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Soft Start Motore 12v 150w


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ciao a tutti, io avrei bisogno di un sistema che mi avvii un motore da 150w a 12v in modo crescente.

il tempo di avviamento (per arrivare al max della potenza) non ho grossa importanza, va bene da 0,5 a 2 secondi, a me serve per non rovinare gli ingranaggi del riduttore quando il motore parte.

il sistema dovrebbe essere più economico possibile e funzionare anche mettendo il motore a 6v (se fattibile)

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Attulamente hai già un alimentatore per questi motori? Se si dovresti darne le caratteristiche, se non dovresti indicarci con cosa intendi alimentarli: batteria o alimentatore da rete.

Poi dovresti dare anche qaulche indicazione sulle tue conoscenze di elettronica.

Realizzare un simile dispositivo non è difficile con una dozzina di componenti al massimo si può fare.

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allora tanto per capirci meglio il motore in questione è di una macchina elettrica per bambini (a dire la verità i motori sono 2 da 150w l'uno) e sono alimentati da una batteria.

naturalmente questa cosa mi serve x non dare lo "strappo" ai riduttori quando parte.

non ho problemi a realizzare circuiti se ho uno schema (sono elettricista ma non mi occupo molto di elettronica)

l'unica cosa che mi preoccupa è la quantità di corrente du cui hanno bisogno questi motori tra tuti e 2 si va intorno ai 25A, x stare sicuri deve reggerne almeno 30.

è fattibile con poca spesa?

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Il circuito è relativamente semplice, probabilmente se fai una ricerca su questo forum e su quello di elettronica trovi qualche schema pronto.

Ci sono due modi per realizzarlo.

Il più semplice, ma meno redditizio, consiste in un transistor in serie tra motori e batteria. A regime il trnasistor è saturo, quindi la caduta ai suoi capi è di circa 1V; in questo modo la dissipazione è dell'ordine dei 25W-30W.

La soluzione più performante, con dissipazioni dell'ordine di 5W-7W, è usare un chopper a MOSFET. Il circuito è leggermente più complicato ma rende decisamente di più.

Se hai un poco di pazienza io e/o qualcun altro ti mettiemo on line qualche schema o qaulche link.

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Mirko Ceronti

Ed eccosi avverata anche la profezia di Livio; e poi dice sempre di non avere la sfera di cristallo.....per me non è vero... laugh.gif

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Oooopss...non si vedeva un gran chè...proviamo così...!

Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
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Carino lo schema.....lo salvo nei miei archivi...chissà un giorno mi tornerà utile....

Mi chiedo se usare un integrato dedicato non non avrebbe semplificato un po' il circuito....anche se devo ammettere di essere il primo a usare quasi esclusivamente op-amp e 555! laugh.gif

Un solo consiglio....mettere uno Zener da 12V in parallelo all'alimentazione del 555! Non vorrei che qualche extratensione generata dalla commutazione del motore lo mettesse KO!

P.S. [at]Mirko :Che programma usi per gli schemi ?? E' carino! cool.gif

Modificato: da tesla88
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Mirko Ceronti

Vedi Andrea, io sono un nemico dichiarato degli integrati dedicati, e sai perchè ?

Perchè ne facevo un largo uso, ma ho smesso quando hanno iniziato a cacciarmeli fuori produzione, ed io che ho 5 raccoglitori pieni (ed ho iniziato il sesto) di lucidi coi P.C.B. che tengo da conto in caso voglia ricostruire un circuito, ne ho diversi che li potrei buttare, dato che l'integrato che ospitano....non lo fabbricano più.

Allora, a costo di usare il doppio dei componenti, mi arrangio ad operazionali, porte combinatorie, circuiti inaffondabili come il 555....stop.

Eppoi ad usare un dedicato san fare (quasi) tutti, invece il bello è progettare dall'A alla Z.

Che programma uso ?

Credici se vuoi, ma è......Paint di windows, mano mano che mi disegno i vari simboli, me li salvo su un foglio chiamato simbologia, ed ogni volta che devo fare un disegno, apro il suddetto foglio e col "copia" - "incolla" mi prelevo i simboli e faccio il disegno.

