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PLC Forum


Alimentatore sensibile alla fase


DG.M

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Ciao a tutti.

In un'altra discussione è saltato fuori che alcune apparecchiature a 220V sono sensibili alla fase: ocn la spina attaccata in un senso funzionano, nell'altro no.

Il problema penso sia nella sezione di alimentazione, ma nei tipi di alimentatori che ho visto finora non mi sembra ci sia questa dipendenza:

in quelli con trasformatore-raddrizzatore-regolatore non trovo il motivo di questo comportamento,

in quelli switching (pc, moderni caricabatterie per cell) non ho mai riscontrato questo difetto.

Ci sono altri tipi di alimentatori e il motivo di questo difetto va ricercato altrove oppure in questi alimentatori manca qualche accorgimento invece presente sugli alimentatori dei pc?

L'unico dispositivo che finora ho visto sensibile alla fase è il salvavita; la ragione credo sia legata al fatto che se c'è una dispersione, sicuramente la corrente misurata nel neutro è inferiore a quella della fase, e magari sfruttando questa condizione si possa risparmiare qualche componente migliorando la sensibilità..

Grazie

Domenico

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L'unico altro dispositivo che mi viene in mente è la tipica centralina per caldaie a gas, ma non è certo dovuto a qualche staranezza circuitale: semplicemente, se inverti fase e neutro, la sonda di ionizzazione non funziona.

E’ un dispositivo costituito da un elettrodo posizionato all’interno della fiamma, il suo funzionamento si basa sulla conducibilità elettrica degli ioni della fiamma. In fase di combustione si genera corrente elettrica e le valvole di erogazione del gas restano aperte; in mancanza di fiamma cessa la continuità tra elettrodo e corpo del bruciatore e la fuoriuscita di gas si blocca.

Non funzionerebbe se sull'elettrodo (punta) ci fosse il neutro....

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  • 4 months later...

Spulciando tra vari documenti ho trovato per caso questo "stadio di alimentazione alternativo-low cost":

http://ww1.microchip.com/downloads/en/AppNotes/91008b.pdf

Mi sorgono però alcuni dubbi:

-perchè il neutro va collegato con la massa?

-perchè non collegare tutto al neutro, anzichè alla massa? In fondo l'enel garantisce che la differenza di potenziale tra fase e neutro sia una sinusoide 310Vp, quindi alternativamente la polarità cambia e quel che mi interessa è la differenza di potenziale, non il potenziale dei fili...

-è lecito collegare in un impianto il neutro alla terra (?!?) e soprattutto come si fa a mettere in commercio una roba che girando la spina manda in corto l'impianto verso massa?

Son molto perplesso, ma curioso..

Grazie a chi sa o mi aiuterà a fare considerazioni..

Modificato: da mimmux
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Per quello che ne so io l'enel in cabina collega lei il cento stella del traf a terra che poi è il nostro neutro ,poi se ci sono apparecchiature come mi pare solo le caldaie di ultima generazione che lavorano con la masssa per mè va bene è a potenziale 0,non è che invertendo la spina o l'alimentazione alla caldaia dai la fase a massa ,altrimenti il differenziale non starebbe sù ,BYE.

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in nessun caso il neutro puo' essere messo a massa , altrimenti il differenziale interviene.

l'alimentatore del tuo esempio e' alimentato da trasformatore oppure e' inserito in un sisstema TN.

ricordiamoci che sebbene sia messo a terra in cabina esso non e' nai a 0 volt rispetto alla terra d'utente , e cio' e' sufficiente a far intervenire il differenziale in caso di contatti fra neutro e terra.

per quanto riguarda le apparecchiature: solo alcune caldaie (gia' descritte da cattani) sono sensibili alla fase , generalmente tutti glòi apparecchi indicano

la fase e il neutro, in quanto hanno il fusibile posto su uno solo dei conduttori, e per funzionare nel caso di guasti verso a terra deve essere posto sulla fase.

per gli apparecchi a spina la cosa e' totalmente indifferente, il mancato funzionamento riguardo la polarita' e' dovuto solso a guasti.

ivano65

Modificato: da ivano65
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Il sistema dell'esempio viene indicato come alternativa all'uso del trasformatore! Dice che dato che il sistema è piccolo il maggior costo verrebbe dal trasformatore, se non sbaglio al fondo del documento il sistema con trasf costa 6 dollari anzichè 1.

Il sistema TN come funziona?

Penso ancora che per perdite da secondario di un trasformatore non possa intervenire il salvavita, quindi per ovviare a questo si colleghi un terminale del secondario insieme ad unodel primario, ma non sono sicuro di questo e comunque è un altro discorso...

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il sistema TN viene usato: da noi nelle cabine MT / BT private , in altri stati per la distribuzione.

praticamente il neutro e la terra delle apparecchiature sono collegate insieme , nel sistema denominato TT di distribuzione BT (usato da noi) le due terre sono totalmente separate.

usare un sistema come quello proposto secondo me' e' assurdo, e cio' per due motivi: non si ha separazione elettrica dalla rete e cio' puo' causare guai seri a chi usa apparecchiature alimentate da esso.

se un condensatore va' in corto ci troviamo la 220v in uscita con ovvie conseguenze.

tieni presente che comunque viene utilizzato anche da noi per alimentare apparecchi di basso pregio E CHE NON HANNO PUNTI ACCESSIBILI .

per esempio io ho trovato una centralina per luci psichedeliche la cui parte di comando veniva alimentata in questo modo.

essendo totalmente in plastica non poteva creare problemi per gli utenti.

ivano65

Modificato: da ivano65
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La presa/spina americana e' di tipo polarizzato, infatti nelle figure 3 e 4 sono raffigurate delle spine con un rettangolo piccolo che rappresenta la fase attiva, mentre con un rettangolo grande il neutro.

Non a caso nelle precauzioni viene spiegato che il fusibile è necessario poiche' qualche presa potrebbe essere stata installata con i fili al contrario e quindi non corrispondere allo standard americano, in questo caso il fusibile svolge la funzione di protezione.

Da noi, in Italia, quel circuito è praticamente inutilizzabile, come da vostre giuste osservazioni, o perlomeno necessita di qualche modifica.

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