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PLC Forum


Comunicazione Seriale 313c - Comunicazione tra un plc ed un metal detector


Reverendo bit

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Reverendo bit

Salve a tutti.

Volevo porvi un problema.

Ho un Metal detector (tipo aereoporto) Marca: CEIA mod. PMD2, di questo metal detctor devo aquisire lo stato se allarmato o meno, fino a qualche tempo fa la CEIA adottava un contatto pulito NO, che scambiava quando il MD si allarmava, e cosi aquisire lo stato era cosa molto semplice e sprattuto non comportava spese ulteriori.

Ma adesso questi signori hanno pensato di eliminare il contatto ed al suo posto di mettere una porta seriale, ma per poter aquisire lo stato devo comprare un modulo esterno da collegare al MD tramite seriale e con un contatto pulito NO, da dove posso aquisire lo stato.

La mia domanda è:

Si puo interfacciare la seriale al plc in qualche modo e vedere il cambiamento di stato dal plc?

Grazie a tutti CIAO

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non è che anno cambiato solo il tipo di connessione ma ti danno sempre un contatto no pulito

MD tramite seriale e con un contatto pulito NO,
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Reverendo bit

La seriale è una 232 (credo che sia questo il protocollo) ma non è possibile interfacciare questa seriale senza la CP? ad esempio in degli ingressi digitali????

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Reverendo bit

ciao puntalino

e propio cosi mi danno sempre un contatto pulito per aquisire lo stato, ma prima si trovava a bordo della scheda madre e quindi mi bastava semplicemente collegare l'ingresso al contatto

Adesso mi danno sempre un contatto pulito ma non si trova nella scheda madre, ma si deve comprare un modulo esterno, che da un lato ha la seriale 232 per comunicare con il MD

e dall'altro lato mi da un contatto pulito, la differenaza è che il modulo costa circa 400€ cosa che invece prima potevi fare senza complicazione e costi aggiuntivi...

Ciao a tutti

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ma non è possibile interfacciare questa seriale senza la CP? ad esempio in degli ingressi digitali????

No, devi collegarlo ad un modulo che usi lo stesso protocollo RS232, e conoscendo i dettagli del protocollo, scambiare informazioni, ma nulla di elettromeccanico.

Ciao

Ivan

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  • 1 year later...

salve ragazzi,

ieri ho avuto una discussione con l'architetto che ha progettato la cucina di un abitazione dove sto facendo l'impianto elettrico...avevo segnato le scatore portafrutti per le prese del frigo e della lavastoviglie (503) a 20 cm dal pavimento finito...bene. L'architetto che ha progettato la cucina le ha fatte murare al muratore a 5 cm dal pavimento finito...per la piccola esperienza che ho credo che sia fuori norma..solo che non riesco a trovare la norma.. voi che ne pensate?Il muratore insiste nell'affermare che a lui le hanno fatte sempre murare a 5 cm dal pavimento finito...chi mi aiuta a chiarirmi le idee? :P

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no no... guarda che io sappia non ci sono norme da rispettare riguardo l'altezza delle cassette... ma solo indicazioni.. a 20 cm dal pavimento è troppo alta perchè le prese urterebbero contro gli elettrodomestici... tra 5 e 10 centimetri invece rientri nell'altezza giusta... ;) saluti

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io invece ricordo che c'è una norma specifica che impone l'altezza minima per le prese e le cassette di derivazione che deve essere non inferiore ai 17,5 cm

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Ciao albicocco, grazie per aver riformulato questa domanda inquanto ho potuto rispolverare i miei vecchi manuali e testi TNE. In particolare il n°1 Edifici civili che a pagina 66 parla proprio delle quote da mantenere.

Superiore a 17,5 cm per prese incassate e superiori ai 7 cm nel caso di scatole portafrutto installate su canale battiscopa.

La normativa è la 64-8/5 art. 537.5.2

Ti ringrazio e spero di esserti stato utile. :)

Modificato: da alex2patrick
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mantieniti intorno ai 10 cm che vai tranquillo... non salire piu su che ti danno fastidio poi..

Modificato: da overclouds
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La presa per il frigorifero la metto alla stessa altezza delle prese del piano cottura, dietro al frigo ovviamente...è molto più comoda.

5 cm...meno male che non ci va il battiscopa altrimenti sai le risate :lol:

Ma all'archietto, di ciò che non si vede nè mai si vedrà, cosa gli frega? Misteri...

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Loro,gli archietetti,pensano di si. Ma guardandoli e vedendoli simulare l'apertura della porta, verso destra a d esempio, e dire, indicando la sinistra "Qui mi metta un interruttore"...da un pò fastidio.

Per il resto sono "comodi", si evitano i sosperi del cliente sul "Mah..quella presa lì è sprecata"..." Qua una presa propio ci voleva"...ecc..ecc..

Così possiamo fare gli gnorri e...copa dell'architetto.

Per eseperienza: Fate come vi pare e piace che tanto non si ricordano mai cosa hanno detto. :lol:

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Mauro Dalseno
Per eseperienza: Fate come vi pare e piace che tanto non si ricordano mai cosa hanno detto.
troppo bella... l'importante che facciano vedere che decidono loro (acapparramento parcella) :lol:
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Digli di fare l'architetto! l'elettricista sei tu.

A proposito, io le prese le ho sempre messe a 30 cm dal piano pavimento finito. In ogni caso il mobilificio dovrebbe avere i disegni degli attacchi luce e acqua. E, salvo casi particolari, le prese del frigo, del piano cottura del forno le ho sempre viste a 30 cm dal piano pavimento.

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Fino a qualche anno fà le cassette degli elettrodomestici venivano posizionate a 5 cm in modo da facilitare un eventuale distacco di spina accedendo dallo zoccolino della cucina componibile, ad eccetto il frigo. Oggi si potrebbe evitare perchè di solito viene posizionato un centralino con sezionatori singoli per ogni elettrodomestico

Questo succedeva nelle nostre zone

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Io mi faccio dare il disegno della cucina e le cassette le predispongo dietro gli elettrodomestici a circa 30cm da terra,se il forno è in una colonna alta,la cassetta la metto a circa 130cm..

Tutti gli elettrodomestici poi li faccio comandati dai bipolari..

Se ci sono altre indicazioni da parte di chi poi la cucina la deve montare ben vengano...

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Carlo Albinoni
La normativa è la 64-8/5 art. 537.5.2

Ti ringrazio e spero di esserti stato utile.

Si ma non è nel "testo" della norma, ma nei "commenti".

Quindi è solo indicativo, non normativo.

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