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Resa In Pompa Di Calore Condizionatore Electra


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ma la resistenza non serve per sciogliere il ghiaccio, ma per aumentare la temperatura e quindi la pressione del gas che arriva all'interno del compressore. Solitamente si guadagna qualcosina.

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Frigorista modena

Storecold bisogna che ci chiariamo però, se noi usiamo un clima "in pompa di calore" per risparmiare sulle bollette, o lo vogliamo far funzionare bene "a prescindere" da quanta energia siamo disposti a consumare, ossia non c'importa quanto spendiamo basta che funzioni.

Premetto che non mi occupo di climatizzazione, intervengo per diletto quando ci sono questioni teoriche che sono sempre molto interessanti, ma in tutti i casi se lo scopo della pompa di calore è risparmiare, mi sembra un controsenso dover consumare altra corrente elettrica per scaldare questo evaporatore.

A parte il fatto che per definizione la pompa di calore riesce a prendere già del calore latente dell'aria (che c'è comunque anche se fuori si gela dal freddo), mezzi per alzare questa pressione non sono poi tanti, o si mettono delle valvole di iniezione per tenere alta questa pressione (come fa lo Zubadan per esempio) o altre cose che non conosco, e poi qui non si parla di alzare di qualche grado, ma di parecchi gradi: se fossimo a 10 gradi sottozero come l'esempio che aveva chiesto Fabrizio, alzare di almeno 10 gradi una batteria così ampia come quella della macchina esterna non penso sia una cosa che si possa fare con una resistenza piccolina, da pochi watt, quindi se serve una reisistenza di parecchi watt ti mangi quel piccolo risparmio che faticosamente magari avevi ottenuto, e allora non ha più senso pensare alla pompa di calore come modo di risparmiare.

E non penso nemmeno che questa resistenza riesca ad impedire la formazione di ghiaccio dell'intera batteria.

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Frigorista modena
e poi qui non si parla di alzare di qualche grado, ma di parecchi gradi

E qui autocorreggo una mia enorme castroneria: dato che nell'evaporatore (così come nel condensatore) c'è un saturo, ossia liquido in presenza del suo vapore, o più semplicemente "che bolle", finchè c'è liquido saturo questa resistenza manco di mezzo grado la riuscirebbe ad alzare questa temperatura (così come l'acqua bolle a pressione atmosferica a 100°C e pure se ci fornissi tutta l'energia del sole a 5 miliardi di gradi, finchè c'è acqua questa bollirebbe sempre a 100°C).

Per cui questa resistenza dovrebbe fornire una potenza non definibile a priori, incognita in quanto dipende dalla quantità di liquido contenuta nello scambiatore, dal suo calore specifico ecc ecc, ma che in tutti i modi dovrebbe far bollire in modo che evapori tutto il refrigerante nell'evaporatore (e per far bollire un liquido serve una potenza molto superiore di quella che servirebbe a scaldarlo di calore sensibile, però si potrebbe aiutarla rallentando l'inverter del compressore per alimentare meno l'evaporatore in modo che ci sia meno liquido da far evaporare, chiedendosi però questo poco liquido come potrebbe "assorbire" il calore latente dell'esterno ...), e anche quando questo refrigerante fosse evaporato tutto, ossia fossimo fuori dalla campana a destra del gas surriscaldato, anche in questo caso questo gas non spingerebbe proprio nulla perchè non c'è più nulla che spingerebbe in quanto queste trasformazioni avvengono, eliminate le perdite di carico dei tubi, a pressione costante (ossia quello che leggi al manometro).

Non penso per questo ci sia una via d'uscita se non , appunto, l'iniezione di saturo, l'unico che possa effettivamente far salire la pressione di evaporazione in questi impianti,mi scuso dell'errore.

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Storecold bisogna che ci chiariamo però, se noi usiamo un clima "in pompa di calore" per risparmiare sulle bollette, o lo vogliamo far funzionare bene "a prescindere" da quanta energia siamo disposti a consumare, ossia non c'importa quanto spendiamo basta che funzioni.

Ovviamente, ma qui parliamo di una macchina già montata e quindi di un intervento per risolvere un problema.

Quelle resistenze (usate anche per scaldare le bombole di gas refrigerante in fase di travaso) sono in silicone e assorbono pochi watt, ripeto certo non è il massimo ma meglio che buttare il condizionatore è, .

Sicuramente essendo un frigorista, ti sarà capitato di vedere qualche scroll in bassa temperatura, con questa resistenza sulla pancia, beh ha un utilizzo simile. :thumb_yello:

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perdonate ,ma la formazione di ghiaccio non si dovrebbe avere sul compressore,( il quale si scalda autonomamente con il proprio funzionamento,) ma sulle alette dell'evaporatore che provocherebbe appunto la "chiusura"di tutte le fessure con i problemi noti; quindi non riesco a capire la funzione della cinta scaldante sul compressore :senzasperanza: io per assurdo metterei un deumidificatore :superlol:

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Fabrizio, come diceva Frigorista modena, le resistenze che intendi tu assorbirebbero un botto di corrente, ed inoltre sarebbe impossibile inserirle nella batteria condensante.

