krell Inserito: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserito: 14 giugno 2011 Salvealla luce di quanto è avvenuto in giappone e discusso ampiamente su un tread in questa stessa sezionesento la necessità di esporre le paure di, come me, compra dal giappone schede elettroniche!Il mio è un fatto rado (posso acquistare una volta l'anno) ma vorrei avere la possibilità di capire in merito al fenomeno radiazioni (alfa beta gamma..)e se possible conosce che tipo di contatore geiger poter comprare, fermo restando che, ne farei un uso molto sporadico.. secondo voi, ancora, esistono tabelle che possano dare il senso dei numeri limite ad un utilizzo di schede (contaminate?) od anche di materiali che possano presentare contaminazione?ed ancora se dovessi comprare sempre dal giappone (Tokyo) un elettrodomestico per trattamento dei cibi, bisognerebbe prestare maggiore attenzione?come e se, eventulamente, le radiazioni possono incidere su pezzi di metalli o componenti? o tali radizioni prediligono persone e animali ?infine dove comprare un geiger (modelli e prezzi)?grazie infinite a chiunque voglia aiutarmisalutigiona Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 14 giugno 2011 Premesso che nessun oggetto radioattivo può essere spedito per corriere, e che tutte le spedizioni internazionali vengono monitorate accuratamente per l'eventuale contenuto di sostanze pericolose, anni fa c'era un kit di nuova elettronica, corredato di scala di valutazione sui rischi associati ai vari livelli di radioattività.http://www.nuovaelettronica.it/prodotti/chi...e-geiger-1-1407http://www.nuovaelettronica.it/prodotti/chi...r/geiger-1-1710Io ho comprato anni fa il primo ed è molto pratico. Ho ancora dentro le batterie originali. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Walter64 Inserita: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 14 giugno 2011 Confermo quanto detto da NoNick, ho anche gli stessi rivelatori, il primo Kit 1407 è molto pratico, il secondo kit 1710 ne ho 2 versione, uno tubo con tubo "americano" e l'altro con tubo "russo", tutti comunque validi, poi sulle riviste ..... è spiegato molto bene ..... tutto il "panorama" nucleare e su come rilevare e comportarsi. Ho avuto l'occasione anche di provare "surplus" militari ...... ma le condizioni "estetiche" lasciavano a desiderare, con il dubbio poi sul reale funzionamento Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
omaccio Inserita: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 14 giugno 2011 dissento vivamente da nonick..e non per le leggi che ci sono ma per come vengono aggirate!!!Tempo fa (circa un anno) in Italia fu fermato un carico di acciaio inox(semilavorati destinati all'industria) radioattivo! Provenienza CINA!Adesso io so con certezza che quel carico non era il primo, quello che non so è se era l'ultimo!So con certezza che non era il primo in quanto il materiale stazionava anche nel capannone adiacente il mio, il rivenditore di zona si forniva dalla cina e vendeva l'acciaio inox ad un prezzo minore rispetto ad altre ditte.Penso sia impossibile controllare tutti i cargo in arrivo dall'estero e ditemi quale modo migliore ed economico per smaltire un Kg di scorie radioattive su una colata di 10mila tonnellate? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 14 giugno 2011 Tempo fa (circa un anno) in Italia fu fermato un carico di acciaio inox(semilavorati destinati all'industria) radioattivo! Provenienza CINA!Appunto, fu fermato. Quindi i controlli funzionano.I carichi di rottami passano attraverso delle barriere tipo quelle dell'antitaccheggio dei supermercati, che rilevano ogni presenza di materiale radioattivo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Carlo Albinoni Inserita: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 14 giugno 2011 La radioattività, a differenza dei veleni chimici, ha un vantaggio.Non la si nasconde. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Simone Baldini Inserita: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 14 giugno 2011 (modificato) Chi pensa di smaltire 1kg di scorie mischiandolo in una colata di 10.000.000 kg di acciaio inox è un folle, mette a rischio un capitale di 30 milioni di euro! Se acciaio inox radioattivo è arrivato è stato per negligenza nella scelta della materia prima non per volontà di "smaltire" scorie. Magari qualche furbo ha buttato scorie nei rottami che poi sono stati riutilizzati con carenza di controlli. Modificato: 14 giugno 2011 da Simone Baldini Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 14 giugno 2011 Succede che riescano ad entrare materiali contaminati ma non nei rottami, che vengono controllati automaticamente, e nemmeno nei semilavorati o come materie prime, sempre per i controlli automatici.E' più facile che entrino come parti metalliche di mobili di