Ti prego....non ridere.....!

Ciao

Mirko

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Mirko Ceronti

Visto che rileggendo meglio mi sembra di aver capito che si tratta di un giocattolo, penso allora che sia meglio corredare il circuito di base così com'è, di una qualche sicurezza.

Ad esempio, io modificherei lo schema di potenza come da figura, aggiungendo un relè con contatto N.O. di quelli per uso automobilistico, dichiarati a sopportare sui 30 Amper.

Il contatto in serie tra motore e Drain del Mos-Fet, serve a scongiurare disgrazie in caso costui si guastasse mandando in cortocircuito Drain con Source.

In tal caso, il potenziometro di modulazione della velocità "Speed" ed il relè RM perderebbero i loro poteri, ed il motore partirebbe a razzo ed incontrollatamente.

Invece, col contatto N.O. di sicurezza in serie al motore, basta lasciare il pulsante di "start" perchè comunque il tutto si fermi.

La bobina di questo relè che chiameremo RA (relè di Armatura) l'ho posta come comando, sotto al pulsante di start, ma passando attraverso un diodo e con in parallelo un condensatore.

Perchè ?

E' una finezza, ovvero un'opera di riguardo per il contatto del relè in questione.

Ovvero quando si preme "start" RA si eccita istantaneamente assieme ad RM, ma RM dopo che ha commutato, pone sì sotto carica il condensatore da 47 microFarad, ma costui impiega qualche attimo prima di raggiungere il limite per cui il Mos-Fet inizi a pompare corrente nel motore, attimo che il contatto RA sfrutta per chiudersi a corrente ancora uguale a "ZERO".

Poi al rilascio di "start", RM cade subito, scaricando prarticamente in un istante il condensatore di rampa sulla 47 Ohm e quindi spegnendo di colpo il Mos-Fet, RA invece, apre dopo un istante dato dal condensatore postogli in parallelo, e questo fa sì un'altra volta che avvenga sempre a corrente = ZERO. In buona sostanza, RA apre o chiude sempre in un regime di commutazione a vuoto, e questo gli prolunga la vita e non di poco.

Ora la Tua domanda : da quanti microfarad deve essere il condensatore elettrolitico che vado a mettere in parallelo al Relè RA ?

Dipende dal tipo di relè, e quindi faccio fatica a darti un valore idicativo. Tieni presente che 200 -:-300 millisecondi di ritardo all'apertura di RA rispetto ad RM sono già sufficienti per ottenere la funzione di "commutazione a vuoto" e quindi di salvaguardia al deterioramento del contatto.

Saluti

Mirko

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Mirko Ceronti

Ho eseguito una prova con un relè di quelli menzionati nel precedente post, e per avere un minimo di ritardo che garantisca la commutazione a corrente "zero" serve un condensatore che sia almeno da 3300 -:- 4700 microfarad, quindi per limitare la corrente di carica di siffatto componente e salvaguardare le durata del pulsante di start, più che metterlo in parallelo brutale al relè RA, io gli creerei una rete di limitazione come da figura, con una 10 Ohm che riduce la corrente di carica, ed un diodo che comunque garantisce il riversarsi dell'energia immagazzinata sul relè, all'occorrenza.

Con questi valori e con alimentazione a 12 Volt, un 4700 microfarad raggiunge comunque i 10 Volt di potenziale in 84 millisecondi, ed un 3300 micro li raggiunge in 60, quindi è pressochè istantaneo per l'uso a cui è deputato.

Ho aggiunto allo schema anche un metodo di frenatura (se serve) sfruttando il contatto in scambio N.C. del relè RA, ma questa è una soluzione da perseguire solo in caso di utilità, altrimenti se ne può fare tranquillamente a meno.

Riporto solo il principio di come fare, poichè il valore della resistenza di frenata (R-Brake), anch'esso dipende dall'inerzia e dalle necessità del carico.

