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Cella Di Carico Per Cambio Elettronico Moto - quale cella di carico??


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Inserito:

Salve!!!ho appena costruito un dispositivo che permette di cambiare marcia alla moto senza

decelerare e senza premere la frizione.

Molti lo chiamano "cambio elettronico",comunque e'basato su una interruzione per alcuni

MILLISECONDI della corrente che alimenta le bobine d'accensione,permettendo cosi' la

cambiata.

Il sistema di rivelazione dell'asta di rinvio si basa su un fotoidodo,opportunamente

modificato a mo di pulsante N.A.

Mi spiego meglio:

il fotodiodo e'montato proprio sul leveraggio dell'asta,collegata a sua volta alla leva

delle marce;

ho messo un pezzo di plasitca nera in un punto fisso,in modo che non appena si SFIORA le leva

delle marce,il fotoidodo(che e' a forma di "U")entra attraverso il pezzo di plastica,e

questo,interrompendo il fascio di luce,permette di kiudere il circuito e dare l'impulso alla

centralina che provvedera'a sua volta a fare il suo lavoro...

In linea di massima funziona benone,pero'opterei per una cella di carico come rivelatore di

pressione sull'asta di rinvio,sistema adottato oramai anche nelle motoGP e formula

uno....ritengo sia molto piu'preciso e sicuro;infatti adesso se sfioro soltanto la leva

delle marce il circuito entra in funzione,e questo diventa molto fastidioso...

Avendo visto i "cambi elettronici" che propongono molte ditte,mi sono accorto che tutti hanno

una cella di carico(credo lavori in trazione)praticamente "infilata"nell'asta di

rinvio...vorrei dei chiarimenti in merito...chi mi aiuta??

Anticipatamente Vi ringrazio e Vi saluto...

Roberto Leone.


Inserita:

Trattandosi di un impulso, perchè utilizzare una cella di carico invece di un pulsante? Per la sensibilità del pulsante scegli la molla che più si avvicina alle tue esigenze.

Se inserisci una cella di carico devi realizzare anche un circuito che converta un certo valore di carico in un impulso che comandi alla centralina del cambio di incrementare il rapporto.

Se la soluzione della cella di carico, poi, ti intriga in particolar modo, una cella torsiometrica potrebbe anche andar bene.

Inserita:

in motogp per esempio usano le celle di carico,in pratica la cambiata "elettronica"deve avvenire SOLTANTO ad una certa pressione del piede.....

Al posto del pulsante il fotodiodo e' nettamente superiore,e + sicuro....ma il problema e' che vorrei che il circuito funzionasse SOLO quando si preme a fondo la leva...

Inserita:

ora che ic penso...il fotodiodo l'ho "modificato"perche''funzionasse come un pulsante,mettendo un transistor e 2 resistenze...posso fare lo stesso con la cella??ma il circuito per l'amplificazione non sarebbe reperibile dove compro la cella??

Inserita:

Puoi comprare una cella amplificata; in pratica acquisti una cella di carico con il relativo amplificatore incorporato e hai in uscita un segnale che varia tra 0 e 10v, dove 10v corrispondono al fondo scala della cella. Ora devi stabilire tu quale è la forza ottimale per la cambiata e quale potrebbe essere la massima pressione (trazione) esercitata sulla cella. Tieni presente che superando il fondo scala della cella ci sono due limiti; se si oltrepassa il primo è necessario ricalibrare la cella, oltrepassando anche il secondo la cella viene danneggiata in modo irreversibile. Scegli un valore d'intervento non inferiore al 20% del fondo scala e limita la pressione esercitabile sulla cella. Poi filtra molto bene le alimentazioni. Ovviamente dovrai provvedere all'inserimento di un comparatore e di un valore di soglia. E' possibile acquistare anche celle amplificate che dispongono di un comparatore e di una soglia tarabile. Se fai una ricerca sul webb dovresti trovare parecchie aziende che fanno al caso tuo. La prima che mi viene in mente è "RE" di Milano

Inserita:

grande Livio....mi fiondo sul sito!!!

