antstan Inserito: 28 dicembre 2004 Segnala Share Inserito: 28 dicembre 2004 Salve a tutti!!!Vi spiego un pò la mia storia: sono un giovane laureato in ing. Elettronica e mi sono accostato da poco al mondo dell'Automazione. Per ora ho lavorato su PLC Wago tanto che sto cominciando a creare degli applicativi molto soddisfacenti. L'azienda in cui lavoro è un'azienda informatica (si affaccia nel mondo dell'automazione con me!!).Ora mi chiedo: realizzato un sistema Automatico funzionante con tutti i suoi bei controlli, etc esso andrà sicuramente certificato!!!!!!!!!!!!!Come posso certificare un sistema d'automazione??? Oltre l'iscrizione all'albo di cosa ho bisogno?? E per quanto riguarda la sicurezza??? Che tipo di incartamento devo consegnare e a chi??? Periodicamente l'impianto deve essere controllato: come?? Posso farlo io??Insomma sulle leggi degli impianti sto proprio a zero!!!Dove posso informarmi su tutto questo??C'è qualcuno che può darmi una mano?? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Hellis Inserita: 28 dicembre 2004 Segnala Share Inserita: 28 dicembre 2004 A livello legislativo rientri nella Direttiva Macchine, quando l'automazione è applicata ad una macchina (e sinceramente, leggendo la definizione di "macchina" è ben difficile che un sistema d'automazione possa essere riferito a qualcosa di diverso). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
valerio71 Inserita: 7 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 7 gennaio 2005 ciao a tutti,c'è anche il caso in cui un sistema di automazione non sia esclusivamente parte integrante di una macchina, anzi spesso si hanno sistemi di automazione di edifici, o di impianti che coinvolgono più macchinari.In questo caso se fornisci il solo sistema di automazione che verrà installato da altri devi solo certificare i componenti che fornisci secondo marcatura CE e quindi certificare la loro conformità alle norme impiantistiche per i vari componenti, mentre il software di gestione al momento non ha necessità di certificazione, è tua responsabilità come fornitore che risponda alle esigenze prospettate dal cliente.Nel caso invece che la tua ditta esegua tutto il lavoro, ovvero fornitura componenti ed installazione allora a quanto sopra oltre a fornire componenti con adeguata certificazione e marcatura CE la ditta deve registrarsi presso la camera di commercio come attività di installazione impianti elettrici ed elettronici/informatici secondo la legge 46/90 e relativo decreto attuativo, questo oltre alla mera burocrazia comporta che sia nominato un "responsabile tecnico" dell'azienda che prenda in carico di controllare che tutto venga eseguito a regola d'arte e secondo vigenti leggi e normative.Ultimo punto, le norme di riferimento per il settore che ti interessa sono le norme CEI in particolare quelle che riguardano gli impianti in bassa tensione (l'automazione di solito si configura come impianti SELV o FELV).Col tuo titolo di studio tu puoi essere il responsabile tecnico in questo settore, ma occhio a fare le cose a modo perchè la responsabilità per eventuali danni o difformità che dovessero essere riscontrati dall'autorità che esegue i controlli saranno tuoi personali.I controlli periodici di sicurezza vengono effetuati dall'ISPESL o recentemente dai cosiddetti "organismi autorizzati" ma loro verificano solo il punto i vista sicurezza (difficilmente vanno oltre la messa a terra).Magari prova a iniziare con le guide di "tuttonormel" Se hai bisogno di ulteriore aiuto fammi sapere.Buon lavoro.Valerio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Hellis Inserita: 8 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 8 gennaio 2005 Scusami Valerio, non vorrei passare da pignolone, ma ho un paio di appunti su cui vale la pena fare chiarezza.I sistemi di automazione degli edifici (finestre motorizzate, cancelli automatici, ascensori, etc etc) rientrano nella definizione di macchina ai sensi della Direttiva Comunitaria 98/37/CEE.Se una ditta costruisce macchine complete (anche di impianto elettrico e di automazione) non ha nulla a che fare con la 46/90.Alcuni controlli periodici vengono eseguiti dalla ISPESL, spesso però questeo Ente esegue le verifiche di "primo impianto". Molti controlli che riguardano le macchine, sono demandati alle "Unità Sicurezza Impiantistica" della AUSL. E' comunque vero ciò che dici, ovvero che ogni tipo di controllo è comunque essenzialmente relativo agli aspetti di sicurezza. