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Striscia La Notizia E Fotovoltaico


Simone Baldini

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Bisogna avere....i fiumi. Da noi, se si esclude la val padana e poco più, è praticamente impossibile fare del trasporto fluviale.

Poi c'è una questione di mentalità. Ed è proprio questo il nostro tallone d'achille.

Da noi, in Lombardia, c'era un'efficiente rete di trasporto fluviale plurisecolare, ma i navigli li hanno interrati per farci le strade. E' anche vero che non si può avere tutto, però la navigazione sul Po' è un'altra favvola mangiasoldi italica.

E' vero, come lo sono io. però tutte le volte che abbiamo affrontato il problema caterve di post ironici sul tono: "Non è questo il problema....Cosa vuoi che incida qualche telecomando acceso.... (un totale di GWatt/h per l'inera nazione)" e via sul medesimo tono.

Alla fine bisogna decidersi.

Attualmente si produce non più del 35% del fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, eolico e geotermico) il rimanente 65% o lo si produce da combustibile fossile (petrolio, gas e carbone), oppure lo si importa.

Anche sfruttando tutto lo sfruttabile sarà difficilissimo incrementare ancora di un 15% l'energia prodotta dal rinnovabile, che è l'unica energia che non dobbiamo importare.

Ammesso che con il risparmio si riesca a compensare i necessari incrementi dei consumi, rimane scoperto metà del fabbisogno energetico.

E' inutile nasconderci il problema; o si torna ad una società preindustriale come quando ero bambino e si esportava energia elettrica, oppure.....

Modificato: da Livio Orsini
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Striscia a parte, avete sentito della sperimentazione a Brindisi su di una nuova tipologia di Pannelli Solari in Film Sottile con l'aggiunta di estratti di Mirtillo, Melanzane e Arance???

A quanto pare sono in grado di produrre più energia degli attuali, le hanno addiruttura paragonate al Camaleonte, possono cambiare il loro stato in base alla temperatura di esposizione modificando il proprio colore per difendersi dal surriscaldamento generato dal sole...

Inoltre, hanno un basso fattore di impatto ambientale anche nello smaltimento futuro...

senzasperanza.gifPeccato che a nessuna multinazionale del settore sembra interessare per ora, staremo a vedere anche questa...

P.S. Quel bonaccione che descriveva quegli attuali, si è sbilanciato affermando che la durata con relativa resa produttiva può arrivare anche a 25-30 anni, anzi, ha continuato dicendo che anche dopo possono essere reimpiegati dato che continueranno a generare energia, ma la ciliegina sulla torta è stato quando ha ribadito più volte che non ci sarà nessun grosso problema per lo smaltimento del "materiale pulito" facilmente reimpiegabile...

A voi esperti del settore la sentenza...

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Si , secondo me i 20-25 anni potrebbero essere valori stimati correttamente dai produttori.La resa di potenza per un buon pannello dopo 25 anni scende a circa 80-85% la nominale,penso siano dati abbastanza attendibili.

Il processo di fabbricazione dei moduli è arrivato a livelli di automatizzazione molto elevati e non ci si può attendere margine di diminuzione dei prezzi (per la tecnologia poly o mono)di tanti punti percentuali,chiaramente la cosa è riferita alla produzione.C'è da dire che sicuramente pesano non poco i trader che importano e seguono il mercato,in sostanza più l'incentivazione rimane alta maggiore sarà il costo dei moduli.

Per lo smaltimento tutti i migliori pannelli sono PV-Cycle (programme for end-of-life-modules).

Il film sottile CIS è secondo molti atteso come il futuro,anche come margini di sviluppo tecnologico,il tempo lo dirà.

Arrivare a 1$ per 1W impianto finito è un traguardo forse non impossibile,staremmo a vedere.

Il concetto mirtillo al momento e penso ,per tanto tempo,sarà solamente un ramo molto sperimentale.

Comunque ben vengano i pionieri di nuove tecnologie in fondo sono sempre stati loro che hanno cambiato il mondo!

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Il problema vero è che sono solo stime. Non ci sono dati storici su cui basarci.

Le stime sono come i bilanci aziendali: secondo convenienza.

Anche sul "programme for end-of-life-modules" per il momento son solo parole. poi non dimentichiamo che si riferisce al solo elemento sensibile; attorno a questo c'è molto materiale da recuperare e riciclare non certamente a costo ed impatto zero.

E' vero che non si tratta di scorie radioattive, però qualche costo e qualche problema, specie per grandi quantità, lo daranno.