PSR1C.jpg

questa e'la foto di una cella di carico montata su un'asta di rinvio delle marce di una moto...l'azienda che vende questo prodotto(naturalmente insieme alla centralina)e' la STARLANE

la trovero'uguale??ho kiamato STARLANE e per la cella mi hanno kiesto 250.00 euro!

Inserita:

Il prezzo, anche per una cella particolare, mi sembra un po' caro se si tratta della sola cella.

robyr1 non usare k per ch e altri metodi da sms, non è piacevole per chi legge. Tra l'altro è uno dei metodi deprecati da "net etiquette", assieme all'uso continuo delle maiuscole.

Inserita:

Ok, perdono!

Scusa Livio se approfitto della tua disponiblita'...

...sto scrivendo a un po di ditte che trovo sul web,ma in pratica non so come spiegarmi su cosa devo richiedere quando parlo della cella di carico che cerco(..ho eliminato le k!!!)

come posso esprimermi?vorrei essere chiaro quando cerco un prodotto,quindi vorrei scrivere una descrizione tecnica in base alla mia richiesta,per la mia applicazione specifica...

potresti dirmi cosa devo richiedere?

Inserita: (modificato)

I dati che devi dare sono: campo di forza (0.5kg - 5kg p.e.), tipo di lavoro: compressione, trazione o trazione - compressione, tipo di contenitore (ermetico immagino ==> IP6x), dimensioni.

Questo per la cella; se poi vuoi anche l'amplificazione e la soglia di comparazione, chiedi esplicitamente la disponibilità e la quotazione dell'ampli con le relative caratteristiche: tensione di alimentazione, tensione di uscita, modo di impostazione de della soglia. Ovviamnete l'ampli dovrà essere in contenitore IP6x.

Particolare attenzione dovrai porre anche ad altre caratteristiche quali: Temperatura di impiego (almeno da -20 a+75), resistenza a shock e vibrazioni/accelerazioni.

Perchè, vedi, il problema principale di un dispositivo per auto o moto è l'afidabità. Le specifiche ambientali dell'elettronica per automotive sono praticamente simili a quelle militari.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

non ho parole....sei un grande!

credo che continuero'a stressarti!!!pensi che potrebbe servire a qualcuno uploadare lo schema elettrico del mio dispositivo di "cambio elettronico moto??"in piu'ho realizzato anche uno switcher video 4 ingressi.... ;)

Inserita: (modificato)

intanto ecco il sistema che attualmente utilizzo io...come rilevatore di posizione per la leva del cambio utilizzo un fotodiodo,sensibilissimo e funzionale....

sensoreaperto.jpg

schemaelettrico.JPG

e lo schema elettrico...

Ho editato il post perche' i link alle immagini erano errati

Cesco

Modificato: da oiuytr
Inserita:

"robyr1 " Cambio il forum di questa discussione, perchè oramai il contenuto a poco a che vedere con i Controlli e le Regolazioni, almeno come sono intesi in ambiente industriale. Comunque rimane il link in questo forum.

A parte questo ti faccio i complimenti per il tuo lavoro.

Una domanda. Da dove prelevi l'alimentazione? Non vedo filtri sull'alimentazione. Io ti consiglierei di prvvedere prima che ti capiti qualche cambiata non voluta. Poi, il circuito lo hai sigillato in resina eposssidica a lo hai lasciato allo stato brado?

Sai la curiosità una volta o l'alta mi ucciderà. Poi mi ricordo quando, circa 40 anni fa, iniziavo a far le prove per sostuire spinterogeno e masse rotanti con un sistema opto elettronico e le puntine con un transistor.

Inserita:

Mi spiego:

Il circuito e'stato creato perche'interrompesse l'alimentazione alle bobine d'accensione per un periodo (regolabile)di circa 40millisecondi.

Cosi ho interrotto il cavo che alimenta entrambe le bobine,e collegato in serie il mio dispositivo,l'alimentazione e'12v.

Dove il simbolo + rappresenta l'alimentazione,ovvero la parte alimentata del cavo che ho interrotto; B e'il collegamento alle bobine,quindi all'altro spezzone del cavo collegato alle bobine;GND non te lo spiego nemmeno...pero' ho utilizzato un punto di massa "sicuro"quindi direttamente al negativo della batteria;P rappresenta l'"interruttore",o meglio,il fotodiodo che ho modificato a pulsante normalmente aperto,con un BC337 e due resistenze..

