GiuseppeColantuono Inserito: 26 dicembre 2012 Segnala Share Inserito: 26 dicembre 2012 Salve a tutti, in un circuito ho un TIP120 chiedevo come posso capire se è buono? con il tester si può verificare? Grazie Giuseppe Colantuono Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Riccardo Ottaviucci Inserita: 26 dicembre 2012 Segnala Share Inserita: 26 dicembre 2012 è un transistor? Se sì, col tester lo puoi controllare con certezza al 90% Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GiuseppeColantuono Inserita: 26 dicembre 2012 Autore Segnala Share Inserita: 26 dicembre 2012 Ok grazie Riccardo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
orso71 Inserita: 26 dicembre 2012 Segnala Share Inserita: 26 dicembre 2012 Il TIP120 è un Darlington e la prova con il tester non è così immediata come con un transistor normale. Tra base ed emettitore ci sono delle resistenze di polarizzazione che ingannano alcuni provadiodi. Alcune versioni del TIP120 hanno anche un diodo di protezione tra collettore ed emettitore che rendono ancora più ambigua la prova. La soluzione migliore è montare un circuito ad emettitore comune e vedere se commuta in saturazione. Servono solo due resistenze, ma si ha la certezza al 100%. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 27 dicembre 2012 Segnala Share Inserita: 27 dicembre 2012 L'ho spiegato in un'altra discussione: con tester e..... dito si realizza un amplificatore in configurazione emettitore comune. Positivo del tester su collettore e necativo su emettitore (per PNP bisogna invertire le polarità, aovviamente); l'hometro leggerà un valore di resitenza elevatissimo. Con un dito si fa ponte tra collettore e base, il valore di resistenza segnalato dall'ohmetro diminuuirà notevolmente. Aumentando la pressione del dito, diminuisce la resistenza di contatto e quindi in base circolerà maggior corrente, conseguentemente diminuisce anche il valore di resistenza segnalato dall'ohmetro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 27 dicembre 2012 Segnala Share Inserita: 27 dicembre 2012 Il famoso sistema "digitale o ditometro", usato anche come generatore per prove audio. Assieme al linguometro per le batterie, sono strumenti che non mancano mai ai tecnici "datati" o "diversamente giovani" Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Riccardo Ottaviucci Inserita: 27 dicembre 2012 Segnala Share Inserita: 27 dicembre 2012 il mio ex socio aveva anche il ditometro per testare la 220V Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 27 dicembre 2012 Segnala Share Inserita: 27 dicembre 2012 il mio ex socio aveva anche il ditometro per testare la 220V Io ho il ricordo del "professore" di officina, un vecchio aggiustatore meccanico in pensione, che aveva il voltmetro incorporato nei calli delle dita delle mani. Avevamo le alimentazioni dei torni che erano un vero e proprio crimine, un attentato all'incolumità degli studenti (forse era inteso come metodo educativo ). Il tornio era dotato di un apresa femmina trifase con terra, un cavo dotato di 2 spine maschio, serviva a portare l'alimentazione dalla presa trifase a muro alla presa posta sul tornio. Quando il motore non girava, arrivava il "professore" che staccava la spina dal lato del tornio, poi facendo ponte con il dito indice tra due reofori della spina testava le 3 fasi. Mentre operava spiegava: "Chi la ghè, chi la ghè, ma chi la ghè minga! Ciulander controla ul cavo." (traduzione per i non ambrosiani: "Qui c'è, sottintesa la corrente, qui c'è, ma qui non c'è! Stupidotto contralla il cavo!). Ho vito ripetere l'operazione tante volte, e non ho mai visto i tipici effetti negativi causati da 380 V - 50 Hz sulla pelle, quali elettrocuzione, tetanizzazione, etc.. Probabilmente riuysciva a toccare contemporaneamente le due fasi, il dito diventava un resistore percorso da corrente ma lo spessore del callo era tale che la corrente era davvero minima. Certo che se le scarpe fossero state un po' umide ed il contatto sulle due fasi non fosse sto perfettamente sincrono.... Sempre in ordine alle misure con strumenti non convenzionali. Ai primi anni di lavoro un collega un poco più esperto mi insegno l'uso della misura di temperatura labiale. Prima passava un dito sul componente sotto test, per verificare che al più fosse solo tiepido, poi avvicinava un labbro al componente: l'elevata sensibilità termica delle labbra permette di discriminare anche piccoli incrementi di temperatura. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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