Livio Orsini Inserita: 6 novembre 2010 Segnala Inserita: 6 novembre 2010 Ed è anche molto difficoltosa da ottimizzare.
marcoelety Inserita: 8 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 8 novembre 2010 ecco recuperato lo schema originalehttp://img513.imageshack.us/i/tu2f.jpg/
Livio Orsini Inserita: 8 novembre 2010 Segnala Inserita: 8 novembre 2010 (modificato) Ora è molto più comprensibile.L'avvolgimento in serie al catodo effettua uan controreazione di corrente di serie. Se togliessi la capacità in parallelo al resistore da 220 ohm otterresti un effetto simile. Usare un secondario del TU riporta un'informazione più completa.Oltre a questo avvolgimento ne hai un secondo che effettua una controreazione di tensione di serie sullo stadio d'ingresso.Come detto in precedenza è una circuitazione molto raffinata, ma tanto difficile da mettere a punto, sia per la fasatura sia per il dosaggio dell'ampiezza.Per riportare la medesima filosofia circuitale in uno stadio push-pull le difficoltà non sono poche.E' abbastanza semplice ripetere la reazione negativa tra secondario TU e stadio d'ingresso. Molto più difficile ripetere la reazione di corrente di serie sui due tubi del push-pull. Ci sono problemi di fasatura (i due tubi sono in controfase) e di esatta ottimizzazione delle ampiezze che devono essere identiche per i due tubi. Modificato: 8 novembre 2010 da Livio Orsini
marcoelety Inserita: 11 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 11 novembre 2010 si e' proprio vero!ho provato con un t.u. che ha 300ohm di avvolgimento per il catodo e devo dire che suona veramente bene!!! adesso purtroppo andro' un po cosi a casaccio per provare di ottimizzare il tutto variando le spire in piu ed in meno del t.u. sperando di non fare un buco nell acqua!
fisica Inserita: 11 novembre 2010 Segnala Inserita: 11 novembre 2010 dal mio punto di vista, suggerirei di andare su circuiti piu' tradizionali, ho lavorato per due decenni nell'ambito dell'amplificazione anche a valvole, e non me la sento di consigliarti di andare sperimentando, se non per diletto. Altrimenti suggerirei di partire con cose poderose, sperimentazione per sperimentazione, tipo amplificazioni con circuiteria Futterman, che son difficili da far stare in piedi, ma se vanno sono meravigliose.Batti il nome su google e avrai belle sorprese, se gia' non conosci.
lelerelele Inserita: 12 novembre 2010 Segnala Inserita: 12 novembre 2010 faccio una domanda a chi è ferrato nel campo, (cosiderato che per me l'amplifiaczione a valovole non è degna di pregi), ho letto poco sopra che per avere qualche decina di watt si hanno distorsioni del 5%.ho capito bene??dove starebbe il vantaggio rispetto ad i transistor??P.S. io mi sono autocostruito amplificatori da casa e da auto tutti a transistor.
fisica Inserita: 12 novembre 2010 Segnala Inserita: 12 novembre 2010 una distorsione del 5% tendenzialmente di seconda armonica e' poco percepita dall'orecchio, mentre una distorsione anche molto inferiore all'uno per cento di terza armonica e' percepita subito
Livio Orsini Inserita: 12 novembre 2010 Segnala Inserita: 12 novembre 2010 Gli amplificatori a valvole, mediamente, distorcono di più di quelli a transistors però tendono a distorcere sulle armoniche parri, mentre i transistors distorcono maggiormente sulle dispari.Per l'orecchio umano la distorsione sull'armonica pari, essendo in fase con la fondamentale, è percepita come gradevole, mentre quella dispari è percepita come fastidiosa.Quindi un ampli a valvole "suona meglio" per l'orecchio, mentre strumentalmente può dare risultati peggiori.Poi con i transistors, specie sino a qualche hanno addietro, ci sono anche problemi dovuti ai ritardi di propagazione. E' un discorso molto lungo e complesso.Circa 30 anni fa un giovane Bartolomeo Aloja, fondatore della STEG e, per conto mio, uno dei migliori progettisti italiani di HiFi, discusse molto bene questo argomento su HiFi, rivista ora scomparsa.
lelerelele Inserita: 12 novembre 2010 Segnala Inserita: 12 novembre 2010 OK.quindi domandoallora un amplificatore a transistor con distorsione armonica totale dello 0,1/0,3%, che direi sia nella norma senza andare a cercare gli estremi,suona peggio all'orecchio di uno valovolare con distorsione del 5%?