Come puoi vedere in foto,il fotodiodo e'montato direttamente sul telaio,quindi su un punto fisso,tenuto ben saldo(te lo posso assicurare!)mentre sull'alberino dove e'montato il leveraggio dell'asta di rinvio del cambio ho sagomato un piccolo pezzo di alluminio,nastrando l'estremita' che passa attraverso il fotodiodo non appena si inserisce la marcia...

L'effetto:in questo modo cambio marcia senza tirare la frizione ma sopratutto a gas spalancato!!!come avviene in motoGP,naturalmente ho messo un deviatore sul manubrio per l'esclusione del dispositivo quando non corro in pista e sono nel paddok.

Il circuito l'ho messo in un contenitore plastico,un vecchio contenitore di un radiocomando-apricancello,puoi immaginare le dimensioni ridottissime!!!il tutto resinato a modo,con tanto di aletta di raffreddamento per l'IRF9540.

Per il trimmer ho scelto di metterne uno del tipo meccanico,per questioni di affidabilita',e una volta trovato il tempo giusto d'intervento(intorno ai 45mSEC)ho isolato la vite con della resina.

Ma ora vorrei rendere il mio progetto piu'professionale,mantenendolo come un progetto efficace e a basso costo,ho deciso di montare la cella di carico..Pensa che chi vende lo stesso dispositivo pero'con la cella di carico inclusa lo propone a un prezzo intorno ai 500.00 euro!!!

Inoltre realizzo anche dei video "on board"con quattro microcamere alta risoluzione...ma questo e' un altro discorso!!!

Inserita:

"robyr1 ", ho la sensazione che la tua soluzione possa funzionare meglio di quella con cella di carico. L'unico punto debole che vedo è la sensibilità allo sporco. In altri termini se il fotodiodo o l'illuminatore si sporcano allora non funziona più l'automatismo. Se risolvi in modo pratico e sicuro questo problema (e penso che sia possibile) allora hai un comando decisamente più affidabile della cella di carico.

Ci sarebbe un'altra soluzione: usare un trasduttore ad effetto di Haal. Oppure potresti usare un banalissmo e,sopra a tutto, affidabilissmo proximity industriale. L'unico problema che non sono sicuro che ne esistano modelli che funzionino a 12V, solitamente si alimentano a 24Vcc o 110ac.

Il fatto che tu lo usi in pista depone a favore della tua prudenza. Certo che "staccare" il motore per soli 45 ms e cambiare con il gas tutto aperto è una cosa che mai avrei pensato possibile. Ebbene si, sono decisamente vecchio :huh:

Paolo Cattani
Inserita:

Per esserci, i proximity a 12 ci sono, in azienda ne avevo due su dei controlli rotazione albero, ma mi ricordo solo che non erano omron o telemecanique (forse Datalogic), comunque il sensore ad effetto Hall è indistruttibile e costa poco. Si potrebbe provare...

Inserita:

Sai anche io ho costruito il cosiddetto cambio elettronico per la mia R6, inizialmente avevo usato un sensore di posizione rotativo attaccato all'asta di rinvio, funzionava bene ma poi come te ho cercato una cella di carico, ho cercato ovunque, ho spulciato tutto il web e chiesto preventivi a mezzo mondo, le celle di carico costano una barca di soldi, difficilmente scendono sotto le 250 euro.

L'unica che le vende a poco ma sono molto grosse è la pt-global www.pt-global.com.

Se per caso riesci a trovarne qualcuna ad un prezzo ragionevole fammi sapere.

ciao ciao

Inserita:

Per lo sporco non c'e'nessun problema...non ci sara' mai!!!la moto la uso solo in pista,poche ore...e comunque sporco in quel punto non ne andra' mai.

Per quanto riguarda i sensori:

All'inizio provai ad adattare dei semplici pulsanti NA,dopo,visto il loro "ritardo"nella risposta,ho optato per delle ampolle reed:altro fallimento!il magnete creava un campo irregolare,cio'non mi permetteva una taratura precisa.

