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Cancello


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Salve, spero sia la sezione giusta in cui postare.

Dunque, vorrei far sì che un cancello si apra a comando con un telecomandino.

Dove posso reprire uno schema oppure qualsiasi informazione relativa a questo progettino?

Avete consigli?

Grazie!

Ho realizzato uno schizzo molto banale per farvi capire la mia idea:

LINK

il cancello dovrebbe aprirsi verso l'interno.C'è un solo battente.

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Non capisco...

Cosa ti devi inventare?

E' un progetto scolastico o una realizzazione?

Se si trattasse della seconda soluzione ti consiglio vivamente (sia per l'aspetto normativo, ma anche economico) di dare un'occhiata ai seguenti link:

Link 1

Link 2

Ciao.

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Si parte in genere andando in un negozio dove li vendono e chiedendo dei preventivi. Quasi tutti ti possono vendere la valigetta o il kit per fartelo da solo, completa di materiale, istruzioni, dispositivi di sicurezza OBBLIGATORI, centralina di comando e sicurezza etc.

E' VIETATO costruirsi un' automatismo per cancello usando qualche motore avanzato, qualche riduttore e del materiale raccattato. Si va sul penale, se succede qualcosa.

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Ah, quindi non si può!!Non lo sapevo affatto.

Io intendevo proprio quello purtroppo.

Pensavo di trovare qualche motore decente, realizzare un circuito e assemblare il tutto.

Ma se questo la legge lo vieta, come non detto :)

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A moment!!mi stò perdendo!!E' legale oppure no? esiste una legge oppure no?

Io, personalmente, conosco alcune persone che hanno realizzato da soli e con componenti "usati" cancelli ad apertura automatica.

Attendo informazioni dai più esperti.:)

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io credo che tu possa fare anche da solo a patto che:

- metti le fotocellule di sicurezza, prima dopo e lungo la linea di movimento

- luce gialle intermittente

- melgio un avviso acustico non fastidioso prima del movimento

una roba del genere dovresti farla con un logo! siemens o con un ple 608 coster

http://www2.automation.siemens.com/logo/ht...ml_76/an1_3.htm

http://www.coster.info/costerit/sigla/ple608.htm

tanto per fare 2 esempi.

da non dimenticare e' la manutenzione e il controllo che le parti siano ok ogni 6 mesi.

e una assicurazione, non si sa mai.

ciao

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Forse sarebbe stato più chiaro se avessi citato subito le normative:

gli impianti per cancelli automatici devono essere conformati alle normative europee UNI EN 12445:2002 - 01/08/2002 - (Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa - Sicurezza in uso di porte motorizzate - Metodi di prova) ed UNI EN 12453:2002 - 01/08/2002 - (Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa - Sicurezza in uso di porte motorizzate - Requisiti) e di conseguenza ritirato le norme italiane che andavano in conflitto, cioè la UNI 8612 (obsoleta, ma a mio avviso molto chiara). Gli obblighi di legge sono le Direttive Europee. Aggiungo che ai poveri lampeggianti (non più richiesti dalle nuove norme) non resta che un lungo e difficile periodo di mobilità in attesa di un probabile reintegro come componente "consigliato".

Gli impianti di automazioni per cancelli devono rispondere ai requisiti delle seguenti Direttive Europee:

1. Direttiva Macchine 98/37/CE

(recepita mediante DPR n. 459 del 24/07/96);

2. Direttiva Bassa Tensione 93/68/CE

(recepita mediante D.Lgs. 626/96);

3. Direttiva Compatibilità Elettromagnetica 93/68/CE

(recepita mediante D.Lgs. n. 615 del 12/11/96);

4. Direttiva RTT&E 99/05/CE

(recepita mediante D.Lgs. n. 269 del 09/05/01).

La Direttiva Macchine, cioè il cancello automatico diviene "macchina": l’installazione di un’automazione su una chiusura manuale fa sì che quest’ultima divenga a tutti gli effetti una "macchina" e per questo il Costruttore deve rispondere ai Requisiti di Sicurezza della Direttiva Macchine.

