gommapiuma Inserito: 17 gennaio 2013 Segnala Share Inserito: 17 gennaio 2013 Buongiorno a tutti, desidero innanzitutto ringraziare tutti quelli che interverranno, e scusarmi se userò espressioni improprie con descrizioni molto approssimative, ma sono un neofita assoluto! Dunque, la questione riguarda il riscaldamento di una abitazione costruita nei primi anni '60, situata in collina, zona climatica D, spesso esposta a venti di tramontana. L'edificio è costituito da un piano terra, di circa 450 mq, un seminterrato di circa 100 mq e una mansarda di circa 300 mq, questi ultimi due piani non abitabili. La costruzione è in laterizio e cemento armato. Sono presenti 3 camini, con 3 canne fumarie separate, più una per la cucina. Finestre ampie, infissi di legno con doppi vetri installati "postumi" con pochi o nulli benefici apparenti. Originariamente il riscaldamento era alimentato ad olio combustibile, la caldaia era cilindrica molto ingombrante, calata nella sua posizione, nel seminterrato, prima che fosse costruito il solaio. Quando una trentina d'anni fa mio padre fece cambiare caldaia e bruciatore in favore del gasolio, non è stato possibile rimuovere la prima che è stata semplicemente spostata per installare al suo posto la seconda, molto meno ingombrante: quest'ultima potrebbe essere rimossa, ma se volessimo installare una caldaia a pellets, questa dovrebbe essere fornita a pezzi e montata in loco, perchè tutta intera non si potrebbe portare nel vano, oltre al fatto che per la potenza richiesta pare che quel locale non sarebbe più in regola. La piscina esterna, sempre scoperta, di capacità 250 mc, non è più in uso da molti anni (nè d'estate nè d'inverno) ma stiamo pensando a un potenziale ripristino: era dotata di un impianto di riscaldamento alimentato a gasolio sin dalle origini, con una caldaia molto grande di forma sempre cilindrica poggiata in orizzontale, con accanto un grosso serbatoio cilindrico che immagino fosse una sorta di scambiatore di calore tra l'acqua della caldaia e quella della piscina. Quest'ultimo impianto, completamente rimosso qualche anno or sono nelle sue parti visibili, era installato in un manufatto in muratura, ancora esistente, adiacente alla piscina e fornito di canna fumaria propria. Ora, visti i costi proibitivi del gasolio, e considerato che il metano non arriva nella zona ove la casa è ubicata, mi chiedevo se ritenete fattibile l'installazione di una caldaia a pellet lì dove era installata quella della piscina, utilizzandola primariamente come fonte di calore per il riscaldamento dell'abitazione, ed eventualmente, se necessario, collegare uno scambiatore se proprio si desiderasse per qualche ragione riscaldare l'acqua della piscina. Questa soluzione consentirebbe agevolmente lo stoccaggio e il rifornimento di combustibile, e l'assoluta assenza di rumore in casa durante il funzionamento. La caldaia a gasolio potrebbe restare al suo posto nel seminterrato come soluzione di emergenza in caso di malfunzionamenti o di fine combustibile. L'aspetto negativo credo sia la distanza tra questo locale tecnico e l'abitazione, che è di circa 90 metri: ma, ho pensato, esistono impianti di teleriscaldamento in interi quartieri, ci sarà pure un modo per trasportare il calore per novanta metri? Che ne pensate? Grazie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Valejola Inserita: 17 gennaio 2013 Segnala Share Inserita: 17 gennaio 2013 Perdona il mio intervento, non ti sarà di aiuto, ma sinceramente non spevo che le caldaie a pellet potessero arrivare a certe potenze! Perchè, ma magari sbaglio, ti servono molti kw per garantire il fabbisogno della casa e della piscina. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
abyssnero Inserita: 17 gennaio 2013 Segnala Share Inserita: 17 gennaio 2013 (modificato) forse non ho capito il tutto...se non puoi istallare direttamente in casa perchè non istalli la stufa a pellet nel seminterrato? io aggiungerei in una stanza grande ''soggiorno'' un termocamino con dei termoconvettori nelle altre stanze per non rompere tutto li metterei a soffitto nascosti da una contro soffittatura in cartongesso per la piscina andrà bene anche la stufa a pellet con apposito scambiatore e pompa di circolazione. il tutto è un idea buttata cosi ma il tutto deve essere studiato sul loco e da un ingegnere che potrà sicuramente darti consigli giusti....... aggiungo che io in albergo utilizzo il geotermico l'acqua esce a 65° con questa facciamo le piscine l'acqua sanitaria ''calda'' e i riscaldamenti ..prova ad informarti se esiste il geo nella tua zona potresti avere il petrolio sotto casa e non lo sai.... Modificato: 17 gennaio 2013 da abyssnero Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
innohit Inserita: 17 gennaio 2013 Segnala Share Inserita: 17 gennaio 2013 Le caldaie a pellet arrivano comodamente fino a 40kw di potenza effettiva all'acqua, 40kw che "a braccio" sono più che sufficienti per la casa ma non anche per la piscina che richiede comunque una caldaia dedicata. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Simone Baldini Inserita: 17 gennaio 2013 Segnala Share Inserita: 17 gennaio 2013 Le caldaie a biomassa arrivano alla potenza che si vuole, il problema è un'altro, quanto automatizzato si vuole il sistema. Cioè se si carica manualmente la caldaia per scaldare un'abitazione del genere e non si ha un sistema semi automatico vuol dire che dovrai fare avanti e indietro per i 90mt molto spesso. Anche se automatizzi il tutto, la carica ha sempre un limite ed inoltre dovrai avere lo stoccaggio del pellet oltre la pulizia della caldaia regolarmente. Un conto è avere una stufa direttamente nella stanza da riscaldare e un conto una caldaia in un locale apposito magari distante dall'abitazione. Tanto per darti un esempio http://www.arcacaldaie.it/modelli.php?id=22 questa va fino a 250kW, quindi un bel condominio da una 30 di appartamenti riesci a farlo. Per il tragitto delle tubazioni, se si isolano come si deve le perdite sono accettabili. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gommapiuma Inserita: 18 gennaio 2013 Autore Segnala Share Inserita: 18 gennaio 2013 Grazie a tutti per le risposte. Dunque, se ho capito bene, il problema più grosso (investimento economico a parte!) è rappresentato dalla necessità di riempire molto spesso il serbatoio di pellet: ma quanto spesso? Limitando il discorso al solo riscaldamento dell'abitazione, poichè quello "combinato" sembra non realizzabile, potete aiutarmi a farmi un'idea approssimativa del consumo orario di pellets? Di quali parametri bisogna tener conto per fare questo calcolo, che immagino per niente semplice? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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