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Collegare In Serie 2 Trasfo 220/12vac


Marcoz85

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Salve a tutti, dovrei alimentare un brandeggio che richiede 24vac in ingresso, siccome mi ritrovo due trasfo urmet 9000/230 avanzati dall'impianto del citofono vorrei sapere se è possibile un collegamento in serie per ottenere i 24vac richiesti dal brandeggio. Grazie in anticipo per l'aiuto.

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Brutto, molto brutto. mad.gif

Bisognerebbe che i due trasformatori fossero esattamente idenci. Questo non è possibile neanche, come diceva un mio vecchio insegnante, "se fossero avvolti dallla medesima ragazza mentre pensa al medsimo ragozzo." smile.gif

Magari, se impiegati non al limite delle loro carateristiche, possono anche lavorare per parecchio tempo senza problemi, ma è sempre una ricerca di guai.

Modificato: da Livio Orsini
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mi sento di essere dicorde con quanto detto da Livio,

se il collegamento è serie, è sufficiente che i due secondari possano fornire la stessa corrente.....le tensioni non importa se sono diverse.

il problema solitamente è dovuto al collegamento in parallelo, dove differenze di tensione secondaria anche piccole portano a forti correnti di ricircolo tra i due secondari.

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No non è sufficiente. I due secondari non sono due resistori o due induttori.

Poi, come ho scritto in precedenza, di cose fatte non bene se ne vedono tante che funzionano comunque sad.gif

Modificato: da Livio Orsini
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Livio Orsini+19/11/2010, 10:33--> (Livio Orsini @ 19/11/2010, 10:33)

Salve Livio, io non vedo nessun problema tecnico o teorico al collegamento in serie di due secondari di due trasformatori distinti di bassa potenza (<50VA).

Ma potrei anche sbagliare o essere ignorante sull'argomento...

Potresti cortesemente spiegare le ragioni teoriche e/o tecniche per cui un tale collegamento non è consigliabile?

Saluti

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Riccardo Ottaviucci

infatti ancora una volta dissento bonariamente da Livio (oltre al discorso sulla caccia laugh.gif ).

E' un'applicazione questa dei secondari in serie che viene utilizzata anche a livello industriale (se vi interessa posto lo schema dell'applicazione americana) e non ho mai avuto problemi in circa 30 anni di funzionamento a ciclo continuo. wink.gif

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
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Mettere in serie due o più secondari del medesimo trasformatore è una cosa normale. Se i trosformatori son differetnti lo è meno.

Modificato: da Livio Orsini
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ma la corrente erogata e' sufficiente?

i trasformatori citofonici erogano max 1A.

sembra strano cio' sia sufficiente per un brandeggio.

un consiglio: se il lavoro e' p'er te' puoi anche farlo.

ma per altri non fare una cosa simile per risparmiare l'acquisto di un trasformatore a 24V

ivano65

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Credo ci sia un errore nello schema postato da stefano.sunda , nell'immagine col collegamento dei 2 secondari in serie , è riportato 12V/1A per ogni secondario , giusto è che parallelando si abbia 12V/2A ma è errata la dicitura in serie di 24V/2A , in serie si sommano le tensioni ma non le correnti.....

Comunque se pur fattibile , il collegamento in serie dei secondari di 2 trasformatori distinti non è cosa consigliabile , sinceramente se stiam parlando di S<50VA io prenderei un trasfo nuovo , per quello che costa...

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Da vecchio elettricista, diventato elettronico dopo una caduta da cavallo sulla via di Damasco laugh.gif concordo con Livio in toto.

Certo come dice Riccardo la cosa non è inconsueta in ambiente industriale, ma "da manuale" non è quello che si suol dire "un bel lavoro".

Oh, poi in mancanza dei cavalli correranno anche i somari, ovvero come scriveva sempre Livio : di lavori poco ortodossi se ne vedono e funzionano, ma ciò non significa che siano giusti.

Quindi, dovessi trovarmi in un deserto, e la possibilità di placare la sete è data dal mettere in serie i 2 secondari di 2 trafo diversi, ecchediamine se lo faccio; ma dovendo scegliere in sede di progetto una simile strategia, non la avvallerei.

Oh, poi io sono un manutentore che negli orari notturni, per far arrivare una macchina (guasta) da produzione fino a mattina (quando poi aprono i negozi dei ricambi) si è inventato le cose più TURCHE che ci si possa immaginare, altro che trasfo coi collegamenti in serie, ma un conto è l'emergenza, un conto è la progettazione.

Per Andrea : Hai ragione smile.gif

Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
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Si hai ragione – ti dirò che il disegno è stato fatto due volte – nel primo era giusto, poi evidentemente nel rifare lo schema mi son distratto. A dire che ho fatto i due disegni per evidenziare la cosa. Prima di leggere il tuo post volevo entrare per evidenziare, ma poi mi son detto lasciamo perdere. Ciao worthy.gif
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Ciao, è chiaro che facendo degli sperimenti in casa, ciò si possa fare, ma non in casa d’altri. Colgo lo spunto di Mirko in questa citazione. “Io di notte mi son trovato in un disservizio dove si era bruciato un trasformatore trifase di 1 kW in una macchina importante. Non avendo la sostituzione me la sbrigai montando tre trasformatori monofasi di potenza adeguata, e combinando i collegamenti sul primario e sul secondario”. Bye. wink.gif Modificato: da stefano.sunda
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daniele_stefanini

Si ma resta irrisolta la questione del PERCHÈ la procedura di mettere in serie due secondari sarebbe sconsigliabile.