Per quanto riguarda la cinta ti faccio un esempio:

Il condizionatore lavora ad R410A, temperatura esterna di circa 5°C. All'esterno (lato di Bassa) dovresti avere come pressione 7 Bar, con temperatura del Freon a 0°C (in questo caso il Freo riesce a "togliere" calore all'ambiente) all'interno dovresti avere una pressione di 25 Bar con temperatura del gas di 45°C.

Se la temperatura esterna scende al di sotto dello 0 una macchina non buona non riesce più ad avere scambio termico, e la pressione da 7 Bar cala, facendo calare anche quella interna e di conseguenza la temperatura di mandata.

La cintura non fa altro che scaldare un pò il compressore per far risalire la pressione di evaporazione.

Spero di essere stato abbastanza chiaro :rolleyes:

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le ressitenze che si mettono per scaldare il sederino del compressore hanno una funzione ben precisa ossia evitare la migrazione di gas refrigerante liquido nella coppa del compressore ma questo a compressore spento

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storecold:

ok, ma dall'uscita del compressore il gas arriva in forma gassora ad alta pressione quindi alta temp. allo split che ora è condensatore , e qui si che avviene scambio termico, (ambiente interno) al condensarsi torna liquido prima alla valvola di servizio(quindi ora di AP) e poi al capillare (o comunque espanzione) dove la pressione viene abbattuda bruscamente portando il freon a BP ed come ben dicevi

se la temperatura esterna scende al di sotto dello 0 una macchina non buona non riesce più ad avere scambio termico
ma questo se la T di bassa non è inferiore alla temp est. (la quale a volte viene, se pur di poco, controllata da schede elettroniche) (certo sottozero e un po difficile)

ma sprattutto non comprendo l'utilità di scaldare il compressore di qualche grado,perchè anche se si riuscisse ad aumentare la temperatura/pressione del freon prima della condensazione una volta che ha ceduto il proprio calore all'ambiente da scaldare e tornato all'espanzione a mio avviso la T e P all'ingresso del copr sarà sempre la stessa, l'unica cosa sarebbe farlo evaporare a meno 10° allora si che sarebbe una soluzione :thumb_yello:

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Frigorista modena

P.S. Ti credo perchè non hai motivo per mentire, mi piacerebbe vedere in dettaglio però, queste cose m'incuriosiscono parecchio...

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turista della democrazia

Il fattore di resa cala al calare della temperatura esterna, questo anche nei migliori compressori del mondo. la temperatura di mandata è in funzione di quella di ripresa, dai volumi in gioco e spostati.

Le macchine ad inverter hanno la termostatica elettronica quindi i discorsi sul capillare...

La resistenza intorno al compressore serve per riscaldare l'olio nel carter a macchina ferma, al fine dui aumentare temperatura evaporazione o cose del genere è di nulla utilità, mentre sulla batteria esterna aumenta la resa al massimo, ma sicuramente meno, di quanto consuma la resistenza stessa. tanto vale metterla nell'ambiente che si vuole scaldare.

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la resitenza sul carter del compressore serve ad impedire la migrazione del refrigerante liquido nell'olio del compressore..ovviamente a compressore fermo

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  • 6 years later...
Federico Giannotti

Buongiorno ragazzi...leggevo con interesse tutti i Vs commenti perchè avendo un problema simile e non essendo del metiere non ci capisco un'H :)  :)  Non volevo apripre un post per lo stesso problema.  

Anche io a casa ho un condizionatore ad inverter, in freddo uno spettacolo in caldo riscalda,avvicino la mano allo splitt e si sente il caldo che esce fuori. E' un 12000 BTU, e mi scalda o rinfresca tutta la casa di 100mq, ci mette un po di tempo ma lo fa e sono contentissimo.     E ora viene il problema...ho anche un'officina, nel seminterrato freddissima e umida...e ho pensato per alzare di qualche grado la temperatura in inverno di installare un condizionatore HISENSE (rivenduto sotto un altro nome) da 24000 BTU. Per lo spazio che ho io sicuramente è sottodimensionato e lo so...ma mi aspettavo che dallo splitter uscisse aria calda, invece esce aria tiepida..misurata sullo splitter con lo strumento, mi da intorno ai 31°.   Il condizionatore permette di impostare 32°, mentre quello mio di casa 30°.      Qualche dato tecnico...caricato con gas R32 (mi sembra si chiama cosi). la pompa di calore è posta a  circa 17 metri dallo splitter, ci sono 4 curve a 90°. In officina oggi che ho aperto ci sono 17°, fuori penso sui 14-15°.   Altezza officina 4metri, +- 7metri larga x 17metri lunga.    Ho installato lo splitter al centro dell'officina con la speranza che alzasse un po la temperatura, ma l'aria dallo splitter non esce come mi aspettavo, pensavo che uscisse sui 40° per scaldare un ambiente e portarlo sui 30° in condizioni ottimali....io mi accontenteri di non congelare :)   Un'ultima cosa, ho trovato un pezzo di tubo utilizzato nell'installazione  che misura 13mm esterno e 11mm interno.  Secondo Voi funziona  bene o ha qualche tipo di problema ?   Posso utilizzare qualche accortezza sulla pompa esterna ? Grazie dell'attenzione, spero di leggere una Vs risposta prima di congelare :)  :)

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