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Da Una Fase All'Altra


Mirko Ceronti

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Mirko Ceronti

All’inizio quando cominciai a scorazzare per il Forum con lo pseudonimo di Asmo, incappai in una discussione sul Forum Blu dove un utente tal “belzebù” faceva una singolare richiesta che potete leggere a questo Link

http://www.plcforum.it/forums/index.php?showtopic=57989&hl=

Ora, al di là dell’utilità che può avere o meno un siffatto dispositivo, la domanda che mi posi fù :

E se dovesse capitarmi qualcuno che mi commissiona un aggeggio simile, come mi muoverei ?

E così, stimolato dal fascino del mistero, mi misi a tavolino e sfornai lo schema che vedete di seguito.

">http://Scambio%20a%20380_thumb.jpg

http://upload.plcwww.com/files/20/Scambio%20a%20380.jpg

Poi l’ho anche costruito, e debbo dire che funzionava egregiamente, e non solo con la lampadina che vedete nel disegno, ma l’ho provato anche con una plafoniera al neon da 36 Watt (reattore ferromagnetico) e con un Phon da 1800 Watt e non ha fatto una piega.

Sostanzialmente se si vuole trasferire da una fase ad un’altra un carico monofase, l’unico modo di farlo senza che egli se ne accorga, è quella eseguire il passaggio nell’istante in cui le 2 fasi implicate hanno lo stesso valore.

E ciò in trifase accade solo quando la terza fase (estranea al carico) si trova nel suo massimo picco (positivo o negativo che sia).

Quindi per farla breve, se decido di scambiare le fasi “R” e “T” al carico rispetto al neutro, lo dovrò fare quando la fase “S” raggiunge il suo valore di cresta, in quel caso le 2 fasi deputate allo scambio varranno come valore istantaneo (rispetto al neutro) 155 Vca, mentre la terza fase di riferimento varrà 310 Volt (sempre rispetto al neutro).

In questo modo lo scambio avverrà quando le 2 fasi si incrociano, una a salire e l’altra a scendere, in un tempo talmente breve che per il carico asservito risulterà praticamente trasparente.

L’unico che se n’è accorto durante le prove che facevo ed ha iniziato a funzionare male, è stato il trapano a tensione di rete col motore a spazzole ed il variatore di giri incorporato, probabilmente perché quest’ultimo sfruttando il sincronismo con la rete per parzializzare l’onda, è impazzito nel vedersi scambiare tutt’ad un tratto la fase.

Ma a parte questo utensile da lavoro, per gli altri carchi non ho notato nulla di anomalo.

Ora, pure che il circuito non abbia applicazioni pratiche di rilievo, può avere per i principianti un valore didattico da prendere in considerazione, abbiamo infatti in un solo circuito, il come costruire un relè statico in modalità “random” (qui ce ne sono addirittura 2) ossia non vincolato allo zero crossing, ma che si attiva in qualunque momento noi gli diamo il comando.

Abbiamo un po’ di teoria dell’elettrotecnica che ci costringerà a guardare i grafici trifasi delle 3 tensioni concatenate, ed a calcolarci i valori istantanei nei vari punti fino a trovare quelli che più ci possono interessare.

Abbiamo il come realizzare un circuito di sincronismo ad un determinato valore, per attuare l’azione che ci interessa, in questo caso lo scambio quando il sincronismo ci avverte che la fase “S” si trova sul picco.

Abbiamo un po’ di Elettronica digitale, col funzionamento del Flip-Flop J-K, infatti lo scambio da una fase all’altra avviene tramite pulsanti a mezzo del Flip-Flop …. previa autorizzazione dell’impulso di clock che viene proprio (guarda caso) dal sincronismo, quindi io non lo scarterei a priori.

L’unico inconveniente, è che non tutti hanno a disposizione la trifase per fare degli esperimenti, io stesso lo collaudai nella fabbrica dove lavoravo come manutentore, anche se a casa avevo già eseguito dei collaudi su 2 tensioni sfasate di 180° (2 trasfo in serie) sfruttando come istante di scambio il passaggio per lo zero che (in questo caso) per le 2 tensioni avviene simultaneamente, e quindi il punto da sfruttare è quello.

Per cui altro non avevo che il circuito di sincronismo impostato diversamente, e quando invece mi trovai sulla trifase, agii semplicemente su quest’ultimo per adattarlo ai 120° industriali in luogo dei 180° casalinghi.

Saluti

Mirko

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