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Dubbio Su Regolazione Caldaia


kantele

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salve a tutti!

da poco abito in una casa con il riscaldamento a pavimento con caldaia a condensazione a gpl con sonda esterna e con accumulo da 300 l.

vorrei capire però una cosa: la mia caldaia è impostata in modo tale che, una volta raggiunta la temperatura di mandata dell'acqua calcolata dalla sonda, si spegne e non si riaccende finchè l'acqua non si raffredda di più di 10 gradi dalla temperatura alla quale si è spenta la volta precedente.

ho notato che il mio pavimento ha raggiunto la temperatura di circa 24-25° e la mandata calcolata dalla caldaia per esempio stasera è di 34°. quindi quando la caldaia si spegne, l'acqua scende abbastanza velocemente fino ai 25° e poi rimane su questa temperatura anche per 40 minuti, per poi scendere di un altro grado e far ripartire la caldaia. il risultato è che non riesco a scaldare l'ambiente a più di 18,5°.

per risolvere il problema quindi penso di avere due soluzioni:

- elimino o diminuisco il differenziale dei 10° della temperatura in modo da fare partire la caldaia più volte

- modifico la curva, facendo salire di qualche grado la temperatura calcolata per la mandata dell'acqua aumentando quindi a più di 10° la differenza tra la temperatura calcolata della mandata e la temperatura effettiva del pavimento.

cosa mi consigliate? è corretta l'impostazione dei 10° di differenza della caldaia?

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Io però trovo strano che una caldaia a condensazione, che ha una modulazione "finissima", possa portarti questa differenza di temperatura tra fiamma presente e fiamma assente.

Sembra quasi che fà fatica a circolare l'acqua o che, nel caso fosse presente in caldaia o sull'impianto, hai qualche by-pass troppo aperto.

Un cliente aveva un problema simile, anche se molto più marcato, per via di un impianto con molta contropressione (con l'unica differenza che la fiamma rimaneva spenta 3 minuti per la temporizzazione tra un'accensione e l'altra) e non riusciva mai a scaldare perchè saliva subito a temperatura impostata e poi si spegneva...in pratica aveva il riscaldamento a singhiozzo dove la fiamma stava accesa 20 secondi ogni 3 minuti.

Ti lascio immaginare i disagi arrivata la stagione fredda...

Totale ho chiuso il by-pass interno alla caldaia e la situazione si è quasi risolta.

La circolazione non è ancora ottimale, per quello ci vuole un'ulteriore pompa, ma solo con la modifica del by pass è riuscito ad avere i 20-22° che gli servivano (prima non raggiungeva i 19).

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scusa la mia ignoranza (non ho mai avuto nè caldaie a condensazione nè riscaldamento a pavimento), ma come dovrebbe funzionare in modo corretto?

la caldaia si accende, scalda l'acqua alla temperatura prevista dalla sonda esterna e poi?

la caldaia si dovrebbe spegnere?

oppure dovrebbe modulare la potenza e tenere costante la temperatura dell'acqua ai valori calcolati dalla sonda?

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Non so cosa intendi tu per sonda esterna ma io mi riferivo al semplice funzionamento "guidato" dai sensori interni della caldaia.

In pratica la caldaia deve tenere il più costante possibile la temperatura impostata, quindi a circuito freddo lei và a massima potenza (salvo la rampa iniziale ed eventuali regolazioni personalizzate) fino a che non ci si avvicina alla temperatura impostata.

Mano a mano che ci si avvicina la fiamma modula per tenere appunto la temperatura costante.

Ecco, se anche a tutta modulazione la temperatura tende a salire, allora la fiamma si spegne e si riaccende solo dopo essere ritornata sotto la soglia impostata.

Bene, questo dovrebbe essere il funzionamento giusto a circolazione ottimale perchè se invece la circolazione è in parte compromessa allora si possono avere problemi di sali e scendi più o meno marcati in base alla velocità di scorrimento dell'acqua.

Se poi c'è un by pass di mezzo allora la cosa può peggiorare perchè l'acqua riscaldata potrebbe anche passare quasi tutta da lì e non verso l'impianto.

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il fatto di non modulare correttamente potrebbe essere però un problema di troppa potenza della caldaia?

perchè la casa è composta da due piani, ma al piano terra con una stufa in maiolica con un carico di legna alla mattina riesco a scaldare l'ambiente costantemente sopra i 20° impostati sul termostato del riscaldamento a pavimento (che quindi non si è mai acceso dall'inizio dell'inverno). il problema potrebbe essere causato dal fatto di fare scorrere costantemente soltanto l'acqua necessaria per la parte di impianto del primo piano su un impianto progettato per scaldare l'intera casa?

Modificato: da kantele
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Se la circolazione è buona non si dovrebbero comunque riscontrare problemi di temperatura ballerina...cioè, se si accende solo metà impianto allora semplicemente arriverà prima in temperatura.

Converrebbe anche capire com'è strutturato il tuo impianto perchè altrimenti è difficile azzardare delle ipotesi.

In teoria un buon impianto dovrebbe avere il collettore con regolatori di flusso, e relativi flussometri, per ogni serpentina, perchè ogni diramazione deve essere bilanciata a dovere per rendere omogeneo lo scorrimento del calore.

Poi, come dicevo sopra, bisogna anche assicurarsi che non ci sia un by pass troppo "morbido" da qualche parte (o in cadaia e nell'impianto) perchè se il circuito crea più resistenza del by pass, allora è logico che l'acqua scorre più in quest'ultimo che nell'impianto.

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