sabrinas Inserito: 7 aprile 2007 Segnala Share Inserito: 7 aprile 2007 sono un piccolo idraulico di provincia che sul geotermico non ha dati certi rilevabili da impianti in funzione, e se la devo dir tutta non ho neanche molte informazioni tecniche al riguardodal momento che mi sono dedicato ad altre fonti di energia il geotermico lo ho lasciato un po' da parte qualcuno ha visto impianti in funzione?link dove sbirciare un po'?ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
jobbe50 Inserita: 27 giugno 2007 Segnala Share Inserita: 27 giugno 2007 Per quale motivo in Italia non viene sfruttata l'energia geotermica, perchè siamo così indietro nella progettazione, è colpa delle lobby? chi può darmi delle risposte non approssimative?http://www.paciolo.com/Ambiente/geotermico/geotermica.htmhttp://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=345175http://www.alagoas.it/economia50.aspEnergia Geotermica a NapoliUn pozzo profondo due chilometri verrà scavato a Bagnoli, per estrarreenergia dai Campi Flegrei, dove gli antichi collocavano l'accessoall'Inferno. I <<campi ardenti>> sono da sempre un paesaggiosuggestivo e inquietante, con fumarole, acque sulfuree e ribollenti,puzza di zolfo. Qui il magma, a pochi chilometri dalla superficie,incontra le falde acquifere dando vita a un meccanismo, in gran parteancora da spiegare, in grado di provocare eruzioni, ma anche ilbradismo, cioè l'innalzamento e abbassamento della terra. E'così damillenni. Solo tra il 1969 e 1985 la terra si è sollevata di 3,5metri. Poi il fenomeno ha rallentato, ma negli ultimi dodici anni hacomunque fatto registrare un innalzamento di quattro centimetri.Per questo motivo, e per l'alta densità di popolazione che vi risiede,la ricerca scientifica si è dedicata molto a questo territorio.Finora, però, nessuno aveva pensato di perforare i Campi Flegrei pervedere a che profondità si trova il magma, trasformando questisommovimenti in energia geotermica.L'enorme giacimento di calore del sottosuolo, infatti può azionare leturbine di una centrale elettrica, ma anche alimentare impianti diriscaldamento, immettendo nel circuito cittadino l'acqua riscaldatadalle rocce bollenti presenti nella crosta terrestre. E' questol'obiettivo del progetto internazionale Campi Flegrei caldera DeepDrilling Projet, presentato a Napoli dall'Istituto Nazionale diGeofisica e Vulcanologia (INGV, http://www.ingv.it/)."Le ricerche degli ultimi anni indicano che l'interazione tra il magmae la falda acquifera è la chiave per interpretare i fenomeni dibradismo e le eruzioni, spiega Giuseppe De Natale, responsabile eideatore del progetto insieme alla ricercatrice Claudia Troise,entrambi dell'INGV. La perforazione profonda è un passo decisivo perla comprensione di quest'area vulcanica e per perfezionare le tecnichedi mitigazione del rischio. Questa nuova ricerca avrà anche unimportante risvolto sociale: i vulcani sono fonte di paura, ma possonodiventare anche un'occasione unica di rilancio economico, essendoenormi <<caldaie>> per produrre energia pulita e rinnovabile".L'Italia è la quinta produttrice al mondo di energia geotermica dopol'Usa, Filippine, Messico e Indonesia, precede il Giappone el'Islanda, ed è quindi la prima in Europa. L'elettricità pulitàprodotta è però solo l'1,5% di quella nazionale, anche se consente dirisparmiare un milione centomila tonnellate equivalenti di petrolioannue, evitando l'emissione in atmosfera di un pò più di tre milionidi tonnellate di anidride carbonica. Dati irrisori, tutto sommato,visto che l'Italia ha inventato lo sfruttamento geotermico e che per45 anni è stata l'unica nazione ad avere impianti del genere.La