sono le differenze tecniche?

E chi l'ha detto?

Ci sono ottime macchine per uso residenziale,dammi il volume che devi scaldare e ricorda che uno split non ti deve fare tutta la casa ma il locale che ne viene equipaggiato poi in base alla forma del locale e all'altezza ci son macchine che si adattano meglio agli scopi.

Oltrettutto ci sono tante marche che lavorano a temperature estreme sino ai -15° e 46° in climatizzazione

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Oltrettutto ci sono tante marche che lavorano a temperature estreme sino ai -15° e 46° in climatizzazione

In effetti che ci fossero macchine che lavorano a queste temperature l'avevo visto nelle schede tecniche dove la temperatura di esercizio è chiaramente indicata anche fino a -15°C ma con quale COP??

Il mio quesito era per capire se sulle grandi superfici i condizionatori industriali hanno tecnologie particolari che rendono conveniente il riscaldamento in pompa di calore anche a -10°C.

O meglio, in parole più semplici, riscaldereste i vostri 100m2 di casa solo con con un condizionatore di linea residenziale in pompa di calore con temperature esterne prossime alle massime di esercizio? (-10°-15°C),?

Perchè i grandi magazzini invece usano sempre di più questa tecnologia ma in scala diversa? Esistono differenze di funzionamento rispetto a quelli residenziali?

Grazie

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Perchè i grandi magazzini invece usano sempre di più questa tecnologia ma in scala diversa?

Usano rooftop, appunto, oppure UTA. Non PdC aria/aria intese nel senso classico.

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Xxxxbazookaxxxx
Perchè i grandi magazzini invece usano sempre di più questa tecnologia ma in scala diversa? Esistono differenze di funzionamento rispetto a quelli residenziali?

Perchè è estremamente più facile trovare un 28000 btu per 100mq commerciale anche trifase che trovarne uno da 280,000 btu per 1000mq residenziale.

Poi in un grande magazzino tu vedi la parte esterna che magari ti dice che ha una potenza di 12000 btu ma non sai che è collegata magari ad un vrv da 600,000btu che climatizza tutta la struttura.

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quelli di cui parlo io hanno vrf con 3 o 4 unità esterne

comunque il cop quando fuori c'è freddo e umido si abbassa e di molto..diciamo che è sufficente abbondare con la potenza in modo che riescano a scaldare poi per il disocrso cop e risparmio c'è da fare una valutazione sull'intero periodo di funzionamento

Per cui da ottobre a aprile mediamente il cop sarà abbastanza favorevole perlomeno da spendere all'incirca come con il metano ma col vantaggio che non hanno centrale termica doppio impianto perchè il vrf lo usano poi anche per rinfrescarsi in estate

Per cui alla fine della fiera hai un costo iniziale piu basso di impianto e spenderai come con il metano o magari qualcosa di piu temo ma eviti tutta la gestione della centrale termica e relativi balzelli e manutenzioni..perchè un vrf ben installato di buona marca può benissimo andare per 10 anni senza dovergli fare assolutamente nulla

Insomma il confronto lo devi fare..fra un inverno inero a gas e un inverno intero a pompa di calore..chiaro che la pompa di calore nei mesi piu freddi è penalizzata ma poi gode delle mezze stagioni e delle temperatrue miti

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Frigorista modena

Marcos provo io a rispondere alla tua domanda senza risposta.

Da fonte wikipedia,

Il COP di una pompa di calore è definito come il rapporto fra il calore somministrato alla sorgente a temperatura più alta e il lavoro speso per fare ciò

E già qui cominciano i problemi, dato che il Calore non è temperatura, non lo misuri con un termometro o altro , ma lo misuri con un calorimetro che purtroppo non si vende nei migliori negozi di elettrodomestici.

Poi abbiamo un'altro COP, che

può essere espresso anche in funzione del costo unitario dell'energia elettrica e termica, espressi in €/kWh:

Costo unitario energia elettrica /costo unitario energia termica

In questo modo è possibile calcolare quale debba essere il COP minimo affinché si abbia convenienza, dal punto di vista finanziario, nell'utilizzo della pompa di calore per riscaldamento al posto di una tradizionale caldaia.