Livio Orsini Inserita: 12 novembre 2010 Segnala Inserita: 12 novembre 2010 Non è detto.Ci sono darti che si possono misurare, sono univoci e facilmente interpretabili; altri la cui interpretazione è molto meno immediata.Un valvolare con TDH del 5% può suonare discretamente beno o anche da schifo.L'unico dato incontrovetibile è che l'orecchio umano percepisce come gradevoli le distorsioni sulle armoniche pari. Però anche se non disturbano il suono non è comunque fedele.Se io ascolto uno strumento armonico come il pianoforte, in diretta, percepisco un suono. Se lo riascolto registrato e riprodotto avrà delle differneze. Ovviamente maggiori sono le differenze minore è la fedeltà. Non importa se il suono riporodotto è gradevole, non è comunque il suono originale.Chi ama la musica eseguita con strumenti elettronici avverte meno questa discrepanza, perchè il suono originale è gia corrotto dalla catena di amplificazione.Questa è una delle ragioni perchè molti apprezzano la musica eseguita in spazi aperti dove non c'è nessuna "corruzione" ambientale, di amplificazione e dia ltro genere.Da ultimo, hai ami sentito parlare di fatica di ascolto?Puoi avere un ottimo, in teoria, ampli a semiconduttori. Il suono è purissimo perchè la distursione è a livelli infinitesimali; eppure dopo un po di tempo cominci ad avvertire un certo fastidio di cui non ti spieghi l'origine.Il fenomeno è stato analizzato e spiegato da molti ricercatori. Io, nel emssaggio, precedente ho voluto ricordarne l'analisi fatta da Bartolomeo Aloja molti anni fa.
mariano59 Inserita: 12 novembre 2010 Segnala Inserita: 12 novembre 2010 Approvo!!!Stiamo mescolando i numeri con la soggettività, non si può fare, come esposto da Livio, il fatto che una distorsione possa risultare meno fastidiosa o addirittura gradevole sulle armoniche pari, è dovuto alla "colorazione timbrica" che assume il suono.Come opinione strettamente personale:Resto dell'idea che essendo le mie sensazioni a farmi gustare i suoni, quando sono soddisfatti i miei sensi, sono contento .L'assoluta riproduzione dei suoni è impossibile, soprattutto una volta finita la catena dei dispositivi puramente elettronici, cioè dai morsetti del diffusore in poi.I materiali costituenti i trasduttori e l'influenza dell'ambiente, secondo me, modificano il suono più che le differenze tra gli apparati elettronici, rispetto alla sorgente di partenza.Ciao, la discussione si fa interessante... .
Livio Orsini Inserita: 12 novembre 2010 Segnala Inserita: 12 novembre 2010 Questo è uno dei massimi problemi di chi ama la ricerca dell'HiFi estrema. Personalmente non mi ci appasiono più di tanto perchè so benissimo che, per una persona normale (dal punto di vista economico), è praticamente impossibile andare oltre certi livelli.Come posso pensare di riprodurre in un soggiorno di 40 mq i suoni di un organo da cattedrale?Poi se abiti in un condiminio la buona educazione e al civiltà dovrebbero farti contenere il volume sonoro.Quello che per me è musica per altri è solo fastidio e viceversa.ma qui andiamo decisamente fuori tema. Ora mi autocensuro (non c'è la facciana dell'autobacchettamento )
fisica Inserita: 13 novembre 2010 Segnala Inserita: 13 novembre 2010 a lelerelele:Si, e' esattamente cosi', non si tratta di oggettivita' o soggettivita', ma del fatto che le armoniche pari vengono quasi "gradite" dall'orecchio, mentre le dispari sono assolutamente intollerate. E' una questione fisiologica e tecnica, non sono in grado di darti la definizione specifica, la troverai certamente su wiki o da qualche altra parte, ma di fatto il ritorno alle amplificazioni valvolari ad un certo punto della storia era legato anche a questo.In particolare, il concetto era: "minore controreazione c'e' nel sistema e meglio e' ", e quindi negli anni fra gli 80 e i 90 andarono di moda i sistemi con controreazione di qualche dB, mentre prima si parlava dempre di svariate decine di dB.Quindi alla fine, il famoso amplificatore originale a 6V6, che di circuiti di contoreazione ne ha 2, andra' forse meno meno bene del medesimo con una sola reazione.mariano59se da un lato cio' e' vero, non si tratta di una cosa assoluta a questo livello, ci sono gradi e gradi di avvicinamento alla qualita' di ascolto, e quella e' assai diversa da individuo ad individuo. Personalmente ho fatto esperienze durature e continue di ascolto di musica di vario genere dal vivo, quindi ad esempio, ho la percezione esatta di quale suono aspettarmi da uno strumento musicale che conosco. Trovare una qualita' simile diventa certamente difficile, e si accetta il compromesso migliore. Poi l'influenza dell'ambiente di ascolto originario, e di registrazione del brano, ha tant'altra importanza dell'ambiente di ascolto. Io realizzavo registrazioni di organi a canne in cattedrali, ma se volevo un suono dignitoso, i microfoni li dovevo mettere in bocca ai ventilabri, perche' la "mia" percezione del riverbero, che poteva essere gradevole, non sarebbe mai stata accettabile in un ambiente domestico in quanto irreale.Antiche dispute sulle tecniche di piazzamento dei Neumann.Quindi, il processo di danno al suono inizia ancor prima della creazione del supporto, e termina sulla tenda di casa nostra. E la parte meno sotto controllo e' amplificazione e riproduzione con diffusori. Io questo aspetto l'ho voluto ridurre, per me e il mio ascolto, e in soggiorno ho due belle casse planari alte un metro e venti. In compenso sono spesse 5 cm pero'...
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