Vai al contenuto
PLC Forum


C'È Un Modo Per Provare Un Telefono O Fax Senza Avere La Linea Telefonica?


Messaggi consigliati

Inserito:

Cio a tutti ,come da titolo c'è un modo per farlo? un circuito o altro?


Inserita:

Ti fai una bella linea personale. :smile:

Riccardo Ottaviucci
Inserita: (modificato)

vedi se questo circuitino fa al caso tuo,oppure anche questo

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
Inserita:

esistono dei tester apposta per i telefoni, veri simulatori di linea; una consolle con due prese tripolari, con la possibilità di fare anche la chiamata da una presa all'altra, e display per controllare se i tasti premuti effettivamente emettano il giusto tono... purtroppo non ne sono mai riuscito a venire in possesso

Tuttavia credo che con un vecchio centralino telefonico si possa ovviare!

Inserita:

Il vero problema è provare il fax, forse con l'apparato descritto da s3Xme è possibile.

Mirko Ceronti
Inserita:
Il vero problema è provare il fax,

Perchè Livio ?

Ti riferisci forse al discorso di impegnare la linea dopo "X" squilli programmati ?

Buona Pasqua

Mirko

Mirko Ceronti
Inserita:

Tempo fa (un bel po') mi trovai nella necessità di far suonare un telefono (quelli ancora col disco combinatore), e risolsi con un trasfo industriale di quelli per la 110 Vac, il quale avendo la presa intermedia, consentiva anche il prelievo dei 55 Vac, che ho utilizzato per applicare una Vac resa "soft" dalla serie dei condensatori da 10 mF applicata direttamente alla linea della fonia.

Suonava che era un piacere :smile:

http://upload.plcwww.com/files/20/Ring%20Test.jpg]http://Ring%20Test.jpg

Quindi mettendo un Fax al posto del secondo telefono, è probabile che dopo gli squilli impostati (ottenibili con la premuta del pulsantino dello schema) impegni la linea, e sollevando la cornetta del primo telefono, si possano udire i classici "biribiiiibiribiiii" tipici di una linea impegnata da fax.

Saluti

Mirko

Inserita:
Ti fai una bella linea personale. :smile:

L'ho tolta causa trasloco e vorrei per ora farne a meno :smile:

Riccardo...avevo trovato quel circuito con usa lm317 ma non funzionava o almeno a me non funzionava.

Provo a fare il circuito finale che indica Mirko ,vedo se mi funziona

grazie :smile:

Inserita:

Mirko, mancano i diodi inversi in parallelo agli elettrolitici; così come sono, semplicemente in serie, rischiano lo scoppio.

Mirko Ceronti
Inserita: (modificato)
così come sono, semplicemente in serie, rischiano lo scoppio.

No Livio....se guardi bene sono in anti-serie, trucchetto che uso sempre quando mi servono grosse capacità in corrente alternata.

I filtri passivi passa alto nei cross-over (direttamente posti in serie agli altoparlanti), funzionano allo stesso modo.

Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
Inserita: (modificato)

Mikrko che siano in serie o anti serie ai capi di ogni condensatore sono presenti entrambe le polarità; se metti in parallelo un diodo inverso, elimini la polarità "fastidiosa".

Nei crossower di classe si usano capacità bipolari; in quelli più economici si usano i circuiti come il tuo, ma con rapporto tra tensione di picco e tensione di lavoro molto più elevato, in questo modo l'elettrolita dovrebbe risentirne meno delle inversioni di polarità, però a lungo andare le capacità dei condensatori tendono a diminuire (questo è uno dei problemi dei crossower economici).

Poi, magari, mi dirai che il tuo circuito sta funzionando ininterrottamente da 10 anni senza problemi, ma questo fatto non inficia il principio che l'elettrolita non gradisce le inversioni di polarità.

Modificato: da Livio Orsini
Mirko Ceronti
Inserita:
Poi, magari, mi dirai che il tuo circuito sta funzionando ininterrottamente da 10 anni senza problemi, ma questo fatto non inficia il principio che l'elettrolita non gradisce le inversioni di polarità.

Come hai fatto ad indovinare ? :lol:

Comunque che gli elettrolitici a lungo andare non gradiscano, posso crederlo, ma ho applicato questo principio perchè....

