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Come evitare l'arresto in ambienti freddi? - Al freddo il frigo si spegne e scongela


madpad

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Da un paio di anni ho sostituito il vecchio frigo in una casa in montagna con un frigo Indesit TA2, doppia porta, monocompressore, Classe A e Classe Climatica N, cioè adatto a funzionare tra i 16°C e i 32°C.

Vado in questa casa solo saltuariamente ma lascio normalmente la corrente attaccata proprio per mantenere i cibi nel freezer. Purtroppo però non avevo considerato che quando la casa è disabitata, e quindi il riscaldamento è spento e logicamente la temperatura ambiente scende al di sotto dei 16°C previsti dalla Classe Climatica, il frigo si disattiva provocando lo scongelamento delle derrate nel freezer.

Ho contattato il Consumer Care Indesit chiedendo come poter disattivare questo sistema di rilevazione della temperatura ambiente, o almeno di avere lo schema del frigo (ho cognizioni tecniche adeguate e una certa pratica di apparati elettrici) pensando di poter ponticellare o eliminare un eventuale termostato esterno.

Mi è stato risposto che devo richiedere l'intervento del Servizio Assistenza Indesit che può provvedere all'installazione di una "apposita scatola termostato".

Ho insistito per avere maggiori dettagli tecnici e lo schema, sostenendo che essendo cessata la garanzia ero in diritto, oltre che in grado, di provvedere autonomamente (non oso pensare cosa possa costare far venire il Servizio Assistenza in montagna!) ma mi è stato ripetuto che la suddetta "scatola termostato" (Cod. 91098) è reperibile solo presso il loro Centro di zona a 47.88 €, e quanto al resto mi è stato detto che questo è il massimo del supporto tecnico che mi possono fornire.

C'è qualcuno che è in grado di aiutarmi con consigli, schemi del frigo o della misteriosa "scatola termostato" che potrei anche autocostruire, o altro? Ve ne sarei estremamente grato.

Intanto grazie e chiedo scusa per la lunghezza!

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Essendo dati di temperature esterne al frigo, ci deve per forza essere un elemento termostatico per misurarla.... Non sono un tecnico di elettrodomestici ma vado per intuito.

Trovando questo elemento, lo puoi bypassare, però, se nasce con queste caratteristiche ho paura che convenga non alterare nessun elemento..... si potrebbero ottenere "effetti collaterali" sgraditi! biggrin.gif

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Certo che c'è un termostato che lavora sulla temperatura ambiente... è proprio per localizzarlo e valutare come intervenire senza provocare "effetti collaterali" negativi che ho necessità dello schema elettrico o di informazioni tecniche in merito

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Non lavoro sugli Indesit e quindi non ti so dire dove mettere fisicamente le mani, ma per un problema del genere le alternative che mi vengono in mente sono due:

- Sostituire il termostato con uno che abbia un riattacco fisso a +2/+3 °c;

- Aggiungere vicino al bulbo del termostato una resistenza di compensazione (pochi watt) che si attivi quando il frigorifero va in pausa;

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Grazie Pato, potresti darmi qualche chiarimento in più?:

- per evitare lo scongelamento il termostato da sostituire (ovviamente quello che rileva la temp. ambiente) non sarebbe meglio prenderlo (ammesso che esista) con un riattacco a -2/-3 °C anziché a +2/+3 °C ? Ma mi chiedo se a questo punto non sarebbe sufficiente bypassare il termostato già presente evitando così il distacco?

- in merito al consiglio n. 2 non capisco quale potrebbe essere la funzione della resistenza, né come andrebbe collegata, a meno che non vada semplicemente messa accanto al bulbo per aumentare la temperatura nelle vicinanze del bulbo stesso oltre il limite previsto dalla classe climatica (in questo caso 16 °C) e ingannare così il termostato che rileverebbe una temperatura sufficientemente alta da riattivare il frigo... Molto ingegnoso! Se è così che tipo di resistenza consigli?

Grazie ancora e saluti!

Modificato: da madpad
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Per quello che riguarda il termostato puoi scendere con il riattacco al massimo fino a +2/+3°c perche' oltre quei valori non eseguirebbe piu' lo sbrinamento ciclico nel vano frigorifero (ma, a meno che la casa non sia davvero molto fredda, un riattacco simile dovrebbe risolvere), ne' ti conviene bypassarlo perche' durerebbe ben poco il motore.

Per quanto riguarda la resistenza la funzione sarebbe proprio quella che hai detto: accostata al bulbo per farne alzare la temperatura ed evitare pause troppo lunghe.

Potresti comandarla tramite un termostato con il bulbo inserito nel vano congelatore (ti basta una potenza di pochi watt,in un negozio di elettronica troverai sicuramente qualcosa di adatto).

