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Testare Alimentatore Esterno Lcd 12v 5a - Possibile con lampada 12 V 55 W ???


Luigi Di Donato

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Luigi Di Donato

La prova della lampada , potrebbe valere anche per gli alimentatori esterni a 12 Volt 4,5,6...ampere ???.

Chiaramente quelli piu' comunemente utilizzati a solo 2 contatti a 12 volt ?

Magari utilizzando ( in base all'amperaggio ) una comune lampada per auto per provare se l'alimentatore regge il carico ?

esempio:

Alimentatore 12 Volt 5 Ampere = 60 W , quindi applicare all'uscita una lampada comunemente utilizzata nei fari dell'auto da 55 W e vedere se resta accesa o l'alimentatore cede.

Lo stesso se da 3 ampere 12x3= 36 watt

A occhio si vede se poi la lampada accende a piena potenza in base all'amperaggio e wattaggio oppure se a stento si illumina il filamento.

Chiaramente attaccando una lampada con il wattaggio uguale o leggermente inferiore alla portata dell'alimentatore, perche' se si applica una con assorbimento maggiore questa potrebbe danneggiare l'alimentatore. ohmy.gif

Mi e' sfuggito qualche effetto collaterale ?? unsure.gif

Modificato: da Luigi Di Donato
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Ciao Luigi smile.gif

L'unico particolare che mi viene in mente che Tu potresti aver tralasciato, è il fatto che una lampada da faro automobilistico, da fredda ha un "feroce" spunto di assorbimento, che in taluni casi può mandare in limite di corrente l'alimentatore sotto test.

Infatti prova a prendere una 60 Watt a 12 volt, e misurane la resistenza del filamento.

E' praticamente un cortocircuito, la quale poi una volta surriscaldata, assume tranquillamente i suoi 2,4 Ohm.

Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
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E comunque Luigi, se Ti serve un simulatore di carico per testare gli alimentatori, prova a costruirTi questo, pochi componenti, robusto ed affidabile, con la corrente regolabile a piacimento entro il range di dissipazione massimo consentito dal Mos-Fet, il quale (ovviamente) andrà montato su dissipatore assieme alla resistenza di Shunt.

user posted image

Saluti

Mirko

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Luigi Di Donato

Grazie Mirko per lo schema, servirebbe il wattaggio delle resistenze e la tensione dei condensatori. Grazie anche ad AndreA per la cazziata sulla posta privata, speriamo solo che domani non si presenta con carta e penna all'ora di pranzo senzasperanza.gif

In questo caso come giustamente fa notare Mirko, l'alimentatore pur perfettamente funzionante andrebbe in protezione a causa dell'alto assorbimento a freddo della lampada , quindi un corto circuito, niente luce, niente calore, quindi un corto nella situazione di partenza.

Detto tra di noi quel simulatore mi servirebbe gia' fatto, non so se esiste in commercio, altrimenti nel mio caso specifico ( visto che li vendo ) faccio prima a sostituire l'alimentatore.

Modificato: da Luigi Di Donato
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Mirko Ceronti+29/01/2011, 17:16--> (Mirko Ceronti @ 29/01/2011, 17:16)

il mosfet vedo che ha una Id di 49A, e 110W max... dal circuito quale sarebbe la corrente massima regolabile, e la minima?!

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Dunque Luigi, a parte lo shunt che è da 25 Watt, puoi tranquillamente montare delle 1/2 Watt; poi i condensatori quando sono da 63 Volt è già sufficiente.

Beh, la corrente minima, è praticamente zero, quella massima invece va considerata in base al wattaggio del mos-fet.

Io ad esempio, mi sono costruito una versione con 2 stadi d'uscita in parallelo e con 2 IRFP 250 che danno ognuno una corrente di 33A ed una potenza dissipabile di 180W.

Però, a me serve così poichè lo uso per degli "Stressing-Test" notevoli alle uscite di alimentatori belli grossi.

Nel caso dell'IRFZ44, quando hai in uscita 12 Volt 6-:-7 Amper, ed una buona ventilazione, per me sei arrivato, altrimenti bisogna rinforzare il Mosfet, o mettergliene in parallelo.

https://www.distrelec.it/ishopWebFront/sear...ico+elettronico

Ma visti i prezzi, temo convenga autocostruirselo.

Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
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Luigi Di Donato

Si, non ci vuole tanto a farlo, devo solo vedere dove trovare la resistenza corazzata da 0,1 ohm 25 W .

