Vai al contenuto
PLC Forum


Riparare Caricabatterie Portatile Hp


vito001010110

Messaggi consigliati

dato che ho pratica ma poca esperienza teorica

Purtroppo un alimentatore Switching poco si presta ad essere riparato senza una conoscenza specifica, almeno dello schema a blocchi.

Comunque avevamo indicato gia' di misurare i componenti sospetti scollegandoli dal circuito.

Link al commento
Condividi su altri siti


Danijel Matejka

Patatino - visto che te ne intendi...

Mi chiedo sempre se in questi circuiti si guastano prima le resistenze, condensatori etc, oppure sono gli integrati, transistor, diac e altri a rompersi prima di tutto?

So che può essere una domanda stupida ma diciamo che avendo 10 alimentatori guasti, quali sarebbero i componenti più difettosi basandosi sulla tua esperienza?

Link al commento
Condividi su altri siti

Due difetti sono i piu' diffusi e facilmente riparabili: Condensatori esauriti (a volte gonfi, ma non sempre) e cortocircuiti netti (sui diodi o piu' raramente sui condensatori)

Il caso piu' difficile e' quello che distrugge il transistor switching principale (per scariche ,perdita di isolamento o entrata di acqua) ,di solito si porta appresso l'integrato di regolazione e altri componenti annessi.

Altro caso tragico e' quando l'anello di controreazione si apre: Le tensioni sul secondario vanno al massimo, danneggiando i circuiti alimentati o lo stesso alimentatore.

In questo caso. durante la riparazione, puo' essere necessario ridurre la tensione AC in ingresso ed aumentarla gradualmente, verificando che la tensione in uscita non si alzi oltre il dovuto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Danijel Matejka

Ottima risposta Patatino, molto dettagliata :clap::thumb_yello:

Ovviamente noi comuni mortali ci fermiamo a controllare le resistenze, i diodi, il trasformatore e i condensatori. Da utente inesperto me la sento di consigliare a vito di limitarsi a testare solo questi semplici componenti dissaldandoli uno ad uno, in tal modo da perdere minor tempo possibile limitando i costi dei possibili ricambi, così facendo non si rischia di perderci via giornate intere sostituendo mezzo alimentatore quando invece potrebbe essere difettoso "solo" un integrato che un utente inesperto non sarebbe in grado di testare.

Link al commento
Condividi su altri siti

Salve a tutti.

torno a postare, purtroppo per impegni di lavoro il caricabatterie dariparare è posteggiato nel cassetto dela scrivania.

parte alta della scheda sono al max 10 componenti come dici tu. le resistenze si vedono sempre se sono bruciate. i condenzatori li ho gia messi tutti nuovi.

ma purtroppo mi sto rendendo conto che con un tester fai poco se si è guastato qualche integrato.

quello che vorrei capire,,, in base al mio post precedente,,,, se come principio di funzionamento è esatto quello che ho scritto, dove può essere il guasto???

"""dopo questa descrizione avrei domande sul funzionamento generale del dispositivo:

1-in pratica la tensione di ingresso viene raddrizzata dal ponte diodi e tramite circuiti induttivi e capacitivi diventa 300Vcc: esatto?

2-dato che dal trasfo passa solo la corrente alternata si utilizza il mosfet pilotato da un oscillatore (circuito integrato parente del 555): esatto?

3-tramite oscillatore e mosfet si crea una corrente alternata di nuovo e viene trasformata alla tensione di 20Vac che sarebbe quella della batteria : esatto?

4-la 20Vac viene raddrizzata nuovamente e stabilizzata per finire nella batteria: esatto?

se quello che ho scritto è pressocchè giusto molto probabilmente il danno è nell'oscillatore che non pilota più il mosfet, quindi il trasfo non lascisa passare più nulla. : esatto??"""""

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie, ma la mia competenza si basa su anni di studio, aggiornamento tecnico e "anche" pratica sul campo...

Volevo solo aggiungere che il trasformatore switching e' difficile da misurare, ci vorrebbe comunque l'oscilloscopio ed un segnale iniettato in uno degli avvolgimenti per verificare il rapporto di trasformazione ed eventuali cortocircuiti.

Col tester si puo' verificare solo l'interruzione di un avvolgimento (caso estremamente raro)

Invece, i circuiti integrati non si misurano, ma con lo schema applicativo si verifica la funzionalita' dei blocchio interni, eventuali mancanze di tensioni e segnali non imputabili a componenti esterni, quindi si sostituisce.