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Pato+19/03/2008, 14:05--> (Pato @ 19/03/2008, 14:05)

Mi sembra di capire che secondo te il termostato interno è subordinato a quello ambiente... cioè se il termostato ambiente non stacca neanche quello interno stacca, e il compressore continua a marciare, qualunque sia la temperatura.. ohmy.gif . ma allora questo vorrebbe dire che lo sbrinamento ciclico può avvenire solo con temperature ambiente inferiori a 16 °C, in pratica mai in una casa normalmente riscaldata... unsure.gif

Modificato: da madpad
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Scusa ma credo di non aver capito:

Perche' parli di termostato ambiente e termostato interno? il frigo ha solo un termostato interno che rileva la temperatura sulla piastra di fondo (dove vedi alternarsi acqua e ghiaccio), il fatto di dire che funzioni da +16 a +32°c e' in base a calcoli fatti e non perche' il frigo rilevi la temperatura dell'ambiente dove e' posizionato.

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Cosa determina l'intervallo di temperatura di funzionamento?

Sinceramente non ho mai capito il funzionamento dei termostati meccanici: alcuni vanno sull'evaporatore, altri nell'ambiente.. Ma non devono misurare la temperatura dell'ambiente (quello da refrigerare) ed in base a questo attaccare e staccare il compressore? Una sonda sull'evaporatore durante il funzionamento va sotto zero, come fa a misurare la temperatura ambiente?

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A parte rare eccezioni, i termostati "meccanici" non controllano la temperatura ambiente ma quella dell'evaporatore: comandano lo stacco indicativamente tra -10 e -20°c, fanno ripartire quando la temperatura e' risalita a +2/+8°c .

In questo modo si evita di avere cicli strani nel caso rimanga la porta aperta o si immetta un cibo troppo caldo(come succederebbe,invece, con un misurazione ambiente); ci si assicura che si sbrini sempre la parete posteriore e si evita di stuzzicare troppo il compressore con ripartenze troppo ravvicinate.

Modificato: da Pato
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Pato+20/03/2008, 10:04--> (Pato @ 20/03/2008, 10:04)

capito anche se non convidido molto, non so se la temperatura interna non troppo assicurata possa causare inconvenienti ai cibi.

E' per questa ragione che quando si inizia a formare una lastra di ghiaccio il compressore non stacca più?

Capisco ora perchè i numeri sul termostato sono sempre 1-5 e non con l'indicazione dei gradi.. il termostato trasla entrambe le temperature di stacco e riattacco?

I termostati elettronici misurano l'ambiente limitando comunque l'azione sul compressore?

Grazie

Doem

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La lastra di ghiaccio e' di solito conseguenza di una scarsa resa dell'impianto, che stenta ad arrivare alla temperatura di stacco richiesta e continua a girare anche per ore,saltando lo sbrinamento-

Per quello che riguarda la temperatura interna, e' come hai scritto te: Non mettono la temperatura sulle manopole termostato ma una scala, poiche' si parla sempre di temperature supposte e mai certe.

Un po' piu' di precisione si ha con apparecchi a controllo elettronico che ,tramite sonde, controllano sia la temperatura aria (riattacco) che quella evaporatore (stacco),limitando ,tramite scheda, cicli strani al compressore.

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Pato+20/03/2008, 07:24--> (Pato @ 20/03/2008, 07:24)

Scusa ma non essendo un esperto di frigoriferi pensavo che il frigo non riattaccasse in ambienti molto freddi in virtù di un termostato di controllo della temperatura esterna.

Ora mi è tutto più chiaro: in pratica la ripartenza del compressore non avviene in base all'effettiva temperatura ambiente, ma in base alla temperatura che ci si aspetta in prossimità dell'evaporatore quando all'esterno ci sono 16°C o più.

Quanto al mio problema mi chiedo se a questo punto non sarebbe sufficiente, in inverno, mettere il termostato al massimo, in modo che il frigo possa comunque ripartire dopo lo sbrinamento.

Questo ovviamente potrebbe funzionare solo se il termostato messo al massimo è effettivamente in grado di reagire anche a temperature molto basse quali quelle comunque presenti in zona evaporatore (comparto refrigerato) dopo lo sbrinamento e in presenza di temperature ambiente (esterne al frigo) prossime allo zero.

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Puoi provarci, il problema e' uno:

la maggior parte dei termostati, ma mano che sali di regolazione, spostano il punto di stacco ma lasciano inalterato il riattacco ;se cosi' fosse non risolveresti.

Se ,viceversa, avessi un termostato con il riattacco graduale, risolveresti lasciandolo verso il massimo.

Tentar non nuoce prima di acquistare pezzi di ricambio

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  • 1 year later...

Riprendo questo argomento che mi sta particolarmente a cuore per chiedere consigli perché forse sono prossimo alla soluzione... In pratica ho pensato di utilizzare un ulteriore termostato, elettronico, che mi sono autocostruito "su misura", da montare in parallelo a quello standard, e che ho progettato con un'isteresi (differenza fra temperature di attacco e stacco) regolabile in un ampio range.

