Tiziano EE Inserito: 21 marzo 2012 Segnala Share Inserito: 21 marzo 2012 Ciao a tutti dispongo di uno Z80 (per la precisione Z8S18020VSC) che può lavorare a 20 Mhz. Vorrei sfruttarlo per un'applicazione nella quale lo farei lavorare a 18 MHz, è possibile o ci sono controindicazioni ? Grazie ! Tiziano. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 21 marzo 2012 Segnala Share Inserita: 21 marzo 2012 Vorrei sfruttarlo per un'applicazione nella quale lo farei lavorare a 18 MHz, è possibile o ci sono controindicazioni ? Nessuna che io ricordi, anzi dovrebbe assorbire un poco di corrente in meno. Son più di 20 che non faccio riferimento a questo micro, quindi vado un po' a memoria. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mirko Ceronti Inserita: 21 marzo 2012 Segnala Share Inserita: 21 marzo 2012 Siccome è l'unico micro che so programmare, aggiungo che funziona anche in modalità step-by-step, ossia metti sul pin del clock un circuito antirimbalzo, e clocckando a "mano" con un pulsante, ti vedi i veri e propri cilci macchina, con un valore didattico inestimabile. (se poi hai anche un "DATA-SCOPE" sul bus indirizzi e dati, allora è proprio un vero divertimento) Sembra di veder un magazziniere al lavoro, quando sposta i dati da un registro all'altro, o quando si va a scrivere in Ram le istruzioni. Ma non voglio annoiarTi, sicuramente saprai programmarlo meglio di me, era solo per tranquillizzarTi sulla frequenza del clock, che può anche essere più bassa del valore indicato. Saluti Mirko Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 21 marzo 2012 Segnala Share Inserita: 21 marzo 2012 Mirco se sai programamre lo Z80 sai programmare anche altri micro, basta poco. Nel mie armadi di cianfrusaglie elettroniche ho ancora una scheda NASCOM, con cui ho imparato ad usare lo Z80, che ho arrangiato proprio con quel marchingegno. Come data scope sul bus dati e indirizzi aveo messo du dispali 7 segmenti alfa numerici (si fa per dire), così da leggere i codici esadecimali degli indirizzi e delle istruzioni. Se ci penso ora mi vengono i brividi, ma son passati quasi 40 anni e allora sopportavo torture che ora proprio....mi fan morire dal ridere. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mirko Ceronti Inserita: 21 marzo 2012 Segnala Share Inserita: 21 marzo 2012 Mirco se sai programamre lo Z80 sai programmare anche altri micro, basta poco. Ehi Livio...me lo dicono tutti, quindi inizio a sospettare che sia vero.... Di sicuro il concetto di registro, sub-routine, stack-pointer, interrupt, etc...non mi manca, giù in garage sotto ad un telo al posto del plastico col trenino (come hanno tutti), io ho un sistema di sviluppo autocostruito, proprio con lo Z80, e quando sono in vena nostalgica lo tiro fuori e ci gioco un po'. Il mio data scope sui 2 bus (4+2 display) è fatto con delle vecchie 9368 e con i display a 7 segmenti (4 a segmenti verdi per gli indirizzi, e 2 a segmenti rossi per i dati), più tutti led sui vari segnali di Memory-req, cs eprom, rd eprom, cs ram, rd ram, wr ram, I/O req etc.... Basta, altrimenti mi vengono i brividi anche a me... Saluti Mirko Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
RealTime Inserita: 25 marzo 2012 Segnala Share Inserita: 25 marzo 2012 Si, Il core originale Z80 era completamente statico e permetteva di lavorare a ZERO CLOCK Vedo che ci sono, come me, veterani della programmazione in esadecimale/binario RT Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 25 marzo 2012 Segnala Share Inserita: 25 marzo 2012 Vedo che ci sono, come me, veterani della programmazione in esadecimale/binario Che vuoi fare, la carta d'identità purtroppo non mente, l'età è quella che è! Il primo microprocessore che ho visto non si chiamava ancora microprocessore: era il precursore dello F8 Farchild. Erano i primi anni '70, lavoravo nei laboratori di ricerca della Olivetti. A quei tempi in Italia c'erano ancora aziende che facevano ricerca e progetavano, oggi l'unica azienda di componentistica elettornica, che ha capitale anche pubblico italiano, ha da tempo "delocatizzato" la ricerca in India. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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