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induttanza


telluccio

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ciao a tutti.

premesso che non sono un teccnico..ma un curioso autodidatta..

gentilmente chiedevo se qualcuno ha voglia di spiegare il principio di induttanza.

nello specifico , ad esempio come un microcontrollore riesce a leggere il valore di induttanza.

ho letto qualcosa e nella mia testa è uscito un minestrone: huh.gif

la corrente sono elettroni caricati negativamente che percorrono un conduttore scambiandosi tra atomi che lo compongono per raggiungere l opposto; quando si staccano e si disperdono nell aria....si ha il fenomeno induttanza blink.gif

wikypedia che ne sa...invece dice:

L'induttanza L è la grandezza fisica che compare nella legge di Faraday come fattore di proporzionalità tra tensione V e la derivata nel tempo della corrente elettrica.............................l'induttore ideale è equivalente ad un corto circuito.

per me è troppo, magari si puo esprimere con un esmpio banale.

grazie.

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daniele stefanini

... se sei a bassa frequenza !

Induttanza :

corto circuito a bassa frequenza

circuito aperto ad alta frequenza

N.B. : "alta" o "bassa" dipende dal valore dell´induttanza !

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grazie daniele per la precisazione...prima pero vorrrei certezze.

sono incerto su cio che ho capito e scritto prima.

ho scritto cose corrette??

grazie

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telluccio+16/04/2008, 22:39--> (telluccio @ 16/04/2008, 22:39)

beh per il primo punto non è quella l'induttanza...

per il secondo punto (wikipedia) è giusto ma va aggiunto che l'induttanza è la capacità di un circuito di opporsi a variazioni di corrente (quindi in presenza di correnti alternate)

analoga alla legge di ohm c'è la legge di faraday che esprime la tensione ai capi dell'induttanza in relazione alla variazione di corrente nel tempo.. essendo espressa sottoforma di derivata, maggiore è la variazione di corrente e maggiore sarà l'opposizione dell'induttore..

nella formula, la "L" (induttanza dell'induttore) può essere considerata come un fattore di proporzionalità..

un induttore si comporta come ha detto daniele stefanini:

se lo fai lavorare a frequenza quasi nulla (zero o quasi zero) si comporta come un cortocircuito (ind. ideale) o comunque come un componente a resistenza molto bassa

se lo fai lavorare a frequenze alte allora la variazione di corrente sarà maggiore, quindi la derivata di una grande variazione dà come risultato una grande "pendenza" della tangente e di conseguenza valori di resistenza maggiori..

idealmente, a frequenza infinita l'induttore è un circuito aperto..

spero di non aver detto cavolate ph34r.gif

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Simons ha reso abbondantemente l'idea, dicendo "l'induttore ideale è equivalente ad un corto circuito", invece di"un' induttanza ideale dovrebbe avere resistenza nulla", poco cambia, non sta sicuramente facendo lezione e possiamo comunque affermare che il concetto non cambia.

E dopo una spiegazione data con modi fluidi non si può che... clap.gif

La pignoleria va usata altrove...

Questo è solo il mio punto di vista, non è una risposta data per bacchettare, quello lo faccio in privato... wink.gif

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Non era una pignoleria a Simons ma ala risposta trovata su Wikipedia, infatti ho quotato il testo del primo messaggio e non quello di Simons............ci tenevo a chiarire.................anche perchè considero Simons un amico...........

Ciao!

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grazie a tutti e due smile.gif spero di non aver scritto castronerie biggrin.gif sono i concetti studiati a scuola all'iti.. biggrin.gif

per il fatto di misurare l'induttanza di un induttore tramite un pic forse avrei un'idea ma non so se è corretta... se volete ve la spiego ma riscio di farci una figura cacina biggrin.gif

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buon giorno e grazie a tutti

l idea che avevo sull induttanza è sbagliata...come mi spiegate.

come si chiama la corrente che da un conduttore si disperde nell aria??

pensavo di realizzare un sensore di prossimita con l ausilio di un pic...