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Modificato: da Mirko Ceronti
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Una svista Mirko, il relè RA è meglio che lo disegni con il comune al polo del motore wink.gif .Complimenti per l'uso di paint. ma invece del condensatore da 4700 uF, non si può fare lo stesso circuito per pilotare la base di un bel npn, che pilota la bobina di RA? Basterebbe una capacità inferiore, ma forse mi dirai che un transistor si può guastare prima di un condensatore e non posso darti torto... sad.gif . Bel circuito, sa di affidabile! ho fatto lo stesso lavoro di riassetto di una vetturetta giocattolo (peg perego) con i comandi distrutti, così ho sfruttato i poli rimasti buoni per pilotare dei relè e fare l'avviamento serie, marcia parallelo, tramite un timer regolato sui 3 sec. Lavoro da elettricista, funziona e costa poco, fa lo stretto necessario. Le automobiline più lussuose hanno un circuito chopper da 500W, ma costa un patrimonio come ricambio! Ciao

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Mirko Ceronti

OOOOPPPSSS. unsure.gif

Hai ragione, chiedo scusa, in questo modo il MOS-Fet pilota solo la resistenza.

Grazie per la correzione di bozza, eventualmente lo correggerò anche sul disegno.

Saluti

Mirko

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Mirko Ceronti

Ecco, l'ho corretto direttamente sullo schema originale senza a star a riproporre un altro schema con solo la modifica. (se non fosse che sono quasi astemio, direi che dovevo essere sbronzo quando l'ho disegnato)

Mah che Vuoi Mariano, il Tuo discorso non fa una piega, se si vuole si può fare anche così, siamo nel campo delle scelte in base agli spazi disponibili, io per certe cose di solito me la cavavo con capacità da 1000 microfarad, ma...usavo anche relè con bobina meno potente.

Stavolta invece per relè ad uso automobilistico probabilmente siamo su questi valori, ed allora il condensatore risulta più grosso, ma come dicevo, è validissimo anche il Tuo suggerimento.

Grazie ancora.

Saluti

Mirko

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Mirko Ceronti

Ah, questo Te lo posso sottoscrivere e garantire.

Progettai questo circuitino più di 10 anni fa per soddisfare un'esigenza nel magazzino spedizioni dell'azienda dove lavoravo.

In sostanza le addette usavano dei carrellini a motoruota chiamati in gergo "Unità Mobili" e la motoruota altro non era che una ruota (appunto) con un motore D.C. incorporato da 12 Volt 20 Amper .

Quest'ultimo veniva pilotato da un azionamento installato dalla casa costruttrice dell'unità mobile, ed era di quei blocchi immersi in quel cavolo di catrame rosso-fuso, dove da fuori si intravedeva a malapena in trasparenza un qualche componente elettronico.

Quando si guastavano, erano blindati ed inapprodabili, e se li mandavi alla casa costruttrice, Te li rispediva nuovi con un conto bello salato.

Un giorno mi misi in testa di costruirne uno io, non con la presunzione che andasse meglio, ma con la possibilità di poterlo almeno riparare autonomamente caso mai si guastasse. E così nacque questo circuito, con qualche variante allo stadio di potenza, dato che dovendo il carrellino poter andare sia Avanti che Indietro, avevo messo 2 relè per il Fwd ed il Rev, del resto la logica era comunque identica.

Ne costruii 7 che sono andati come dicevo più di 10 anni, per cui riguardo all'affidabilità non ho riserve.

Saluti

MirKo

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  • 1 year later...

scusate ragazzi

siete bravissimi prima di tutto,

una domanda da parte di un non addetto ai lavori,

lo stesso circuito si può utilizzare per la stessa macchinina a 24 v???

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Io non vedo più lo schema originale e non l'ho sul PC che sto attualmente usando .

ad ogni modo credo che la parte di potenza non abbia problemi se non i 2 relè che dovranno avere la bobina a 24Vdc , non so però se l'alimentazione del NE555 sia derivata direttamente dai 12V o se fosse stabilizzata . Se non lo fosse occorre farlo dato che il 555 non va oltre i 16V ! L'IRFZ44 invece tiene fino 55V , occhio solo che il motore non assorba troppa corrente . . .