Il caso del parallelo é chiaro (correnti di circolazione)

Ma il caso della serie ? Cosa c´é che non va ? (A parte il fatto che é un collegamento inusuale)

Daniele

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Riccardo Ottaviucci+20/11/2010, 14:23--> (Riccardo Ottaviucci @ 20/11/2010, 14:23)

Anche io sono in attesa di conoscere il motivo tecnico e teorico per cui sarebbe sconsigliabile.

Saluti

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Sono parte di una macchina elettrica statica conosciuta come trasformatore smile.gif

Un attimo di pazienza e poi spiegherò perchè è sconsigliabile, non impossibile, collegare in serie due secondari di due trasformatori differenti

Prima però, sfatiamo una leggenda metropolitana: "due trasformatori non si possono collegare in parallelo".

Due trasformatori possono essere colegati in parallelo a condizione che:

V1a = V1b = V1

V2a = V2b = V2

I2a + I2b = I2

Che il trasformatore lavori in prossimità della condizione di massimo rendimento:

se I2=0 ==> I2a=0, I2b=0

Che i due trasformatori lavorino entrambi alla loro potenza nominale

Pn=Pna+Pnb=V2na*I2na+V2nb*I2nb=V2n*(I2na+I2nb)

Condizione necessaria, ma non sufficiente, per verificare la precedente condizione è che le due correnti in uscita dai trasformatori siano in fase tra loro.

I due trasformatori debbono avere i rapporti di trasformazione uguali (eguali condizioni di utilizzo a vuoto)

na=nb

Devono avere i triangoli di corto circuito uguali (eguali condizioni di funzionamento in corto circuito).

Veniamo ai trasformatori con secondarii in serie e perchè questa circuitazione è sconsicliabile.

Se ho un trasformatore con più secondari posso mettere in serie tra loro questi secondari?

La risposta è sicuramente si se rispetto un'unica condizione:

Che il senso degli avvolgimenti sia concorde in modo da avere concordanza di fase tra tutti gli avvolgimenti

In altri termini è come se avessi un unico secondario con più prese.

Posso usare la medesima circuitazione con i secondari di 2 differenti trasformatori?

Se i trasformatori fossero assolutamente identici la risposta sarebbe si, ma nella pratica reale questa condizione è (qausi) impossibile.

Se i due trsformatori non sono identici, le fasi relative ai 2 secondari avranno differenze più o meno marcate.

Questo fatto comporta un aumento delle perdite.

E' verificabile con facilità. Basta prendere due traformatori, fare le misure di rendimento separatamente e poi con i secondari in serie.

Chi sceglie, per necessità inderogabile, una simile circuitazione e lo fa sapendo esattamente quello che sta facendo, si terrà abbondante con la potenza nominale dei trasformatori rispetto alla potenza drenata. Ovvero, avendo necessità di X VA, sceglierà 2 trasformatori da 1.5X VA. (regola moooolto empirica).

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certo che usare due trasformatori diversi in parallelo/serie è una soluzione poco elegante ma che può funzionare all'hobbista che vuole reciclare un paio di trasformatori che si ritrova nel ciarpame che non si è buttato "perchè può sempre servire"....

detto questo per stare tranquilli si possono usare due trasformatori solo se in parallelo/serie o se in serie/parallelo, ovvero se i primari sono in serie i secondari devono andare in parallelo o vice versa (sempre rispettando le fasi, altrimenti o zero volt o corto circuito!).

"Parallelo" vuol dire garantire pari tensione (e quindi l'appropriato Volt/Spira del circuito magnetico), "serie" vuol dire garantire pari corrente, nel qual caso l'avvolgimento dalla corrente più limitata dà la corrente nominale all'intera coppia di trasformatori.

Se l'applicazione è poi su un ponte raddrizzatore allora si possono anche mettere in parallelo,oltre ai primari, anche i secondari ma DOPO averli raddrizzati entrambi (con ponti di diodi dimensionati per il proprio trasformatore) in modo che le piccole differenze di potenziale dei secondari non provochino correnti TRA i secondari.

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Riccardo Ottaviucci

certo Livio,so bene cosa sia un trasformatore,persino all'università avevo ancora l'Olivieri -Ravelli

tu scrivi

infatti il problema è il "quasi".

ma tu sai benissimo che nella pratica spesso ci si può permettere soluzioni che scandalizzerebbero il purista teorico.

L'applicazione industriale alla quale faccio riferimento qualche post fa riguarda l'utilizzo dei secondari in serie di due trasformatori (perfettamente uguali) per l'alimentazione di lampade ad infrarossi per la misura dell'umidità della carta.

L'Accuray (ora ABB) utilizza questo sistema da oltre 30 anni e non lo ha mai cambiato,ma forse loro non hanno studiato sull'Olivieri-Ravelli biggrin.gif

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mi pare che sperare che due avvolgimenti sullo stesso ferro siano identici (chi avvolge oggi due secondari separati in doppia, avendo percio' medesime o molto simili caratteristiche di resistenza e flussi?) sia piu' facilmente superata da due distinti trasformatori avvolti e montati in modo industriale e quindi molto probabilmente con le esatte identiche tensioni di filo, spire, impaccaggio e quant'altro.

Bellissimo argomento.

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