innohit Inserito: 19 settembre 2012 Segnala Share Inserito: 19 settembre 2012 Come da oggetto qualcuno mi sa spiegare esattamente quali differenze ci sono tra un bollitore per acqua sanitaria a un accumulatore inerziale o volano termico (ovviamente nelle versioni dotate di serpentino per separare i circuiti). E' possibile secondo voi riciclare un bollitore ACS come puffer e montarlo in sostituzione di uno scambiatore a piastre attualmente utilizzato per separare due circuiti di riscaldamento? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antonioST4 Inserita: 19 settembre 2012 Segnala Share Inserita: 19 settembre 2012 il problema non è necessariamente la sembianza del serbatoio. esso assume la connotazione di puffer se l' acqua che contiene è "tecnica" oppure "sporca", ovvero riscaldata ciclicamente, e dunque funge da fluido primario per eventuali scambiatori; la connotazione bollitore, invece, sta ad indicare che l' acqua del contenuto è il fluido riscaldato, ed è a perdere. in questo caso sono gli scambiatori a riscaldare il contenuto. la risposta alla tua domanda presuppone la conoscenza della teoria degli scambiatori. in linea generale non è importante "da che lato" guardi il sistema accumulo-scambiatore, ed altrettanta poco importanza ha il nome di battesimo (puffer o bollitore) che aveva il tuo serbatoio in origine. il tuo scambiatore è caratterizzato da una potenza specifica e da un delta t medio logaritmico delle temperature; la potenza specifica dipende dalla coefficiente di scambio del materiale dello scambiatore e dalla superficie dello stesso. il serbatoio, o accumulo, o chiamalo come vuoi, costituisce un pozzo di energia termica, che svuoti o riempi. uno scambiatore ha funzionamento totalmente reversibile: le differenze di temperatura, a parità di potenza scambiata, dipendono dalle portate del fluido e dalle loro capacità termiche. se vuoi la risposta alla tua domanda riporta per intero le tue intenzioni, ed i dati a corredo. altrimenti parliamo del nulla Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
innohit Inserita: 14 ottobre 2012 Autore Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 Grazie Antonio per la risposta. Mi affido alla tua competenza per risolvere questo "problema". Abbiamo un impianto di riscaldamento da me realizzato un paio d'anni fa che funziona egregiamente (almeno secondo il mio punto di vista) così fatto: circuito A a vaso aperto collegato ad una caldaia a legna Thermorossi da 25kw, circuito B a vaso chiuso collegato all'impianto a termosifoni di una piccola abitazione e ad una caldaia murale a gas da 24kw. I due circuiti sono al momento separati da uno scambiatore a piastre. Ovviamente ci sono le due pompe, le valvole di ritegno e quant'altro necessario al corretto funzionamento e alla sicurezza dell'impianto. La caldaia è dotata di un ventilatore a monte del bruciatore che gira facendo alzare la fiamma quando c'è bisogno di potenza termica, mentre rimane a riposo creando l'effetto brace una volta che il circuito A è in temperatura (intorno ai 75° se non ricordo male). Premesso questo andiamo avanti con la storia. Un costruttore artigianale di caldaie a biomassa un giorno ha visionato l'impianto dicendo che quel sistema secondo lui ha un consumo eccessivo di legna perchè una volta che l'impianto è a regime il ventilatore della caldaia a legna compie cicli di accensioni e spegnimenti ad intervalli di 15/20 minuti. Per ottimizzare il tutto suggerisce di togliere lo scambiatore a piastre e di sostituirlo con un comune bollitore per acqua sanitaria. Il cliente su suo suggerimento si procura questo http://www.cordivari.it/product.aspx?id=2&gid=32&prd=1264&lng=0 nella versione da 200 litri e mi chiede di procedere con il lavoro che consiste nel collegare il circuito a legna sugli attacchi destinati in origine all'acqua sanitaria (ritorno sull'ingresso in basso e mandata sull'uscita in alto) e il circuito termosifoni sulla serpentina. A questo punto inizio a nutrire delle perplessità che espongo al cliente in quanto secondo me trattasi di lavoro inutile e soldi buttati, tanto più che non è un lavoro da un paio d'ore visto che bisogna spostare anche la caldaia a legna col relativo scarico fumi. Con un accumulo inerziale di quel genere è ovvio che i tempi di accensione/spegnimento della caldaia a legna si prolungano, ma sinceramente non ne vedo l'utilità visto che gli attutali 15/20 minuti di funzionamento mi sembrano più che ragionevoli. Secondo me nelle 24 ore se i kw da scambiare sono sempre gli stessi, le ore totali di funzionamento del ventilatore saranno le stesse e lo sarà anche il consumo di legna. Anzi, ci sono 200 litri d'acqua in più da scaldare... Altra considerazione... la serpentina è montata sulla parte bassa del bollitore visto che è nato per essere usato al contrario, ovvero si collega il generatore di calore sulla serpentina per scaldare i 200 litri e non viceversa. Di conseguenza mi trovo a scaldare 200 litri d'acqua che rimarranno inutilizzati visto che stratificheranno sulla parte superiore mentre io lo scambiatore ce l'ho sulla parte inferiore. Conclusione: secondo me trattasi di lavoro totalmente inutile che andrà a peggiorare il funzionamento dell'impianto anzichè migliorarlo. Attendo i pareri dei più esperti... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antonioST4 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 PREMESSA: non conosco in dettaglio la tua caldaia, e mi aspetto tu alleghi un link. in generale, un generatore a legna ha una capacità discutibile di modulazione, quantomeno non paragonabile ad una caldaia a gas. in quest' ottica, se la potenza del sistema di emissione è inferiore alla potenza del generatore, va inserito un accumulatore del calore prodotto in "surplus". tale valutazione va fatta attentamente anche alla minima potenza del generatore, che potrebbe risultare comunque maggiore del massimo dissipabile. un ulteriore vantaggio offerto dal pozzo termico è la possibilità di differenziare i tempi di accensione ed i tempi di utilizzo, senza essere schiavi del lavoro continuo di carica. siccome è "prassi diffusa" che gli scambiatori inseriti nei puffer non sono poi tanto generosi, conviene sempre lavorare con il generatore a legna direttamente sull' acqua del puffer, se quest' ultimo è il generatore primario. alle eventuali serpentine, colleghi la caldaia a gas, e se vuoi, l' impianto di emissione. nulla vieta di lavorare a vaso aperto anche con i radiatori, ed esistono diverse configurazioni, ma risulta spesso più versatile limitare il circuito a vaso aperto al solo tratta generatore-puffer. pensa per esempio ad una casa su più livelli... il bollitore sanitario di cui disponi è inadeguato, per volume e per caratteristiche delle serpentine di scambio. una regola empirica dice 50lt di acqua di volano per ogni kW, tuttavia il calcolo esatto si fa a partire dalle seguenti grandezze: 1. potenza generatore 2. potenza impianto emissione 3. eventuali ore di autonomia senza reintegro. che in realtà va conciliato con le reali esigenze ed abitudini di utilizzo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
click0 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 Ciao come prima cosa premetto che quello che stò per scrivere deriva in gran parte da "sentito dire" perchè per lavoro mi occupo di altro in un impianto funzionante a combustibile solido il problema principale sta nel fatto che la combustione, dovrebbe per quanto possibile essere continua sia per un fatto di rendimenti sia per un fatto di "bontà" di combustione questo è quello che "ho letto tra le righe" e che ti è stato consigliato dal "costruttore di caldaie" L'aggiunta del serbatoio aumentando il volume totale dell'impianto fa lavorare più a lungo la caldaia migiora quindi il rendimento ma logicamente aumentano i tempi di raggiungimento della temperatura desiderata sull'impianto come dici tu. utilizzare un bollitore collegato come dici tu non so' quanto sia corretto nel senso che impieghi un qualcosa nato per "fare dell'altro" esistono puffer/serbatoi inerziali che nascono appositamente per fare accumulo e separazione di impianti alimentati a legna Negli schemi idrulici di marche austriache (considerate il top) i puffer sono ad essempio collegati in parallelo al circuito caldaia evengono inserti prima dello spegnimento del ventilatore in modo da dare "sfogo" al lavoro della caldaia Spero di esserti stato utile , di non aver detto qualche ca..ta e di non aver fatto più confusione di prima Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antonioST4 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 click tu parli del noto collegamento a "t", o alla tedesca. comunque, in generale, non prendete per oro colato i teutonici, spesso si complicano la vita più del dovuto, forse solo perchè abituati a complicarsela. e poi l' Italia non è l' Austria parlo del clima... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
innohit Inserita: 14 ottobre 2012 Autore Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 Questa è la caldaia: http://www.thermorossi.it/ita/legna_det.php?gruppo=3&padre=1&figlio=4&id=37 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