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mad.gif GROAN...non si vede più lo schema....!!!!!

Mi pare comunque che fosse questo

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Per l'alimentazione a 24 si può fare, appena ho un attimo invio la modifica

Saluti

Mirko

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FORSE Approfitterò TROPPO DI TE MA MI CHIEDO SE

SAREBBE POSSIBILE UNO SCEMA CON INVERSIONE DI ROTAZIONE

TRAMITE DUE START DIFFERENTI CON LA POSSIBILITA DI

REGOLARE TRAMITE DUE POTENZIOMETRO LA CORRENTE MAX IN AVANTI E QUELLA INDIETRO .

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Attento, hai il tasto "Maiuscole" inceppato, così sembra che urli.

Una scema la conosco, ma non è il caso di presentarla al Forum laugh.gif

Scherzi a parte, è certamente possibile, solo che bisogna elaborarne la modifica.

Saluti

Mirko

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Una delle tanti possibili varianti può essere questa.

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Molto elettromeccanica come vedi, dato che sfrutta l’utilizzo di 2 ulteriori relè industriali zoccolati modello LY3, coi quali gestisci l’inversione sul motore con frenatura a suicidio, la selezione delle 2 diverse velocità in base al senso di marcia, e l’attivazione del relè di marcia medesimo.

Per le perplessità che siffatto metodo di frenatura può suscitare in molti, Vi anticiperò che li suscitò anche a me la prima volta che decisi di procedere in codesto modo, e su un motore dalle caratteristiche sopraindicate, e per cui decisi di mettere dei relè zoccolati proprio per renderne agevole la sostituzione, pensando che poi ne avrei sostituiti molti per incollaggio del contatto nell’attimo in cui si realizzava il cortocircuito sui poli del motore divenuto dinamo.

Ed invece…..non è stato così, poiché contrariamente alle aspettative, m’accorsi che avevo buttato del denaro per acquistare i relè di ricambio che rimasero nel cassetto.

Poi con il metodo che si vede a schema, i condensatori da 100 microfarad in parallelo alle bobine dei relè, effettuavano un servizio di commutazione a corrente “zero”, ossia quando premi il pulsante di (esempio) “AVANTI” l’ LY3 adibito si eccita subito, commutando il suo contatto sul ramo di potenza, e solo dopo un istante il Mos-Fet (grazie alla rampa) inizia a pompare corrente al motore, ma ormai i contatti si sono posizionati e senza così scintillare.

Quando rilasci il pulsante, il relè di marcia RM cade istantaneamente, spegnendo il Mos-Fet, e solo dopo un istante dato dal mantenimento di carica del 100 micro sul suo LY3, commutano i contatti, evitando ancora una volta la scintilla in apertura.

Per la verità, io nella mia versione avevo usato degli LY2, ma io non dovevo gestire 2 differenti velocità in base al senso di rotazione.

Oh, poi si può fare in 1000 altri modi.

Saluti

Mirko

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il circuito che compare qui fa lo stesso lavoro ma usa solo componenti statici. Se non capitano 2 integrati balordi come a me va che è una meraviglia biggrin.gif

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Cambia ottico, le sigle c'erano.... laugh.gif

Poi volevo aggiungere che con un gioco di diodi è possibile tornare all'uso di due LY2 invece che LY3, risparmiando il contatto dell'attivazione relè di marcia.

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Il circuito di Livio è sicuramente un'agile soluzione per piccoli motorini.

Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
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Mi scuso per qualche errore,

grazie per la vostra collaborazione

che mi sta facendo entrare nel mondo dell'elettronica,

non sono un addetto ai lavori

ma per questo approfitto della vostra preparazione per qualche domanda in più.

Prima cosa indicatemi un sito dove posso trovare tutto?

Che differenza c'e tra i condensatori che hanno la tensione indicata e quelli che non l'hanno? o meglio quando non trovo sullo scema i volt dei condensatori, come faccio?

Quando sul circuito trovo la messa a terra e il componente a cui applicherò il circuito non c'e l'ha come faccio?

SALUTI

PASQUALE

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