Nei crossower di classe si usano capacità bipolari

su una rivista di "Sistema Pratico degli anni 60, vidi proprio Gianni Brazioli che usava il metodo degli elettrolitici in antiserie per affrontare la corrente alternata, ripreso poi da Nuova Elettronica, ed i condensatori che dici Tu, altro non sono (presumo) che la stessa cosa dentro ad un involucro dove poi non vengono indicate le polarità (perchè a quel punto non servirebbe).

In questa applicazione, lo stress è moooolto limitato, poichè, premi quelle 3 -:- 4 volte quanto basta e sei a posto, in un cross-over lo stress da polarità invertita è parecchio di più.

Saluti

Mirko

Mirko Ceronti
Inserita:
ma con rapporto tra tensione di picco e tensione di lavoro molto più elevato

Ah....dunque qui i condensatori sono 2 da 63 Volt, per ogni filo.

Per cui in totale un condensatore da 120 volt.

Se aumentassimo e da 63 volt li portassimo a 100 Volt miglioreremmo giusto ?

Inserita:

Avevo visto un interessante modello per un condensatore elettrolitico (come sempre non ricordo dove ma ho ritrovato qui a pag. 5 ...guida interessante) In parallelo alla capacità ideale c'è uno zener che simula i limiti di tensione di un elettrolitico.

Applicando il modello all'antiserie di Mirko il condensatore che di volta in volta si trova polarizzato inversamente è, semplificando, un cortocircuito.

Inserita:

La guida è interessante, l'ho scaricata e poi me la leggo con calma.

Che il condensatore inversamente polarizzato rappresenti un corto, quindi nessun effetto capcitivo, è sacrosanto.

Il problema non è il corto, ma è l'effetto deteriorante che l'inversione di polarità provoca sul dielettrico.

Non a caso la nota applicativa che tu richiami dedica una pagina e più al problema del ripple, Nel circuito con i 2 conensatori in serie è come avere un ripple pari al 100%.

Mirko Ceronti
Inserita:

Ragazzi, non è un metodo inventato da me, ma solo copiato da chi più esperto di me lo praticava. :smile:

Aggiungo un'esperienza interessante e.....folle visti gli sviluppi di cui si sta discutendo.

più di 10 anni fa, fui chiamato da un artigiano che aveva un laboratorio dove c'era un macchinario con un motore monofase con condensatore, che, causa ad un cambio dell'articolo di produzione, si trovava a sforzare di più, e quindi a dover fornire più coppia del solito.

Questo motore era sempre alimentato, e girava di continuo, quando il suo carico transitava lì davanti a lui, una frizione inseriva l'albero motore al carico da spostare, ed il motore passava istantaneamente da vuoto a carico e....s'inginocchiava.

Urge nel momento dell'applicazione dello sforzo, aggiungere un altro condensatore in parallelo a quello che c'era già, e scollegarlo al momento del rilascio del carico onde evitare (a lungo andare) di bruciare il motore stesso.

E da quanto ci vuole quel condensatore da aggiungere ????

Altro non feci che prendere diversi elettrolitici da 10, 22, e 33 microFarad elettrolitici da 350 Volt, mettrli in serie, e collegarli sperimentalmente di volta in volta in parallelo al condensatore originale (e qundi sulla 220 AC).....Livio non urlare Ti prego..... :lol:

Trovata la combinazione giusta, non lasciai su gli elettrolitici (per carità) ma mi furono preziosi in via sperimentale per poi recarmi ad acquistare un apposito condensatore per quelle applicazioni ed (ovviamente) in corrente alternata del giusto valore, o limitrofo a quello.

A tutti i neofiti : NON LO FATE...!!!!!

Saluti

Mirko

Mirko Ceronti
Inserita:

Vista l'applicazione specifica di questo circuito con uso del tutto occasionale, per me anche lasciando su i 4 elettrolitici da 10 microfarad, non accade nulla di deleterio, a meno che non ci si appiccichi al pulsante lasciando suonare per ore il campanello del telefono.

Però, noi qui su PLC-Forum, vogliamo presentare circuiti "convenzionali" e non trappole per topi, quindi volendo, si possono prendere 2 condensatori da 4-:-5 microfarad di quelli usati nelle plafoniere con tubi al neon per rifasarle, ed usare quelli al posto dei 4 elettrolitici :smile:

Sono parecchio più ingombranti, ma elettricamente ineccepibili.

Saluti

Mirko

Inserita: (modificato)

L'application note riportata da accacca è della Cornell, una nota casa costruttrice di ottimi condensatori professionali. leggendo con calma ho trovato quello che supponevo, riporto il testo in inglese e la relativa traduzione.