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Luca_77 Inserita: 8 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 8 gennaio 2005 Quando c'è un organo in movimento motorizzato rientra nella "normativa macchine" che comprende gli aspetti meccanici e gli aspetti elettrici. La 46/90 si ferma alla "presa" poi il resto e tutto nella direttiva. E sta a te costruttore scegliere le varie soluzioni tecnico-economiche per rispettare i cosidetti RES(requisiti essenziali di Sicurezza). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
valerio71 Inserita: 9 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 9 gennaio 2005 Nessun pignolone hellis, la discussione apre la mente e ci fa imparare anche dagli altri.Gli esempi che tu hai portato sono calzanti, pur esistendo non poche situazioni di cui al mio post precedente, se facendo un esempio altrettanto realistico parliamo di un sistema di controllo di 2o più celle frigorifere, in omaggio alla haccp tanto per dirne una, la ditta di automazione difficilmente fornirà le celle... si limiterà al sistema di supervisione e controllo, stesso dicasi per un impianto che gestisca una serie di unità trattamento aria di un albergo... non sempre l'impresa termoidraulica diventa anche elettronica, lascerà semplicemnte la lista delle apparecchiatura da comandare... chi installa l'automazione si occuperà del resto, se poi prendiamo in considerazione un sistema di controllo accessi data logging ambientale allora siamo nel settore di impiantistica senza alcuna via di usare escamotage vari.Grazie comunque per gli esempi chiari. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antstan Inserita: 13 gennaio 2005 Autore Segnala Share Inserita: 13 gennaio 2005 Salve a tutti!!!Vi spiego un pò la mia storia: sono un giovane laureato in ing. Elettronica e mi sono accostato da poco al mondo dell'Automazione. Per ora ho lavorato su PLC Wago tanto che sto cominciando a creare degli applicativi molto soddisfacenti. L'azienda in cui lavoro è un'azienda informatica (si affaccia nel mondo dell'automazione con me!!).Ora mi chiedo: realizzato un sistema Automatico funzionante con tutti i suoi bei controlli, etc esso andrà sicuramente certificato!!!!!!!!!!!!!Come posso certificare un sistema d'automazione??? Oltre l'iscrizione all'albo di cosa ho bisogno?? E per quanto riguarda la sicurezza??? Che tipo di incartamento devo consegnare e a chi??? Periodicamente l'impianto deve essere controllato: come?? Posso farlo io??Insomma sulle leggi degli impianti sto proprio a zero!!!Dove posso informarmi su tutto questo??C'è qualcuno che può darmi una mano?? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antstan Inserita: 14 gennaio 2005 Autore Segnala Share Inserita: 14 gennaio 2005 salve!!La discussione presa mi sta confondendo leggermente:trattiamo il singolo caso!!! Il mio sistema di automazione riceve ingressi da pulsanti "circa 2 per ogni banco di produzione", dopo di chè, invia dei dati ad un server per l'archiviazione dei dati, gestisce delle lampade da 5 w "circa 2 per ogni banco di produzione". inoltre controlla delle celle di carico, ed eventualmente gestirà il coando di alcuni otori per l'attivazione e disattivazione dei nastri.il tutto è installato da noi!!!ho dato uno sguardo ad finlab che mi ha aperto la mente sui controlli dicompatibilità elettromagnetica.... a questo