Al momento gli imbonitori mostrano solo il lato lucente della medaglia, poi.... sad.gif

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Non ho la vena polemica ma:

Alcune grandi multinazionali (americane e giapponesi) costruiscono moduli da inizio anni '70... qualche piccola considerazione nell'arco degli anni forse l'avranno fatta...

Ho seguito con curiosità l'eliminazione nel 2007 di un impianto FV pilota di una municipalizzata risalente all'inizio degli anni 80, posso ribadire ancora una volta che :20-25anni sono valori abbastanza attendibili.Si ricorda che i moduli FV non hanno parti meccaniche in movimento soggette ad usura laugh.gif

Si certo,c'è dell'alluminio(telaio), come nelle lattine,del vetro,2mt di cavo completo di connettori e praticamente null'altro!Un pannello pesa circa 20Kg il vetro incide per la maggiore.Il processo di riciclaggio ovviamente non può mai essere a costo ed impatto zero,concordo.

Mi permetto di dire che: gli imbonitori nello svolgere la loro "funzione" quasi mai toccano tematiche tecniche o legate al funzionamento del generatore FV si tengono lontani da questi argomenti... spesso invece mostrano grafici e conteggi del ritorno economico da fantascienza e via dicendo... normalmente alla gente interessa poco o nulla di come e perchè funziona un generatore FV... sad.gif

Il fotovoltaico sicuramente non cambierà le sorti energetiche del paese,le turbogas a ciclo continuo,continueranno a bruciare, forse si aggiungeranno anche le nucleari

wallbash.gif ma almeno vediamolo anche per quel poco di bene che riesce a fare.

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Visto che orami siamo completamento fuori tema continiamo su questa strada. smile.gif

Io non voglio negare il poco di bene che può portare l'adozione diffusa del fotovoltaico, ma cerco di evidenziare alcuni particolari che solitamente sono misconosciuti, per ignoranza e per interesse.

1 - Si evita accuratamente di fare un bilancio energetico totale. Quanta energia si consuma per produrre, trasportare, installare e smaltire un impianto fotovoltaico, rapportata alla quantità di energia che il medesimo impianto ha prodotto nella sua vita attiva.

2 - Si sta "drogando" il conto economico di questi impianti. Se questa pratica può essere condivisa sino a che si tratta di piccoli impianti domestici, è assolutamente da combattere se va a beneficio di grandi produttori. E' addirittura demenziale quando incentiva la distruzione di territorio agricolo o boschivo.

Se è per questo la produzione risale a molto prima, fine anni '50. Solo che gli impieghi erano qausi esclusivamente rivolti ad applicazioni professionali, le qauntità prodotte eran molto ridotte e le tecnologie molto differenti.

Nel trentennio finale dello scorso secolo ci fu un'accelerazione della diffusione di questa tecnologia, ma la vera produzione di massa è confinata a questo secolo. Quindi i dati ricavabili da impianti precedenti possono essere paragonati a dati di preserie, validi ma non esaustivi.

Per concludere. Sicuramente il fotovoltaico può essere considerato benefico, ma non taumaturgico come certa pubblicità e certi ambienti pseudo ecologici cercano di suggerire.

Senza contare l'assurdità percui, almeno in Italia, i consumatori devono pagare un prezzo maggiore per l'energia elettrica (già gravata da molti assurdi balzelli) solo per "ingrassare" i soliti speculatori.

Modificato: da Livio Orsini
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Ognuno è libero di vedere le cose come meglio crede.

I kwh prodotti dai generatori FV sono dati di fatto e non opinioni.

Le frodi accertate vanno punite per legge,ovvio,a mio avviso non pubblicizzate (vedi striscia la notizia) ; è giusto denunciare pubblicamente la frode ma non mostrare come compierla.

Il settore è molto giovane e in crescita,ci sono margini di miglioramento nella regolamentazione fiscale senza dubbio,ma sembra che anche in Italia lo start-up sia riuscito. tongue.gif

L'incentivazione concettualmente (per chi non lo avesse capito) serve per lo start-up,non deve essere una sanguisuga perenne verso i cittadini.

Personalmente anch'io sono contrario ai grandi impianti a terra,invece molto favorevole allo scambio sul posto.

Per quel che riguarda il conto economico il governo sta intervenedo proprio in questi giorni,il modello alla tedesca mette d'accordo quasi tutti.

Tecnicamente non prevedo sorprese dal decadimento dei moduli impiegati se di buona qualità.Ho già detto il perchè.

Ancora una volta:il bilancio energetico totale al momento sembrerebbe orientato verso il film sottile,eventuali altre scoperte tecnologiche ci porteranno altrove chi può dirlo?!

Sarei curioso di analizzare dettagliatamente il bilancio energetico totale di una termonucleare!!! penso che una farmacia non basterebbe a fornire gli analgesici!

