Divisore Vs. Derivatore

[virgo]

Ciao a tutti,

ho letto un pò di post di questo forum e mi sorge un dubbio.

Ho visto che in alcuni casi vengono consigliati dei partitori laddove io credevo andassero dei derivatori.

Mi spiego meglio.

Per quanto ho capito i partitori servono ad avere più di una discesa e introducono una certa attenuazione (credo più alta rispetto a un derivatore. Uguale su tutte le uscite ?).

I derivatori invece hanno un'entrata, una o più uscite di prelievo con una certa attenuazione e infine un'uscita di

passaggio per andare ad altri derivatori con lieve attenuazione.

Io pensavo che i partitori andassero vicino all'antenna prima di scendere mentre i derivatori ad ogni piano e volendo poi in ogni appartamento.

Capisco che l'impianto cambia molto in base alle esigenze, alla disposizione delle prese e alla potenza del segnale disponibile.

Il dubbio è nato perchè in alcuni post ho visto che viene consigliato, una volta che il cavo è al piano, di usare un partitore per avere un numero di uscite pari a quelle delle prese. Io pensavo dovesse usarsi un derivatore e terminarlo con una resistenza da 75 ohm.

In questo caso è meglio usare un partitore o un derivatore ? in media quali costano di più ?

O è solo un gioco di attenuare in modo da avere un segnale con potenza adatta ?

Mi scuso per il post troppo lungo

Ciao

Francesco

[andry75]

In realtà ci sono persone molto più adatte di me a risponderti, comunque provo a darti un aiuto.

La tua ipotesi sull'uso di derivatori e partitori è corretta. In generale si usano i partitori per avere più montanti di distribuzione e i derivatori per derivare le uscite. I partitori in genere hanno attenuazioni di passaggio più basse, ma presentano un isolamento uscita uscita più basso rispetto ai derivatori, per questo è bene che la linea di uscita sia sufficientemente adattata (non conviene usare un partitore in cui una uscita potrebbe rimanere aperta). Qualche volta si usano anche per derivare prese finali per la loro bassa perdita (PA2 di F. perde solo 4 db), e grazie al fatto che l'isolamento di alcuni partitori moderni risulta abbastanza soddisfacente. Per finire hanno un comportamento diverso per il passaggio della cc : i derivatori sono isolati sulle uscite, i partitori no e spesso il passaggio della cc è direzionale (praticamente ci sono due diodi)

[Elvezio Franco]

........se avessi letto un po' di post in piu'...........

I partitori hanno le stesse caratteristiche dei derivatori con la differenza che il derivatore serve il piano e prosegue col montante.E' ovvio che se devo servire l'ultimo piano e parto con 90db dovro' inserire un derivatore con attenuazione di almeno 20db alle sue uscite.....scalando mano mano che perdo intensita'.Quando le uscite sono pari perdono tutte in egual maniera.Minimo la perdita e' di 3,5-4db nel caso di due uscite....7/8db nel caso di

quattro uscite.Solo nel caso di tre uscite avremo una perdita di 3,5-4db dal lato con un ancoraggio per cavo e 7-8db dal lato con due ancoraggi.Le uscite sono gia chiuse tramite baloon quindi non serve chiusura.La resistenza di chiusura di 75ohm serve nel caso di terminazione di un derivatore a fine montante....infatti l'attenuazione di passaggio e' molto bassa.....0,5db.

[virgo]

In risposta ad Andry75

I partitori in genere hanno attenuazioni di passaggio più basse, ma presentano un isolamento uscita uscita più basso rispetto ai derivatori, per questo è bene che la linea di uscita sia sufficientemente adattata (non conviene usare un partitore in cui una uscita potrebbe rimanere aperta). Qualche volta si usano anche per derivare prese finali per la loro bassa perdita (PA2 di F. perde solo 4 db), e grazie al fatto che l'isolamento di alcuni partitori moderni risulta abbastanza soddisfacente.