La Commissione dell'Unione Europea ha stabilito che le porte e i cancelli motorizzati rientrano nel campo di applicazione della Direttiva Macchine, quindi l'installatore che "motorizza" una porta o un cancello ha gli stessi obblighi del costruttore di una macchina e come tale deve:

predisporre il fascicolo tecnico che dovrà contenere i documenti indicati nell'Allegato V della DM; (Il fascicolo tecnico deve essere conservato e tenuto a disposizione delle autorità nazionali competenti per almeno dieci anni a decorrere dalla data di costruzione della porta motorizzata);

redigere la dichiarazione CE di conformità secondo l’Allegato II-A della DM;

apporre la marcatura CE sulla porta motorizzata ai sensi del punto 1.7.3 dell’Allegato I della DM.

Diciamo che le nuove normative europee, rispetto alla vecchia norma UNI 8612, forniscono prescrizioni per la sicurezza dell’utente. In particolare:

- il costruttore deve preventivamente eseguire un’analisi dei rischi.

- è stato introdotto il concetto della previsione di entrare in contatto col manufatto in movimento stabilendo come limitare la forza d’impatto al fine di garantire le persone;

- si è individuata la necessità di istituire una «manutenzione periodica» per mantenere, nel tempo, il rispetto di tutte le sicurezze.

Le norme europee, come già detto, sono la EN 12445 e la EN 12453.

La norma EN 12453 prevede la distanza tra le parti in movimento e la parte del corpo umano esposta al pericolo. [schiacciamento ed introduzione delle dita].

Sulle porte, serrande e cancelli motorizzati dovrà essere applicata una targa con i seguenti dati:

- marcatura CEE;

- nominativo ed indirizzo del costruttore;

- tipo di cancello;

- numero di identificazione;

- anno di costruzione.

L'installatore dovrà essere iscritto alla CCIAA con i requisiti tecnico professionali di cui alla lettera A (impianti elettrici) e dovrà redarre la regolare dichiarazione di conformità, pena la non agibilità ai sensi dell’art. 24 del Testo Unico D.P.R. n. 380 del 06.06.2001 e s.m.i.

Le normative sulla Sicurezza sul posto di lavoro (D. Lgs 242/96) andranno inoltre rispettate.

Conclusione: se uno può soddisfare tutti questi requisiti, può senz'altro realizzare un impianto di automatismo per cancello, ma non solo per casa sua, perchè sarebbe un professionista abilitato (e non ho citato le UNI sulla COSTRUZIONE dei portoni e degli automatismi). Non mi sembra però che un privato cittadino possa fare tutto ciò, e quindi se lo fa lo stesso, inevitabilmente vìola una o più leggi, indipendentemente dalla responsabilità civile e penale dell'installatore, che dovrà comunque dimostrare la rispondenza dei componenti utilizzati alle Norme vigenti.

Modificato: da Paolo Cattani
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hai descritto perfettamente quello che penso della qualita' in italia,

una mare di carte, un labirinto in cui un magistrato si perde quando succede una disgrazia.

alla fina e' colpa di tutti e cioe' di nessuno.

cadono porte, precipitano ascensori e che succede? solo uno scaricabarile infinito.....

...ma le carte c'erano tutte, i marchietti CE veri , falsi o contrffatti (tipo china export) c'erano.

poi uno si vuole fare un automatismo del ca...o e non puo'. che tristezza.... :(

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alla fina e' colpa di tutti e cioe' di nessuno.

cadono porte, precipitano ascensori e che succede? solo uno scaricabarile infinito.....

...ma le carte c'erano tutte .....

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Vorrei puntualizzare: visto che la discussione nasce dall'esigenza di farsi in proprio un'automatismo per cancelli, la mia opinione è che un privato non possa fare da sè anche la marcatura CE, la dichiarazione di conformità etc etc.

