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Sensori Prossimity - perchè 'partono' ?


Stefano Sormanni

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Stefano Sormanni

su un pistone idraulico sono montati 2 sensori prossimity i quali mi danno l'informazione di pistone aperto/chiuso. La scorsa settimana quando provavo il dispositivo dopo 2 o 3 volte che azionavo la centralina idraulica i sensori 'partivano' (addirittura bruciavano!). abbiamo controllato la tensione di alimentazione che era 24V, dopo vari tentativi abbiamo capito che era una tensione indotta; consultandomi con un vecchio amico elettronico (di formazione analogica) mi ha detto di inserire dei diodi in controfase sulle bobine delle valvole direzionali. Un po' scettico ho accettato ed il risultato è stato positivo. La mia domanda era ed è ancora questa: perchè bruciavano ?

:blink:

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Non è che i sensori interrompevano direttamente l'alimentazione alle bobine delle valvole idrauliche?

perchè se è così è normale che siano saltati in quanto non in grado di interrompere carichi induttivvi di quel tipo.

Ciao

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perchè bruciavano ?

extratensioni prodotte dalla bobina al momento della diseccitazione, magari i cavi della ev e dei prox corrono anche insieme per parecchi metri...

Andrea

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Stefano Sormanni

no, non corrono per parecchi metri, ne interrompono l'alimento alle bobine. L'alimentazione è comune a tutti gli apparati, ma su questi 2 sensori avevo messo un LM7824 per eliminare picchi, quello che non capisco è perchè mettendo i diodi questa cosa non avviene più....

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Il diodo è la soluzione giusta. All'apertura della bobina, la corrente non può annullarsi istantaneamente, e si genera una extratensione che tende a mantenere la corrente. Se monti un diodo in antiparallelo alla bobina permetti alla corrente di circolare ancora per un po' nel diodo e non si hanno extratensioni.

L'LM7824 invece non è adatto a assorbire le extratensioni, che si scaricano sull'elemento che ha interrotto la corrente alla bobina.

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Stefano Sormanni

avevo fatto anche una prova con dei prossimity a fiammifero... quelli funzionavano perfettamente, solo quelli da inserire sui pistoni bruciavano.....( sono della mPm).

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Dipende dalla delicatezza del sensore, magari alcuni durano di più. Oppure, se sono polarizzati, possono avere già integrato un diodo di protezione o uno zener.

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ciao

certamente i sensori "partivano" per le extratensioni

che generavano le bobine delle elettrovalvole.

l'integrato che avevi messo per l'alimentazione e' inutile per

questo scopo.

il diodo messo sulle elettrovalvole elimina gli spike

ma , non essendo , connesso direttamente ai sensori avresti

potuto mettere anche un condensatore sull'alimentazione di ogni sensore (il condensatore fa passare

lo spike e quindi lo cortocircuita.)

il diodo si usa di solito per proteggere il transistor che pilota l'elettrovalvola 0 il rele'.

ciao

dario

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Ciao a tutti!

Beh, io credo che un bel diodo in antiparallelo ad una qualsiasi bobina di comando sia utile, sia per eliminare i picchi di controtensione induttiva, che per salvaguardare e proteggere la bobina stessa.

La cosa fondamentale, però, siccome solitamente come sensori di open-closed di elementi pneumatici od oleodinamici vengono utilizzati dei sensori elettromagnetici e non dei sensori di prossimità, credo sia sempre opportuno separare adeguatamente con isolamento galvanico la linea della sensoristica e le linee di potenza.

I sensori elettromagnetici sono molto più delicati e sensibili dei proxy, quindi faresti bene ad avere un occhio di riguardo sulle loro alimentazioni, anche se non stabilizzate, ma almeno con ripple costanti e pressocchè uniformi.

Magari con un relettino di interfaccia!

Ciao!!

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