stefano_ Inserito: 2 ottobre 2007 Segnala Share Inserito: 2 ottobre 2007 ciao a tutti,ho un relè che comanda un neon da 36W... il problema è che nel relè che lo comanda ( finder 40.50 (10A !! ) al momento della chiusura del contatto si crea una scintilla, un arco..... !!!!!!! Non credo che possa durare a lungo visto che il relè fa 40/50 operazioni al giorno...Per evitare questo mi è stato consigliato di inserire un condensatore in paralleo al contatto del relè... mi sapete spiegare il motivo ??? E per il dimensionamento ??? di che capacità deve essere ??Grazie a tutti. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tesla88 Inserita: 18 ottobre 2007 Segnala Share Inserita: 18 ottobre 2007 SI esatto il condensatore in parallelo limita il picco di tensione dovuto al carico(leggermente indutttivo).....lo si mette spesso anche su aparecchi che contengono trasformatori.......come valore fra 100nF a 22nF dovrebbe andare......l'importante è che regga 250 Volt ac oppure 600 V dc Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
stefano_ Inserita: 19 ottobre 2007 Autore Segnala Share Inserita: 19 ottobre 2007 grazie... ora che ho la certezza che funziona vorrei sapere in che modo il condensatore riesce a limitare il picco di tensione..... forse tramite la sua reattanza ?Grazie 1000 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
rfabri Inserita: 19 ottobre 2007 Segnala Share Inserita: 19 ottobre 2007 Condensatore in parallelo ad un contato chiuso =condensatore scaricoquando si apre il contato, il condensatore è come un corto per un tempo molto veloce fino a caricarsi ,quindi limita il brusco cambiamento di tensione,naturalmente i condensatori non vanno molto grossi altrimenti quando richiude il contatato si ha l'efetto contrario sul contato,BYE. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
domenico Inserita: 19 ottobre 2007 Segnala Share Inserita: 19 ottobre 2007 Infatti viene chiamato anche condensatore spegniscintilla. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
stefano_ Inserita: 19 ottobre 2007 Autore Segnala Share Inserita: 19 ottobre 2007 ok, grazie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
DG.M Inserita: 21 ottobre 2007 Segnala Share Inserita: 21 ottobre 2007 ma di solito non si mette in parallelo al carico per rifasarlo e di conseguenza limitare oltre alle scintille l'assorbimento? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GiovanniG1 Inserita: 26 dicembre 2018 Segnala Share Inserita: 26 dicembre 2018 (modificato) Ciao! Riporto la mia esperienza in merto, un condensatore "cortocircuita" il picco di extratensione (paragonabile ad "alta frequenza") che vene rilasciato da una bobina quando la corrente al suo interno viene bruscamente interrotta. PIcco che "buca" l'aria tra i contatti in allontanamento, abbassando di molto l'isolamento dell'aria e permettendo ancora per un breve istante il passaggio di una corrente verso il carico, prima che la distanza lo soffochi. Sappiamo che questo arco elettrico distrugge i contatti, per questo esistono alcune tipologie di relè con diversi materiali nei contatti, che servono a preservarne le condizioni. Sono più costosi, ma peggiornano anche la conduttività elettrica e a volte impongono correnti minime di funzionamento per garantire il buon contatto, occhio quindi. I condensatori in parallelo al contatto sono utili per le utenze in corrente alternata, mentre per le utenze in continua suggerisco l'applicazione del solito diodo in parallelo al carico (tipo al classico diodo sul relè). QUesti componenti vanno in qualche modo dimensionati, anche se il loro valore non è critico potrebbe capitare di: 1) Scegliere un diodo con troppo bassi valori di corrente massima impulsiva, o comunque non opportunamente veloce. 2) Scegliere un condensatore che permetta un passaggio eccessivo di corrente (reattanza capacitiva) tale per cui il carico si trova in una situazione non desiderata, ad esempio se con un reè si vuole eccitare un relè più grande, che avendo una bobina genererà sicuramente extratensioni al suo diseccitamento, può capitare che la corrente di "fuga" sia così alta che la diseccitazione non avvenga opportunamente, i contatti non si allontanano velocemente e si formino archi indesiderati. Oppure collegato a dei piccoli alimentatori di faretti, che questi generino dei bravi impulsi periodici alle lampade led, non appena il condensatore di filtro si sia sufficientemente caricato. Occhio quindi a che utenza avete, a volte cercando di fare "meglio" si fa "peggio"! QUi per calcolare la reattanza:http://www.claredot.net/it/sez_Elettronica/reattanza_capacitiva.php Modificato: 26 dicembre 2018 da GiovanniG1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dnmeza Inserita: 26 dicembre 2018 Segnala Share Inserita: 26 dicembre 2018 un condensatore da 0,1 mF 450 VL, max un condensatore da 0,47 mF 450 VL, in parallelo al contatto, questi valori non sono critici entro il range che ho scritto, io ho un relè bistabile Finder, che comanda due lampade al neon da 36 W da 25 anni che funziona, purtroppo ora gettero le lampade al neon per mettere lampade a Led ma il condensatore non lo tolgo, alcune lampade a Led sono munite di un piccolo trasformatore, anche se la potenza è minore di 10 volte, non lo tolgo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 27 dicembre 2018 Segnala Share Inserita: 27 dicembre 2018 Attenzione, gli accodamenti son vietati dal regolamento. Riaprire discussioni vecchie di oltre 11 anni poi ha poco senso. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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