Vista la situazione allora non cancello il post come detto all'inizio ma modifico solo il titolo e qualcosa nel mio primo post, ( devo limitare i danni ).

worthy.gif

Modificato: da Luigi Di Donato
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A tra poco ph34r.gifph34r.gifph34r.gif

e verrò con carta, penna e mega notebook...

Anzi... ti dirò... metti in serie all'amperometro la tua lampadina da 60W... perlomeno se non serve allo scopo ha realizzato un ""dimmer"" di potenza per bassa tensione in tensione continua... e vaiiiiiii.... biggrin.gif

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[at] Mirko,, i mosfet li posso mettere in parallelo brutale?! Li metterei comunque su un dissipatore (bello grosso) ventilato di cpu, credi che basti per una 20/30 ampere continui?

La prova della lampada l'ho fatta anche io qualche volta, ma la preriscaldavo con un altro alimentatore prima, anche se immagino che il difetto dell'alimentatore si possa vedere anche misurando l'uscita con l'oscilloscopio, che non possiedo...

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Beh, visto che il parallelo tra mos-fet andrebbe equilibrato con la solita resistenza di stabilizzazione tra source e GND, e dato che l'LM358 ha già al suo interno 2 operazionali, quando realizzai il mio pur dovendo usare un doppio stadio totem pole, adottai questa configurazione :

user posted image

Poi chiaro che 20-:-30 amper sono tanti, a 5 Volt d'uscita alimentatore di test, sono già 100 -:- 150 Watt, a 12 o a 24 volt poi figuriamoci.

Infatti i carichi elettronici si parametrano in Watt e non in amper, quindi per correnti come quelle da Te esplicate, io altro non farei che (prendendo spunto da questo secondo schema) moltiplicare gli stadi di uscita.

Con l'operazionale lm324 che all'interno ha 4 moduli, puoi realizzare un carico con 4 mos-fet.

Particolare cura (in caso di stadi multipli) andrà posta nei collegamenti di potenza.

Ovvero i fili che dalle boccole di + alimentatore vanno ai Drain, e dalle resistenze di Shunt ritornano alla boccola - dovranno il più possibile essere lunghi uguali, poichè diventano Shunt pure questi, e se la differenza in lunghezza è rilevante, un ramo (stadio) sarà squilibrato rispetto all'altro.

Oh, inutile sottolineare che tali collegamenti andranno i più corti e grossi possibile.

Poi chiaro che per le tolleranze di costruzione dei componenti, uno stadio che scalda più di un altro lo avrai sempre (provato e visto personalmente) ma la cosa rimane comunque contenuta e non dà problemi di funzionamento.

Io ho utilizzato per la ventilazione, una classica ventola da quadro elettrico 12 x 12 cm.

Saluti

Mirko

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  • 11 months later...

bel circuitino come sempre!

Vediamo se sono riuscito a capire il suo funzionamento, in modo da far

capire anche agli altri utenti, ovviamente correggetemi se sbaglio qualcosa.

Allora:

Quello che vogliamo fare è pilotare il mosfet in modo da far passare più o meno corrente attraverso di esso. (canale drain-source)

questo si fà aumentando o diminuendo la tensione sul gate.

Detto questo partiamo dall'inizio.

Grazie al lm336 e al condensatore in parallelo avremo una tensione stabile a 2.5 V, e mediante il partitore 10k-trim 10k è possibile avere sul pin del opamp una tensione che varia da 2.5 a 1.5 V.

Considerando la legge fondamentale degli operazionali "ideali" v+ = v- nel caso in cui sul V+

avessimo 2.5V significa che stiamo imponendo sul resistore corazzato da 0.1 ohm una tensione di 2.5V

ecco perchè il resistore deve essere in grado di sopportare 25W.

L'opamp per mantenere sui morsetti V+ e V- la stessa tensione produrrà un uscita che è in retroazione proprio sul morsetto - attraverso il mosfet.

Totem (consideriamo per ora solo gli stati on-off)

Se l'uscita del opamp è positiva il transistrore npn nella configuarzione totem si attiva

facendo scorrere corrente attraverso il resistore da 6.8k è portando quindi l'uscita del totem a 12V-Vcesat (nella condizione di saturazione) mentre il pnp e spento.

Questa tensione arriverà al gate del mosfet facendo andare in inversione il mosfet che quindi apre il suo canale e permette che la corrente possa scorrere verso la corazzata.

Nel frattempo si è caricato anche il condensatore posto sul gate.