".....Aluminum electrolytic capacitors are polarized and must be connected in the correct polarity. They can withstand reverse voltages up to 1.5 V. Higher reverse voltage can cause failure by pressure build up and rupture of the capacitor’s safety vent structure. Non-polar and semi-polar devices are available that can withstand reverse voltage...."

Traduzione.

" Condensatori elettrolitici in alluminio sono polarizzati e devono essere collegati con la polarità corretta. Possono resistere a tensioni invertite fino a 1,5 V. Tension e inversa superiore può causare il guasto di accumulo di pressione e la rottura dello sfiato di sicurezza del condensatore. Sono disponibili dispositivi Non-polare e semi-polare in grado di sopportare la tensione inversa."

Come accennavo in precedenza inversioni o tensioni inverse sporadiche e di breve durata non causano danni irrversibili, questo spiega il buon funzionamento pluriennale del circuito di MIrko.

Mettere un diodo in antiparallelo ad ogni condensatore del circuito di Mirko riporta i condensatori a lavorare entro i limiti di tensione inversa. E' un vecchio metodo, che ha come contro indicazione.... che il diodo ha una soglia. Pensate a quello che può succedere in un impianto HiFi. :lol:

Poi, caro Mirko, certi presunti guru che scrivono su riviste non bisogna mai accettarli come il papa che parla ex cathedra. :smile:

Poi sono abbastanza vecchio ed appassionato da ricordare alcune delle tante "perle" di GB e soci. ;)

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

A favore di Mirko aggiungo che sulla stessa appnote c'è scritto anche questo:

If two, same-value, aluminum electrolytic capacitors are connected in series, back-to-back with the positive terminals or the negative terminals connected,the resulting single capacitor is a non-polar capacitor with half the capacitance.The two capacitors rectify the applied voltage and act as if they had been bypassed by diodes. When voltage is applied, the correct-polarity capacitor gets the full voltage. In nonpolar aluminum electrolytic capacitors and motor-start aluminum electrolytic capacitors a second anode foil substitutes for the cathode foil to achieve a non-polar

capacitor in a single case

Mirko Ceronti
Inserita:

Eh Livio, quando iniziai ne sapevo davvero poca, anzi nulla, per cui pendevo dalle labbra di chiunque solo desse l'impressione di essere un guru.

Ora, che non sono più certo di "primo pelo" potrei anche stare più attento e controllarle io queste cose, ma....sono un inguaribile tradizionalista, della serie :

Squadra che vince non si cambia

Essendo questo giocattolo pluricollaudato, non mi sono posto problemi particolari e l'ho presentato, anche se da un punto di vista teorico il Tuo rilievo non fa una piega.

Per accacca :

A favore di Mirko aggiungo che sulla stessa appnote c'è scritto anche questo:

If two, same-value, aluminum electrolytic capacitors are connected in series, back-to-back with the positive terminals or the negative terminals connected,the resulting single capacitor is a non-polar capacitor with half the capacitance.The two capacitors rectify the applied voltage and act as if they had been bypassed by diodes. When voltage is applied, the correct-polarity capacitor gets the full voltage. In nonpolar aluminum electrolytic capacitors and motor-start aluminum electrolytic capacitors a second anode foil substitutes for the cathode foil to achieve a non-polar

capacitor in a single case

Perdonami, ma sono parecchio più bravo coi circuiti, che (ahimè) con l'inglese.... :toobad:

(proverò col traduttore google)

Saluti

Mirko

Riccardo Ottaviucci
Inserita:
(proverò col traduttore google)
nooo! rischi di capirci ancora meno
Inserita:
Altro non feci che prendere diversi elettrolitici da 10, 22, e 33 microFarad elettrolitici da 350 Volt, mettrli in serie, e collegarli sperimentalmente di volta in volta in parallelo al condensatore originale (e qundi sulla 220 AC).....Livio non urlare Ti prego..... :lol:

Avevo visto qualcosa di simile leggendo qua e la riguardo ad un usanza molto diffusa nei paesi anglosassoni, di "generare" una "terza fase" partendo da un sistema monofase, usando grossi motori trifase lasciati ruotare senza carico, per avviare un motore da qualche decina di kilowatt ( :o ) qualcuno aveva pensato di inserire momentaneamente due grossi elettrolitici in antiserie in parallelo ai condensatori di marcia, io personalmente non ho mai avuto il coraggio di provarci, ma a quanto pare qualcun altro sì :lol:

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...