Il nuovo termostato, che attiverei solo in inverno nei periodi in cui la casa non è abitata, si basa su una sonda NTC che va direttamente nella cella frigorifera ed è collegata, con un cavetto sottilissimo che passa attraverso la guarnizione, al termostato elettronico che comanda un relè.

Potendo regolare indipendentemente la temperatura di attacco e di distacco, ho tarato il termostato in modo che si attivi quando la sonda rileva che la temperatura nel freezer è salita a -3°, e che si stacchi quando scende verso i -12° (valori comunque modificabili a piacere).

In questo modo quando il termostato originale (che come ho detto resta in parallelo al nuovo) rileva una temperatura sufficientemente bassa il compressore viene disconnesso, esattamente come avviene ora; quando poi nella cella frigorifera la temperatura risale in prossimità della soglia dello scongelamento il nuovo termostato lo fa comunque ripartire impedendo lo scongelamento e mantenedolo attivo fino a ristabilire una temperatura sufficientemente bassa, per poi staccare di nuovo e lasciare ancora il controllo al vecchio termostato.

In questo modo il compressore avrebbe pause di riposo sufficientemente lunghe, considerando che la temperatura ambiente è comunque bassa, spesso prossima o inferiore allo 0°.

Come avevo spiegato a suo tempo non vado spesso nella casa in cui è situato il frigo per cui ancora non ho potuto studiare nel dettaglio il montaggio. Ho tuttavia fatto delle prove sul frigo di casa e il termostato, seppure non connesso al compressore) attacca e stacca con grandissima precisione.

Fin qui la teoria... ora però mi resta un problema legato alla mia ignoranza in tema di frigoriferi, soprattutto in mancanza di uno schema elettrico per me comprensibile, e sarei moto grato a chi potesse aiutarmi, come già a suo tempo ha fatto Pato che mi ha fornito preziosi lumi. clap.gif

In pratica vorrei sapere dove posso collegare i contatti in chiusura, quelli che escono dal relè azionato dal termostato... c'è un'elettrovalvola? o comunque un attuatore? oppure direttamente sul compressore? e come riconosco i connettori giusti sui quali inserirmi? oppure mi devo collegare all'uscita del vecchio termostato? e a quali contatti?sad.gif

Ritengo che sul retro del frigo (un Indesit TA2, doppia porta, monocompressore) ci sia uno schema come quello dell'Indesit BEAA35P che ho a casa, ma devo dire che guardando questo schema non ho capito molto su dove dovrei intervenire: mi mancano probabilmente i fondamentali... leggo m, c, s, CO, PTC, RH Protector, SND1, SND2, SND3... e tutti questi elementi confluiscono su una "POWER BOARD" e le relative connessioni sono identificate da numeri... senzasperanza.gif

Faccio delle ipotesi... ma non mi è per niente chiaro di cosa si tratti. wallbash.gif

Quindi non mi resta che confidare molto nella sapienza di Pato o di altri altrettanto cortesi ed esperti.

Carissimi saluti a tutti!

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  • 3 weeks later...

Pare proprio che, pur essendo passato quasi un mese, non c'è nessuno in grado (e soprattutto con la voglia) di rispondermi...

Noto inoltre che sulla lista delle discussioni la mia è contrassegnata da un'icona di cui non capisco il significato... almeno su questo c'è qualcuno (direi un Admin) che possa darmi chiarimenti?

Grazie

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  • 2 weeks later...

La soluzione esiste.......

ci sono delle resistenze di sbrinamento di circa 20 w.

Un tempo si trovavano dietro ivecchi evaporatori rex, indesit ecc.

I capi della resistenza vanno montati sui contatti del termostato in modo che quando stacca passa corrente attraverso la resistenza producendo lo sbrinamento fino ad innalzare la temperatura a + 4-5° e quindi al riattacco.

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  • 2 weeks later...

Grazie Mariner per la tua risposta, tuttavia mi sembra che il tuo suggerimento non risolva il mio problema che è soprattutto quello di identificare gli elementi (morsetti? cavetti? connettori?, ...) sui quali intervenire.

In pratica, visto che non riesco a capire lo schema sul retro del frigo (che non so come mostrare qui ma che potrei mandare via mail) mi occorre sapere - e identificare con la massima certezza - i contatti su cui inserire l'uscita del relè del termostato da me costruito, in modo che quando questo termostato rileva una temperatura troppo alta nel freezer e fa scattare il suddetto relè che passa così in chiusura, il compressore possa immediatamente ripartire e restare in funzione per il tempo necessario a far scendere la temperatura fino al raggiungimento del valore desiderato.

Per inciso evidenzio che, tarando opportunamente le temperature di attacco e stacco del termostato da me aggiunto, la sonda potrebbe essere immessa direttamente nel vano frigo anziché nel freezer, con il vantaggio, se necessario, di mantenere questo vano a tempertura sufficientemente bassa indipendentemente dal freezer.

Ti ringrazio comunque per il tuo interessamento e ti saluto cordialmente.

PS mi scuso per la risposta ritardataria, dovuta ad assenza per motivi di lavoro.

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