Ho provato con dei microswitch aeronautici,usati per rilavare la posizione del carrello in apertura e chiusura,sono precisissimi e molto affidabili...ma non andavano bene per il mio scopo...poco pratici nell'adattamento.

Ho contattato una ditta italiana che vende sensori di ogni tipo,orientandomi su quelli capacitivi,piu'"adatti"alla rivelazione della posizione di ogni materiale...ma alla fine con il fotodiodo mi sono trovato benissimo!e dire che per il test ne ho smontato uno da una vecchia stampante rotta,e alla fine l'ho lasciato definitivamente!

L'unico neo del sistema e'la sistemazione della posizione della lamiera rispetto al fotodiodo,ora molto vicina all'interno,come potete vedere sulla foto,in situazione di riposo.

Una cosa che mi infastidisce e'che se per sbaglio a sfiorare la leva del cambio,a basse velocita', la moto strappa,o si spegne.

Non sarebbe un grosso problema,tanto il cambio elettornico lo uso solo quando corro,o perlomeno quando lo desidero,dato che ho messo un deviatore sul manubrio per l'attivazione-esclusione del dispositivo.

Ma...voi mi potete capire,sono un perfezionista,e vorrei provare sta benedetta cella di carico,strano oggetto del quale ancora conosco poco...ma che mi interessa tanto!!!Magari non saro'soddisfatto,forse alla fine sara'meglio il sistema che adotto adesso...ma vorrei provare comunque,anche perche'non credo che i migliori costruttori di cambi elettronici che adottano le celle di carico non abbiano fatto le loro prove...

Paolo Cattani
Inserita:

Osservazione più che giusta! Tienici informati

Inserita:

mi auguro che il mio schema elettrico sia servito a qualcuno!

Resto comunque a disposizione per qualuncue chiarimento...

Inserita:

Mi ha appena risposto la Deltatech,ecco cosa mi ha scritto:

Buongiorno, conosco il sistema perché forniamo la cella ad una casa che

corre in moto GP.

Si tratta appunto di una cella di carico a trazione, con un fondo scala di

1000 N, preamplificata. Questo consente di gestire un segnale proporzionale

di 2,5 V in traz. e 2,5 V in compress.

E' un sistema molto affidabile e preciso, ma ha una particolarità, la cella

deve essere molto robusta per resistere ai carichi fuori asse, e deve essere

totalmente insensibile alle temperature. Come ho detto il problema è stato

risolto, ma per le caratteristiche intrinseche e per il nr. contenuto di

celle prodotte, il costo è abbastanza elevato, almeno rispetto a celle di

carico standard, ma Le assicuro che vivono molto poco, e con errori

elevati( temperature alte e umidità).

Indicativamente posso dirLe che il costo è di circa 1000,00 Euro.

Distinti saluti

Ivan Fondriest

non aggiungo commenti...

Inserita:

"robyr1" mi piace la tua passione e la tua costanza per risolvere seriamente ed al meglio il problema. In effetti con la cella di carico risolvi il problema della soglia, altrimenti rischi cambiate accidentali.

Le considerazioni del fornitore sono sicuramente valide. Mi stupisce un poco il il fondo scala da 1000N (circa 102kg); io avrei ipotizzato un ordine di grandezza inferiore, mi sembra più un valore da sforzo sul pedale del freno di formula 1.

Penso che i carichi fuori asse possano essere evitati con un'accurata messa a punto meccanica. Relativamente alla temperatura ritengo che comunque tutto il motore debba raggiungere la sua temperatura ottimale di esercizio, quindi anche questo dispositivo raggiungerà un livelo di temperatura molto superiore al normale valore di temperatura ambiente, quindi è, secondo me, più un problema di deriva ch epuò essere ovviata con un'opportuna taratura. Potresti pensare di prendere in considerazione anche celle industriali.

Inserita:

sei sempre molto chiaro Livio....

Comunque nel punto in cui andrebbe installata non ci sono forti escursioni termiche....assolutamente non subirebbe l'effetto del surriscaldamento del motore...

...Prendo in considerazione quello che hai scritto

Roberto

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