Negli anni mi e' capitato che i miei colleghi riparatori cambiassero subito il circuito integrato principale (ovviamente senza successo) prima di verificare se era correttamente alimentato, con notevole aggravio di spesa ai danni del cliente finale.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ho scritto il precedente post mentre Vito scriveva il suo, ma posso confermare che grosso modo e' tutto giusto.

Purtroppo ci sono alcuni elementi che rendono difficile la riparazione:

il circuito di stabilizzazione, spesso formato da un fotoaccoppiatore che regola direttamente il lato primario (oscillatore)

il circuito di protezione, che evita l'innalzamento delle tensioni potenzialmente distruttivo e

la freqenza di lavoro. che puo' arrivare anche a 70 Khz, rendendo inutile le misure col tester.

Link al commento
Condividi su altri siti

potresti spiegarmi nello specifico cosa fanno alcuni componenti in modo da chiarirmi ulteriormente le idee?

1-perchè il trasfo in ingresso ha più PIN, mentre l'uscita è unica? perche tutti questi avvolgimenti sul primario?

2-a cosa serve andare ad innalzare la frequenza a 70KHZ? se stiamo parlando di alimentatore che lavora in 50hz o in continua??

3-perche la tensione viene raddrizzata in continua due volte e riportata in alternata 1 volta??non sarebbe piu semplice fare tutto in un passaggio: raddrizzo stabilizzo e abbasso la tensione.

4-a cosa servono i due diodi scottly alla fine del circuito? sono essi diversi in funzionalità?

grazie,saluti

Link al commento
Condividi su altri siti

Gli avvolgimenti primari dipendono dal tipo di circuito integrato oscillatore impiegato e forniscono impulsi di controllo, controreazione e protezione dai cortocircuiti.

I principali motivi dell'impiego della tecnica switch mode sono la riduzione dei costi e delle dimensioni.

Immagina un alimentatore da 100 VA (20 volts 5 ampere) realizzato con trasformatore a 50 Hertz !

La frequenza alta permette anche di impiegare condensatori piu' piccoli sul secondario (circa 50 uF ad Ampere contro 1000)

Inoltre, ma non e' il tuo caso, si possono avere diverse tensioni in uscita con una sola stabilizzazione degli impulsi sul primario.

La tensione alternata in ingresso viene resa continua e inserita sul trasformatore tramite un transistor interruttore che si apre e chiude ciclicamente.

All'uscita, per farla breve, la tensione (o le tensioni) sul secondario viene raddrizzata dai diodi Schottly che hanno velocita' elevata e bassa caduta di tensione.

Il numero di diodi in uscita dipende dal tipo di rettificazione, a singola o doppia semionda.

Il rendimento e' alto e gli alimentatori switching, se ben progettati, scaldano pochissimo.

In un alimentatore lineare la tensione in uscita dal trasformatore viene abbassata e regolata da un transistor regolatore che si comporta come un rubinetto con la conseguenza negativa di dissipare in calore (o in watt,se preferisci) tutta la differenza di tensione tra ingresso e uscita, moltiplicata per la corrente.

Modificato: da patatino666
Link al commento
Condividi su altri siti

perfetto adesso è tutto chiaro. sei molto competente, sai tutto bene. grazie.

quindi molto probabilmente il mio problema sta nell'integrato oscillatore, perche sul mosfet ho visto che la tensione è sempre zero su S. cosa ne pensi?

Link al commento
Condividi su altri siti

Non posso risponderti in maniera precisa se non ho lo schema e gli oscillogrammi dei punti principali, ma in generale, ad alimentatore acceso, non si toccano mai i piedini del Fet con il tester, il Fet potrebbe guastarsi.

Il Source dovrebbe essere a massa del primario (negativo del ponte di diodi) o al massimo ci va tramite una resistenza di valore bassissimo.

Se ti vuoi togliere il dubbio prova a cambiare il circuito integrato, ma sarebbe un intervento alla cieca, senza riscontro oggettivo.

Una volta individuata la sigla potresti cercare il Datasheet e lo schema applicativo su cui iniziare a ragionare.

Link al commento
Condividi su altri siti

GRAZIE dele spiegazioni patatino666. ho deciso per adesso di lasciarlo li nel cassetto così come si trova. ho però imparato parecchie cose.

grazie a tutti

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...