Andando a regolare il trimmer l'uscita dell'opam potrebbe far attivare il transistore pnp il quale porta a massa l'uscita del totem (pnp on , npn off), a questo punto il condensatore carico si scaricherà verso massa e il canale del mosfet si chiuderà non facendo passare corrente.

ovviamente questi sono solo gli stati estremi apertura e chiusura del canale, in realtà la configurazione permette invece una regolazione dell'apertura del canale proprio grazie alla tensione regolabile che arriva al gate del mosfet attraverso il totempole.

Se ho detto corbellerie prego correggetemi

Modificato: da maguls
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ops..rilegendo mi sa che una corbelleria l'ho detta...anzi mi viene un dubbio.

Al resistore corazzato se gli imponiamo una tensione di 2.5V ---> la corrente che dovrà scorrere su di esso è di I=V/R=2.5/0.1=25A e siamo nei limiti del mosfet.

ma il resistore? P=V*I=2.5*25=62.5W non saranno un pò pochini 25 W? oppure sbaglio qualcosa?

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Ciao maguls smile.gif

Dipende da come valuti l’applicazione.

Nella descrizione ho menzionato il fatto che i carichi elettronici si parametrano in Watt, e mi sembra di avergli assegnato 100-:-150 Watt massimi.

quindi posto di volerlo usare per testare un alimentatore da 24 Vdc, avremo nel caso più estremo 150 : 24 = 6,25 Amper

Ora dalla P = R x I^2 risulta 0,1 x 6,25 x 6,25 = 3,9 Watt

Da cui emerge che 25 watt corazzati sono più che abbondanti.

Inoltre il ramo di potenza è doppio, cioè 2 Mos-Fet, 2 resistenze, etc....proprio per avere del margine in caso di test feroci e duraturi.

Poi, certo, se lo si vuole spingere al limite come evidenziavi Tu, allora bisogna ridimensionare un po’ tutto.

Saluti

Mirko

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Ahahh… laugh.gif vuoi che Ti parli del pacco di idee che ho nel cassetto e che ogni giorno mi dico :

Bisogna che faccio delle prove con quei circuitini che ho in mente prima o poi…(più poi, che prima)

Non crucciarTi, conosco il problema, nel mio caso l’inverno aiuta poiché le brutte giornate stimolano la sperimentazione, ma….quest’anno in Romagna è da Luglio 2011 che non piove, e che ogni Week-End il sole la fa da protagonista, quindi è un’annata balorda anche per l’Hobby, dato che i familiari mi intimano :

- Non ti chiuderai mica in laboratorio con una giornata così vero ??????

E quindi…..ciao ciao ai propositi sugli esperimenti. sad.gif

A volte recupero di notte quando non riesco a dormire. wink.gif

Saluti

Mirko

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raga scusate se mi intrometto nuovamente..ma proprio i conti di ieri non mi tornavano..

e quando mi succedono ste cose la mattina solitamente trovo la soluzione...

secondo me ho qualcuno che la notte me le suggerisce biggrin.gif

Allora corbelleria sulla corbelleria....

dal partitore la tensione che avremo in uscita varia tra 0V e 1.25V e non come avevo scritto precedentemente!

Pertanto sul resistore imponendo la tensione max di 1.25V si ha un assorbimento di corrente di 12.5A

in potenza 15.6W che rientra nel wattaggio del resistore!

ATTENZIONE però perchè il resto della potenza se lo becca tutto il mosfet e potrebbe non sopportare tutta la potenza, ben venga il mosfet in parallelo....

Ora posso dormire sonni tranquilli :-) o almeno spero hahahahahahah

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Mirko Ceronti+21/01/2012, 09:20--> (Mirko Ceronti @ 21/01/2012, 09:20)

meno male, credevo di venire bacchettato... invece vedo che abbiamo tutti le stesse abitudini, anche se io forse esagero dry.gif

Comunque da apprezzare che me ne sono ricordato prima che compiesse l'anno tongue.gif

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  • 2 years later...

eiiii... due anni e mezzo... e ieri mi sono assemblato tutto volante per fare le prove generali prima di inscatolare :D

Però è una bomba, con un alettone da quasi un Kg e ventilazione a palla sono stato a 20A per 5 minuti, e per un brevissimo tratto sono arrivato a cira 60A :o

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A gentile richiesta ;)

carico_att.jpg

però c'è stato un errore di misura nella precedente prova... i 20A più o meno c'erano, ma i 60A di sicuro no; per come è fatto adesso il circuito non ci puù orrivare, infatti il riferimento è 2,5V al potenziometro arrivano circa 2V, che fanno in totale 40A max...

avevo preso la massa sul terminale della batteria, quindi misuravo anche la caduta di tensione sul cavo di collegamento!

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