E ancora

Si sottolinea che l'equivalenza finanziaria tra pompa di calore e caldaia tradizionale non necessariamente implica l'equivalenza energetica. Infatti quest'ultima è ricavabile in maniera diversa: si considera il rendimento di una caldaia, lo si pone pari al REP (rapporto di energia primaria) e quindi si calcola il COP = REP / ηel (con quest'ultimo posto convenzionalmente pari a 0,36): tale COP mi indica il valore per il quale caldaia e pompa di calore consumano la stessa quantità di energia primaria. In tale approccio, è necessario considerare le condizioni operative della macchina, in quanto le condizioni ambientali influiscono pesantemente sul COP effettivo. Fenomeni quali la formazione di brina sull'evaporatore costringono infatti ad inversioni di ciclo più o meno prolungate con impatto sia sul comfort sia sul COP effettivo.

Gli Zubadan che citava Erikle per esempio riescono a lavorare a temperature esterne molto basse perchè hanno uno speciale sistema che permette di evaporare ad una temperatura ancora più bassa di quella esterna in modo da permettere lo scambio termico evitando il surriscaldamento che brucerebbe l'olio in breve tempo, ma da questi elementi che ho postato, purtroppo (ma mi correggano gli specialisti!!) non vedo quello che tu vuoi sapere, ossia temperature ben definite e nemmeno quando conviene usare una caldaia o una PDC, o meglio è scritto come si fa sopra, ma non credo sia alla portata di chiunque in quanto servono strumenti di misura particolari, e la variabile maligna difficilmente prevedibile in questo caso è quanto tempo la PDC sta ferma per sbrinare il pacco, perchè (parere personale) il confort prescinde dalle complicazioni tecniche: nel senso a me va bene che la PDC stia ferma per sbrinarsi, però non devo gelare dal freddo e stare a disagio.

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il calcolo infatti non è semplice anche perchè ci sono molte variabili e spese accessorie per es nel caso della caldaia mantenere la centrale termica e i controlli periodici alla caldaia

Credo che sarebbero interessanti invece dei dati di esperienze reali..tipo prima mi scaldavo con questa caldaia e spendevo tot euro e ora invece uso la pompa di calore xy e spendo tot2 euro

Il guaio vero è che ormai tutte le fonti energetiche sono care..il metano che una volta era straconveniente ora non lo è per nulla..io pur non avendo un castello spendo cifre enormi di gas :(

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Vi ringrazio molto per le risposte.

Mi potreste gentilmente spiegare in termini pratici come funzionano i sistemi che usano rooftop, e cosa sono gli UTA?

Grazie mille!

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i rooftop sono tipicamente usati ad es nei centri commerciali o nei supermercati in pratica è una grande "scatola" che prende l'aria di ripresa da un canale rilancia l'aria climatizzata con un altro canale

poi il rooftop incorpora ventilatori per circolare l'aria ambiente e poi c'è una sezione col compressore e condensatore con relativa ventola e poi ancora possono esserci sezione per filtrazione dell'aria..recupero del calore e riscaldamento con varie tecnologie incluso anche bruciatroi a metano

Insomma tipicamente è una bella scatola che la monti sul tetto del supermercato (ma anche delle case es in usa) e quella è in grado di fare tutto

Il nome deriva dal fatto che tipicamente sono montati sul tetto (MA non necessariemte..a volte sono anche a terra)

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Vi ringrazio.

Non avendo una conoscenza tecnica approfondita che sto cercando di abbozzare con fatica, osservando la descrizione tecnica del rooftop, non sono riuscito a capire molto del loro funzionamento ma mi pare di aver intuito che in caso di temperature esterne molto basse hanno dei sistemi di preriscaldamento dell'aria da trattare ( ad esempio con la combustione di gas metano o altro) e successivamente recuperano parte dell'aria introdotta per l'evaporazione esterna, oppure lavorano utilizzano acqua circolante.

Può essere plausibile? Spero di non aver scritto delle palesi inesattezze che gentilmente vi chiedo eventualmente di correggere.

Grazie mille.

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