Come considerare gli imbonitori del nucleare? quali lati della medaglia non mostrano?Cosa viene nascosto sulla reale catastrofe del Giappone?mah!

In economia,qualsiasi settore in forte crescita attira verso di sè le attenzioni,fù cosi' che anche gli squali e gli alligatori s'interessarono al FV,tuttavia non mi sembra corretto infangare il settore o più in generale le alternative che sono appena nate,in fase di assestamento e non completamente strutturate,però probabilmente avranno lunga vita!

In particolare mi ha fatto piacere discutere con Orsini.

Se hai tempo inizio maggio (4-6) c'è il solarexpo a Verona.

Qui concludo la piacevole conversazione.END.

biggrin.gif

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Questo non c'entra nulla con la questione che pongo io: fatto 100 la quantità di energia prodotta da un pannello fotovoltaico quanta di questa se ne è dovuta spendere per produrre, trasportare e smaltire tutto l'impianto? 40? 60? 90 o >100?

Questa è una domanda a cui nessuno vuole o sa rispondere.

Appunto, come sono dati di fatto i kW che si spendono per produrre, trasportare, installare e smaltire gli impianti.

Che metta d'accordo tutti è, nella migliore delle ipotesi, un pia illusione. Ammesso che si adotti il modello tedesco (a cui sono abbastanza favorevole), continueranno le polemiche e le pressioni di molte lobbies. Sarà il pessimismo dell'età ma io ho la convinzione che ne uscirà l'ennesimo pasticcio all'italiana dove a rimetterci saranno sempre i soliti.

Discutere, analizzare pregi e difetti, mettere in evidenza le manchevolezze normative e legislative, pretendere che sia fatta trasparenza sui costi occulti e sui rendimenti energetici reali non è infangare il settore, anzi..

Modificato: da Livio Orsini
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Simone Baldini

Concordo con Livio, se si dovesse fare un bilancio energetico (non economico) della fonte FV credo che troveremo delle sorprese. Poi, chiaro che se produciamo il pannello in cina dove 1kWh costa 1/100 dell'italia è scontato che il bilancio economico è positivo anche mettendo costi importazione ecc..

Il FV va bene perchè lo si produce "per le celle" fuori CE altrimenti la vedo dura.

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I Pannelli FV non sono certo la soluzione del problema ma sentire voi meritano di morire sul nascere.

In fase di costruzione, trasporto ed installazzione inquinano, su questo non ci piove, ma bisognerebbe fare il calcolo dell'inquinamento risparmiato per un arco di vita di 20 o 25 anni.

Bisogna anche considerare che questi sono da stimolo per un aproduzione più economica e meno inquinante.

Lo smaltimento non costa. Sono materiale inerti e comunque si potrebbero riparare/sostituire a livello comunale: la cornice è in alluminio, il fondo in materiale plastico leggero, di sopra del vetro resistente, basta quindi sostituire le celle vere e proprie.

Lo stesso dicasi per l'assemblaggio iniziale. Si possono fare alivello nazionale o regionale senza trasportare in giro per il globo anche l'intelaiatura.

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Questa è una tua estrapolazione priva di fondamento.

Nascondere i problemi, fingere di ignorarli non serve a nulla. Prima di procedere dovrebbe essere obbligatorio conoscere esattamente tutti i termini del problema.

Questo è il bilancio energetico totale. Se venisse eseguito correttamente, computando tutto, ci si accorgerebbe che non è poi molto favorevole.

Il vantaggio principale è che la maggior parte dell'energia consumata è quella iniziale (produzione, trasporto e installazione). Diventa così una sorta di salvadanaio: investo in energia oggi e mi verrà restituita a rate, con un po' di interesse attivo, nei prossimi 20 anni.

Questa è un'affermazione semplicemente ridicola!

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Simone Baldini

Il costo non è nel telaio o nel cristallo ma nella cella che è prodotta in cina. E' li che si ha l'inquinamento maggiore ed è li che in paesi come la cina si ha il prezzo minore.

Non capisco cosa ti abbia fatto pensare che io sia contro, anzi se guardi i miei post vedrai che oltre a progettarli sti benedetti impianti FV ne ho uno da 6kWp sulla mia "testa".

Però non bisogna generalizzare e dire che le fonti alternative sono ad impatto zero. Certo il avere un pannello sul tetto che produce corrente puo' sembrare che non inquini ed in effetti non lo fa', ma nel passato (produrlo) e nel futuro (smaltirlo) non contano? Idem per pale eoliche o qualsiasi altra fonte, il mezzo per sfruttare la fonte deve essere messo nel bilancio energetico.

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