Questo, invece, dovrebbe essere la normalità per un professionista: anch'io ho certamente dovuto sbattermi, all'inizio, certo non capivo che tutte queste cose erano in realtà delle vere e proprie guide alla buona esecuzione. Da principio pensavo che fossero un'ostacolo, ma poi ho capito che ero io ad usare troppo i muscoli e poco la testa: non ragionavo da professionista, ma da manovale. E' stato lo studio di tutte queste norme tecniche a formarmi professionalmente, e consiglio agli altri di applicarsi ad impararle prima di quanto ho fatto io, non può che giovare alla loro crescita professionale e quindi a quella complessiva del paese. Se si può lavorare bene e rispettando le normative, perchè non farlo? Non siamo mica a Cuba dove c'è l'embargo! Piuttosto pretendo che il privato non faccia, oltre al suo lavoro, anche quello dell'idraulico, dell'elettricista, del meccanico e, magari domani, del neurochirurgo o del fisico nucleare: no, deve saper fare bene il SUO lavoro, le conoscenze in più serviranno per controllare se l'altrui lavoro viene eseguito bene, e anche per evitare fregature. Concedo solo la possibilità di aumentare la propria conoscenza a livello sperimentale, non facendo concorrenza ai professionisti, e non solo per motivi economici, ma soprattutto etici.

Quanto ai professionisti, è normale per un elettricista adeguarsi alla legislazione vigente, e seguire le UNI-CEI come una bibbia, io non mi fiderei di uno che non sa cosa siano: vorrebbe dire che fa un lavoro senza sapere cosa sta facendo veramente.

Sul discorso "Italia", invece, mi limito a dire che, oltre al gap tecnologico ormai evidente nei confronti di molti altri paesi che non molto tempo fa erano ben addietro a noi, le norme e le leggi citate sono per la maggior parte recepimenti di normative europee, quindi non riguardano solo noi italiani. Piuttosto sono l'occasione per adeguarsi (in ritardo) agli alti standard degli altri Paesi europei.

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Premetto...ho letto velocemente,premetto anche che non sono un Professionista,in nessun ramo.

Qui si parla di automatismi "vari",cancello nel caso specifico.Lo stesso discorso,secondo il mio modesto avviso,si puo' ricondurre a qualsiasi applicazione che preveda l'intervento di un Professionista regolarmente e legalmente abilitato.

Qui cade l'ASINO, cioe',esiste una VASTISSIMA schiera di ABILITATI che non sanno neppure la Legge di Ohm,non hanno un Voltmetro,un Amperometro,etc....ma va' bene cosi'........................ ,anche perche' se lo possedessero,lo DISTRUGGEREBBERO...

Ho visto impianti elettrici,firmati e sottoscritti!!!!,che si allacciavano alla rete con 3 cavi tutti e 3 in giallo/verde...

Questa e' una mia personale constatazione,sicuramente ci sono Tecnici abilitati di tutto rispetto,ma....ancora oggi,almeno dalle mie parti,l'ignoranza la fa da padrona.

Non me ne volete....ciao.

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ciao gente ma il cancello ,non penso sia di qualche luogo pubblico(es scuole,uffici ecc) magari sara' della sua casetta.

se lo fa con tutte le dovute sicurezze ( es lampeggianti,fotocellule (magari abbondi))

non penso che lo mettano dentro???ormai mandano fuori perfino chi uccide la gente !!

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Secondo me, avete tutti ragione, ma su punti diversi.