basso pregio e costo o altre merci simili.Tempo addietro vennero scoperte reti per letti ad elevate emissioni radio attive. Erano reti fabbricate nei paesi dell'Est Europa e vendute a prezzi stracciati. Qualcuna forse è sfuggita ai controlli me è difficile.I controlli automatici funzionano bene; si sono rileveta anche minime tracce di radioattività di rifiuti ospedalieri "infilati" assieme ai rifiuti solidi urbani di Napoli. La quantità era veraemnte minima, la radioattività anche ma i sensori automatici han dato l'allarme.Come ha scritto Carlo le scorie radioattive son difficili da nascondere.Se poi si vuol insinuare che cè qualche funzionario che, opportunamente "oliato", chiude occhi e orecchie può anche succedere, di delinquenti se ne trovano in tutte le categorie sociali. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 14 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 14 giugno 2011 Se vi ricordate sono state trovate tracce di radioattività anche nei pellet provenienti dalle regioni baltiche. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
fisica Inserita: 16 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 16 giugno 2011 appunto. sono state trovate. anche se in un caso, a memoria, fu lo strano tipo di residuo o di colore che generava il pellet a far sorgere il dubbio. ma forse non ricordo bene Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Carlo Albinoni Inserita: 16 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 16 giugno 2011 Pensate allora a quante altre porcherie non radioattive si troverebbero in pellet, rifiuti ospedalieri e non, reti per letti, scarpe, stringhe a altro ancora.Che non si possono rilevare con un semplice strumento. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 16 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 16 giugno 2011 Non mi risulta che le reti per letti, le scarpe e le stringhe siano tossiche.Comunque se anche ci fossero rifiuti ospedalieri (caso estremo e improbabile), il pellet va bruciato, quindi dov'è il problema? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Carlo Albinoni Inserita: 16 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 16 giugno 2011 Be', le scarpe tossiche, capaci di provocare le più brutte malattie, sono state trovate e sono finite sui giornali.Circa i pellet che vengono bruciati, un conto è provocare normale fumo di legna, un conto è produrre diossina o altro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 16 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 16 giugno 2011 Mi sembra si stia facendo un sacco di confusione.I pellets risultarono con radioattività, bassa ma presente, perchè prodotti anche con legname proveniente dalla zona di Tchernobil. Vennero scoperti perchè una partita era più radioattiva e fece scattare gli allarmi. Tra l'altro l'importatore è della mia provincia e da noi ci fu un certo "rumore". Non davano assolutamente residui differenti dagli altri. Se i residui dei pellets son differenti è perchè è stato amcinato legno trattato (vernici, impregnanti o altro).Le reti dei letti prodotte fondendo rottami radioattivi non sono tossiche nel senso classico, però io non ci dormirei.Le scarpe son tossiche per colle e verinici non a norma. In genere son scarpe importate in modo illegale e non è detto che siano a basso rpezzo.I rifiuti ospedalieri non c'entrano con i pellets, con le scarpe o con le reti dei letti. E' successo che, recentemente, in una delle spedizioni di rifiuti napoletani in Germania, per farli incenerire, alla frontiera sian scattati gli allarmi. L'episodio ha bloccato alcune spedizioni di rifiuti già programmate.Circa i pellet che vengono bruciati, un conto è provocare normale fumo di legna, un conto è produrre diossina o altro.Bruciando pellets radioattivi, non si produce diossina come non la si procduce bruciando pellets regolari. Se sono radioattivi il problema principale sono le ceneri dove si concentrano i minerali radioattivi.Ossidando violentemente, cioè bruciando, 1000 g di legno secco (come lo sono i pellets) producono circa 995 g di CO2, il residuo incombusto, cioè le ceneri, contiene la parte minerale del elgno. Per fare 1000 g di legno secco occorrono quasi 1000 g di CO2 trasformata in cellulosa per fotosintesi clorofilliana. La differenza di peso è l'umidità residua ed i sali minerali assorbiti dal terreno. Nei sali minerali si concenttano gli elementi radioattivi dovuti alla ricaduta del famoso e.incident Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 16 giugno 2011 Segnala Share Inserita: 16 giugno 2011 Sì, ricordo il caso citato, che era riconducibile a cuoio conciato con cromo esavalente in estremo oriente. Peraltro ciò veniva fatto anche da noi fino a 50 anni fa. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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