prima centrale geotermoelettrica entrò in funzione nel 1913 aLardarello in Toscana, dove sono concentrate anche tutti gli impiantinazionali: Travale-Radicondoli, Montiero e Monte Amiata. Si tratta dipozzi che producono in totale 810 megawatt e ben cinque miliardi dikWh di energia elettrica all'anno: il 10% della produzione geotermicamondiale e il 25% del fabbisogno elettrico della Toscana. Oggi gli Usaproducono più di 2.564 di megawatt di energia geotermica e nel mondosi consumano 8.900 megawatt elettrici e ben 27.800 per ilriscaldamento diretto (centri termali, serricolture, ecc.) con unariduzione di CO2 immessa in atmosfera pari a più di tredici milioni ditonnellate annue(dati Enel).Basta guardare all'Islanda per rendersi conto dell'occasione persa:nonostante nel Paese nordico lo sfruttamento del calore della Terrasia recente, il governo punta a utilizzare in futuro esclusivamenteenergia eco-compatibile. Gli islandesi, inoltre hanno sviluppato nuovetecnologie per pescare <<acqua supercritica>> (una condizione a metàtra liquido e vapore), presente in prossimità di camere magmatiche.Acqua con un'energia così elevata da consentire la costruzione diimpianti in grado di produrre centinaia di megawatt. Come il nuovopozzo costruito nell'impianto geotermico del vulcano Krafla, cheutilizzando l'acqua supercritica, sarà molto più produttivo."L'Italia ha un sottosuolo con caratteristiche molto similiall'Islanda, sottolinea Gudmundur Omar Fridleifsson, dell'IcelandicGeological Survey, il maggior esperto per lo sfruttamento di energiadai vulcani, ma mentre noi sfruttiamo al meglio le nostre risorse eco-compatibili, l'Italia è costretta a importare una grande fetta dienergia".Ecco allora l'idea di sfruttare il sottosuolo di Napoli, utilizzandole conoscenze acquisite dagli islandesi: il primo pozzo sperimentalesarà realizzato entro la fine del 2008, nell'ex area industriale diBagnoli, sarà profondo due chilometri e attrezzato con strumenti dimonitoraggio. Altri, da un chilometro e mezzo, saranno aperti nelleacque del Golfo di Pozzuoli, per un primo studio approfondito sulvulcanismo a mare. Entro il 2009, sempre a Bagnoli, inizieranno ilavori per il secondo pozzo a terra, che sarà utilizzato perverificare se ci sono le condizioni per cominciare a costruire laprima centrale geotermica, e per studiare la struttura calderica finoa cinque chilometri di profondità."Questo pozzo, spiega la Troise, ci permetterà di studiare il sistemageotermale in tutta la sua estensione, fino alla temperatura critica,dove l'acqua si trasforma in gas, che dovrebbe trovarsi a circa trechilometri. Andando ancora più giù, potremo calcolare a che profonditàsi raggiungono i mille gradi centigradi, dove si trova la cameramagmatica".La temperatura del nostro pianeta aumenta di circa cinquanta gradiogni chilometro di profondità, mentre nei Campi Flegrei, in alcunezone, si può arrivare a duecento gradi già a cinquecento metri."Per questo gli attuali strumenti di monitoraggio dovranno esseremigliorati, se vogliamo misurare sismicità, deformazione, temperaturaed emissioni gassose, sottolinea Paolo De Natale, direttoredell'Istituto Nazionale di Ottica Applicata del CNR (INOA, http://www.ino.it/).A Napoli ci sarà un osservatorio profondo unico al mondo, in grado dicogliere anche i più flebili segnali di un'eruzione".E, forse, anche una nuova generazione di centrali. La Campagniaimporta più dell'80% dell'energia di cui ha bisogno, di cui circa 800megawatt sono utilizzati solo nella provincia di Napoli: un solo pozzodi acqua supercritica riuscirebbe a generare 50 megawatt. 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