-Tigollio ha ragione sulla scarsa preparazione di alcuni professionisti abilitati, è una vera vergogna (e questa sì, che è una storia italiana). In Svizzera gli imbianchini, per poter fare il loro lavoro, sono obbligati a frequentare una scuola (tipo IPSIA) triennale, ed i voti non prevedono il sei politico. In Italia si prediligono le vie traverse e i certificati falsi, le scuole non formative, gli interessi di bottega; e non lamentiamoci poi della nostra scarsa competitività e della tecnologia arretrata. Purtroppo le maglie larghe del sistema lasciano passare proprio gli incompetenti, a danno non tanto dei concorrenti, ma del cittadino che vede vanificare la sua richiesta di garanzie. Il cittadino, addirittura, pare essere più contento se il sistema non ha regole, non comprendendo che è proprio questa sua scelta a creare il mercato per il lavoro nero, i finti professionisti, le dichiarazioni per la 46/90 vendute in tabaccheria.

Certo, chiunque sa avvitare una lampadina, ma non bisogna pensare di essere quindi in grado di fare una centrale nucleare. Da noi l'impiantistica civile è praticamente sparita, la fanno solo i dopolavoristi, i professionisti intervengono solo quando loro non ce la fanno (e con le competenze che hanno, succede sempre..). Solo che loro si sono beccati i soldi dell'impianto, ed il tecnico appare come uno scienziato pazzo da chiamare solo in caso di emergenza.

Come dire, a guidare sul rettilineo son tutti capaci, ma è nelle curve che si capisce se uno è bravo.

Se l'abilitazione si ottenesse dimostrando le proprie capacità, invece che facendo carte false, allora forse Tigullio sarebbe abilitato al pari di un professionista, e certi personaggi quasi analfabeti dovrebbero fare un'altro lavoro.

-alberto 2577 ha ragione quando dice che tanto non lo metteranno dentro, visto che l'applicazione è "nascosta" e che la scure della giustizia si abbatte casualmente e non in seguito a controlli e verifiche a tappeto. Quindi le probabilità sono a suo favore: rimane però il fatto che si commette una serie di illeciti, e, cosa ancora più grave, si fanno i lavori con l'approssimazione tipica di chi non conosce l'argomento. Pur essendo possibile, non mi sento di giustificare un simile comportamento. Personalmente propenderei per maggiori controlli e meno carta, certo: se qualcuno è in grado di costruirsi un'automatismo seguendo le linee guida delle norme (che non sono leggi, sono indicazioni tecniche di buona esecuzione) e dimostrando di averle comprese e di sapere perchè vanno applicate, per quanto mi riguarda potrebbe tranquillamente farlo senza apporre marchi CE (anche se a quel punto potrebbe giustamente farlo).

Si ritorna al problema iniziale: uno che si sveglia la mattina e dice "da oggi faccio l'elettricista" (e domani dice " da oggi faccio il neurologo/promotore finanziario/veterinario/astronauta") deve essere fermato fin che non dimostra di saperlo fare, che sia abilitato oppure no.

Modificato: da Paolo Cattani
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Paolo Cattani be! forse hai ragione ,non ci avevo pensato sotto quel punto di vista.......

stamattina voglio fare il medico chirurgo...............me la cavo bene con forbici pinzzette ago e filo........chi viene a operarsi?????

byby

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Ho letto quasi tutto e devo dire, come è stato già detto, che avete un pò tutti ragione, l'iter burocratico e le leggi in questo campo sono molto ingannevoli.

Tuttavia l'idea di costruire un cancello automatico mi è venuta guardando un pò di prezzi on line e non guardando McGyver :D

I prezzi sono alti e sinceramente non ne vale la pena.

comunque grazie mille a tutti per i chiarimenti :D

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Ti posso fare un'esempio: io pago un pistone di marca circa 190 euro ivato, e la centralina migliore a circa cento euro. Anche cosiderando il mio ricarico, il kit completo di lampeggiatore, radio ricevente, due telecomandi, due fotocellule, un pistone con staffe, centralina non supera i settecento euro. Con marche meno conosciute (ma altrettanto valide) i costi sono inferiori. Nelle fiere dell'elettronica c'è sempre una ditta che pratica prezzi molto inferiori (mai provati, però). Considerando che anche tu avresti dei costi per la costruzione, impegneresti molto tempo e considerando che il materiale è già adatto allo scopo, non è un prezzo impossibile. Di solito i costi esagerati dei cancelli saltano fuori dalla manodopera per l'installazione, dall'avidità del venditore che "spara" prezzi triplicati (... se abboccano...), dalla tangente che bisogna dare all'amministratore.... :D

In fondo, costa come un bel telefonino.