click0 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 poi l' Italia non è l' Austria parlo del clima...Giusto tu parli del noto collegamento a "t", o alla tedesca.Fai conto che mi sembrava una cosa interressante da vedere/proporre P.S è normale che i nuovi messaggi se resto nella discussione non si vedano? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antonioST4 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 Fai conto che mi sembrava una cosa interressante da vedere/proporre hai fatto benissimo a citare quel collegamento. non è sbagliato, ma non è l' unico dati tecnici di quella caldaia? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antonioST4 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 manca il dato della potenza dei radiatori...e non ho ancora capito quanto vale la potenza minima.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
innohit Inserita: 14 ottobre 2012 Autore Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 L'impianto a radiatori ha una superficie radiante di circa 12kw, mentre la Thermorossi fornisce il dato di potenza nominale che sono 25kw ma non quello di potenza minima ovvero quando il ventilatore è spento e la fiamma viene ridotta a brace. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vitos77 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 A questo punto credo che l'inerziale sia obbligatorio , ma come ti è stato detto dovresti calcolare circa 50litri a Kw di potenza. Quello postato non fa al caso tuo concettualmente progettato per uso diversi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antonioST4 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 quoto, e continuo a domandarmi perchè non sia nota la potenza minima, o qualcosa approssimabile ad essa.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
innohit Inserita: 14 ottobre 2012 Autore Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 quoto, e continuo a domandarmi perchè non sia nota la potenza minima, o qualcosa approssimabile ad essa.. Bisognerebbe chiedere a Thermorossi... di potenza minima non se ne parla nè sui cataloghi, nè sul manuale d'installazione. Ma esiste un puffer con serpentino collocato sulla parte superiore, oppure bisogna procurarsi un boiler con 3 serpentine e sfruttare quella più in alto? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antonioST4 Inserita: 14 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 14 ottobre 2012 (modificato) sulla scorta della famosa regola empirica, dovresti disporre di un puffer da 1000lt. dei 25kW nominali bisogna considerare la potenza all'acqua dichiarata, e il potere calorifico assai variabile della legna. tanto per tirare un numero, ho supposto 20kW. sarà tua cura specializzare il calcolo nel dettaglio reale. acqua tecnica del puffer e caldaia a vaso aperto, caldaia ed impianto in serpentine alte. le serpentine potrebbero anche essere due. dovrebbe essere superfluo farti notare che, installare serbatoio e generatore a vaso aperto, impone il rispetto del principio dei vasi comunicanti. a quel punto si potrebbe pensare di preriscaldare l' acs con serpentino aggiuntivo, meglio se con spiralato in acciaio inox. il problema di quel metro cubo di serbatoio è che da solo costerà quasi come la caldaia, e sarà dura dimostrarne la necessità, specie dopo aver usato la caldaia in diretta senza aver subito danni... Modificato: 14 ottobre 2012 da antonioST4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
innohit Inserita: 15 ottobre 2012 Autore Segnala Share Inserita: 15 ottobre 2012 specie dopo aver usato la caldaia in diretta senza aver subito danni... Non solo non ha subito danni ma non è neppure mai andata in ebollizione. L'unica volta è successo perchè la fenomena della moglie aveva paura del rumore del ventilatore e così è andata a spegnere il quadro comandi e dunque il circolatore. Ha sempre funzionato correttamente per 2 anni. Oltretutto tutta la tubazione del circuito legna è da 1" 1/4 fino allo scambiatore dove si riduce inevitabilmente a 3/4". A quella bisogna aggiungere i 42 litri d'acqua contenuti in caldaia e quella contenuta nel vaso aperto (30 litri circa). Per quello mi sembrava un lavoro inutile, considerando anche il consumo contenuto di legna. Poi con un bollitore da 200 litri... tanto vale tenersi lo scambiatore a piastre... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antonioST4 Inserita: 15 ottobre 2012 Segnala Share Inserita: 15 ottobre 2012 ti è stato detto come dovrebbe essere, sai come è fatto adesso, sai cosa potrebbe accadere, valuta tu... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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