è possibile???

ciao

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telluccio+17/04/2008, 13:36--> (telluccio @ 17/04/2008, 13:36)

la "corrente che si disperde nell'aria" come dici tu si chiama campo magnetico... ogni conduttore percorso da una corrente, genera un campo magnetico intorno al conduttore stesso... è il principio di funzionamento dei trasformatori..

se hai un avvolgimento (ad esempio un grosso induttore) e lo fai percorrere da una corrente (continua o alternata) si avrà un campo magnetico (nel primo caso costante, nel secondo caso variabile) all'interno dell'avvolgimento... puoi provare avvolgendo parecchie spire di filo elettrico intorno a una vite e alimentando l'avvolgimento con una batteria da 1,5volt. vedrai che potrai attrarre magneticamente puntine e graffette

analogamente, se fai variare il campo magnetico in un induttore, ai suoi capi si manifesterà una differenza di potenziale (proporzionale al numero di spire dell'induttore) in modo che il campo magnetico generato da quest'ultima sia uguale e contrario a quello iniziale..

se quindi prendi 2 induttori e li avvolgi su una barra di materiale ferromagnetico, se hanno ugual numero di avvolgimenti e a uno applichi 12volt in alternata, vedrai che ai capi dell'altro induttore avrai gli stessi 12 volt cambiati di segno...

il principio è spiegato dalla legge di faraday-neumann-lenz:

http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Faraday-Neumann-Lenz

maggiore è la variazione del flusso magnetico, quindi del campo magnetico indotto e quindi della tensione applicata al primo induttore, maggiore sarà la tensione sul secondo induttore.. infatti anche quella legge lega le due grandezze (flusso e tensione) tramite derivata rispetto al tempo.

ecco perchè se alimenti un trasformatore a 12volt in continua, non avrai alcuna tensione sul secondario, essendo la variazione di flusso pari a zero.

per fare quello che vuoi te, potresti cercare informazioni sui sensori ad effetto Hall (comunemente usati nelle pinze amperometriche) se hai necessità di misurare un campo magnetico, oppure potresti optare per un sensore capacitivo che forse è più adatto...

come al solito spero di non aver detto castronerie.. sono nozioni che mi ricordo dall'iti e spero di non averle storpiate col tempo ph34r.gif

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Il sensore di prossimità, quei sensensori che nel campo industriale si dicono proximity (proximities se sono tanti smile.gif ), si basano si sull'effetto induttivo ma sono un poco più complicati.

In effetti nel sensore è integrato un circuito oscillatore che non oscilla se il sensore non è impegnato. Nel momento in cui si avvicina, entro una certa distanza dalla testa del sensore, un materiale magnetico (ferro o acciaio) si chiude un circuito magnetico e l'oscillatore entra in oscillazione così che l'uscita del sensore cambia di stato.

La spegazione è ovviamente semplificata ed illustra un dei differenti modi in cui lavorano i proximities induttivi.

Per fare quello che desideri con il pic puoi invece sfruttare un'altra caratteristica magnetica. Usi l'uscita in frequenza del pic per alimentare un'induttore. Un altro induttore messo nelle vicinanze del primo riceverà energia per accoppiamento magnetico quando un materiale magnetico si troverà in prossimità dei due induttori. L'energia indotta può essere amplificata e rivelata facendo cambiare di stato una porta d'ingresso del pic.

Se ti vuoi divertire e realizzi il dispositivo a scopo didattico amatoriale è un ottimo esperimento. Devi mettere in conto molta pazienza ed un lavoro manuale che richiede un'ottima...manualità smile.gif .

Se invece ti serve per qualche applicazione è preferibile di gran lunga l'acquisto del sensore. Spendi meno, non tiri moccoli e, soprattutto, hai un dispositivo affidabile con risultati ripetibili.

Modificato: da Livio Orsini
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sempre grazie per il vostro tempo.

quindi i vostri consigli mi portano ad un altro dubbio.

i sensori da voi consigliati e spiegati riconoscono metalli e conduttori caricati elettricamente...un uomo puo essere riconosciuto??? ohmy.gif

per dire il vero conosco la risposta... tramite "campo magnetico" creo differenza di potenziale sufficiente a cambiare stato di un porta logica...

come posso amplificare il campo d azione???

ciao

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telluccio+17/04/2008, 21:20--> (telluccio @ 17/04/2008, 21:20)

non so se esistono sensori così potenti da riconoscere il passaggio di una persona... a quel punto andrei sull'ottica.. magari a infrarossi o laser..

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I proximity sono generalmente di due tipi:

-induttivi

-capacitivi

gli indutivi rivelano esclusivamenti corpi metallici e spesso se il materiale è diverso dal ferro il sensore viene declassato, ossia perde sensibilità

i sensori capacitivi invece sentono materiali anche non ferrosi, utilizati per esempio nel campo alimentare, oppure per rilevare la presenza di polveri negli impianti di verniciatura, questi sensori avvertono anche la presenza del corpo umano

La caratteristica più importante è la distanza alla quale il sensore avverte la presenza del corpo che deve rilevare, in base a questa si deve scegliere il sensore piu idoneo...............

Ad ogni modo se devi rilevare la presenza di una persona è molto meglio un sensore a ultrasuoni o infrarossi.......sopratutto se la distanza da coprire non è poca!

Notte!

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