Modificato: da Paolo Cattani
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Salve; sono nuovo di questo forum e quindi un saluto a tutti.

Complimenti a Paolo Cattani, i suoi interventi sono stati tutti della massima precisione.

Se volete ulteriori chiarimenti vi consiglio un giretto per: http://www.associazioneunac.it/faq.htm.

Unac è l'associazione dei maggiori costruttori di automatismi; ed è gente che ha seguito l'evoluzione delle norme applicabili ai cancelli fin dalla scrittura della UNI 8612 nel lontano 1989.

La situazione normativa è ancora in movimento, a maggio 2005 termina il periodo transitorio per l'entrata in vigore della norma EN13241-1 cioè la norma di prodotto, armonizzata secondo le direttive "macchine" e "prodotti da costruzione".

Ne vedremo delle belle visto che richiede l'intervento di un organismo notificato che conceda il rilascio della dichiarazione di conformità (niente più autocertificazione).

Sul fronte dei Kit acquistati al supermercato, le norme non li vietano (anzi, seconodo la EN 60335-2-95 sono previsti espressamente) ma occorre stare molto attenti ai limiti d'uso, ad esempio la EN 60335-2-95 prevede "abitazione singola" (niente condominio) e niente chiusura automatica; e sopratutto attenti, MOLTO ATTENTI a ciò che dichiara il produttore: se il Kit è destinato al "fai da te" il produttore lo deve dichiarare espressamente.

P.S. smettiamola con la balla giornalistica che per i cinesi "CE" significa "China Export". Le direttive che richiedono il marchio CE vietano espressamente marchi simili a CE che possono trarre in inganno e poi occhio: il produttore (o importatore) deve risiedere nella comunità europea. Verificare sempre e diffidare di qualsiasi prodotto che non riporti l'indirizzo completo del produttore/importatore con sede in Europa. Se non c'è passate oltre....

Ciao

Ser.Tom

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Elettra Automazioni

...a questo punto, ti conviene farti installare un cancello automatico da una ditta abilitita al rilascio della certificazione di conformità!

saluti

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ma scusate..................

la maggioranza di noi programma impianti definendo in molti casi anche le soluzioni tecniche da installare, molto più complicate di un impianto apricancello.

Sono d'accordo che ci sono norme da rispettare, ma penso che se uno a casa sua si fa un automazione fattta bene ( e con bene intendo BENE) non ci siano problemi. OK non avra il marchio ce, ma penso che se succede qualcosa i giudici (o chi per loro) vada un po oltre alla targhetta e voglia vedere effettivamente cosa ci sta sotto.

Quindi se si parte da un progetto fatto con grazia penso che problemi non ci siano.

forse mi sbaglio ma il buon senso dovrebbe essere questo.

cia

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Ho paura che i giudici non vadano a vedere proprio niente, se non la presenza della documentazione cartacea prevista dalla legge, che serve proprio a stabilire le responsabilità.

Sul discorso del buonsenso sarei in teoria d'accordo pure io, ma abbiamo visto tutti quanti che razza di cani ci sono in giro, qualcuno pure abilitato. E' stato proprio questo a rendere necessaria una serie di leggi e di norme, che poi, "all'italiana" sono state aggirate e disapplicate.

Qualche post prima parlavo anche del fatto che i privati non siano "autorizzati" a farsi gli impianti da soli, è chiaro che qui nel forum i professionisti sono tanti, e quasi tutti sono in grado di ottemperare a tutti gli obblighi: il discorso riguardava quelli completamente estranei alla cultura elettrica, normativa e legale.

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