punto: basta il fatto che tutti i prodotti utilizzati siano marcati 'ce' e che tutti rispettano la copatibilità elettroagnetica??? la devoverificare? come?basta questo incartamento??Dichiarazione CE di conformitàLa Dichiarazione CE di conformità, nel caso in cui si segua la strada delle norme tecniche, deve essere redatta in lingua italiana (se redatta in Italia), con l'indicazione del luogo e della data, firmata e deve contenere :-la descrizione dell'apparecchio o degli apparecchi; -l'indicazione delle Norme EMC utilizzate; -l'identificazione del firmatario che ha ricevuto competenza per impegnare il fabbricante o il suo mandatario; -la ragione sociale e sede del fabbricante o del suo mandatario. -Inoltre, nel caso in cui si ricorra ad un Organismo Competente, si aggiunge il fascicolo tecnico e l'attestato di certificazione da essa rilasciato. Il fascicolo tecnico Sulla base della esperienza sviluppata a livello europeo il fascicolo tecnico è, in linea di massima, strutturato nella maniera che segue:-Parte I: Descrizione dell'apparecchio Identificazione dell'apparecchio: nome commerciale; numero del modello; nome e indirizzo del costruttore o del suo mandatario; descrizione della funzione dell'apparecchio; per gli impianti allocazione fisica fotografie esterne eventuali limitazione d'uso.Descrizione tecnica dell'apparecchio: schema a blocchi che mostra le interazioni tra le diverse aree funzionali dell'apparecchio; disegni tecnici, inclusi schemi circuitali, schemi d'assieme, lista dei componenti, diagrammi di installazione; descrizione di eventuali interconnessioni con altri dispositivi o prodotti, ecc.; descrizioni delle varianti di prodotto. inoltre il sistema va controllato periodicaente??? come?? quando??a questo punto credo che il mio sistema ricada nella direttiva macchine ma a primo approccio sembra coplesso districarsi trale leggi. nel frattepo ho ordinato i testi di tuttonorel spero che i chiariscano le idee. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
valerio71 Inserita: 14 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 14 gennaio 2005 Per quanto hai descritto si configura come un vero e proprio impianto, in questo caso lo chiamiamo di automazione, sui sacri testi lo potresti vedere definito come "impianto di segnalazione e controllo", equiparato ad una segnalazione antifurto od antiincendio che comanda pure la messa in marcia delle pompe acqua.Nel caso specifico sicuramente si ricade nell'ambito di applicazione della legge 46/90 sugli impianti quindi o iscrivete la ditta all'albo degli installatori o meglio ancora per il momento, in attesa di prendere confidenza con le normative in materia, vi fate fare la posa cavi e la realizzazione dei quadretti ed il cablaggio da un impaintista elettrico al quale dovrete solo dare copia del progetto, questi vi rilascerà dichiarazione di conformità ognuno fa il suo e tutti si dorme sonni tranquilli. Questo comporta che voi forniate all'impiantista materiale componenti certificati CE sarà poi lui a doverli installare realizzando l'impianto a regola d'arte.Attenzione che la marcatura CE non si riferisce esclusivamente alla compatibilità elettromagnetica (la quale è denominta EMC Electro Magnetic Compatibility), ma a tutte le normative applicabili ad un certo prodotto/componente, ad esempio un sezionatore ha ben poco da temere da EMC, ma ha norme ben precise che ne regolano le caratteristiche costruttive e funzionali.Relativamente al fascicolo tecnico dovrebbe essere redatto per quanto riguarda gli eventuali nastri trasportatori, occhio che hai dimenticato una parte fonadamentale dei capitoli relativi al fascicolo, ovvero l'analisi dei rischi connessi all'utilizzo della macchina ed il manuale di istruzione e manutanzione. Le scadenze di manutenzione e controllo delle macchine salvo ricadere in casi particolarissimi li stabilisci tu in qualità di costruttore, mentre i controlli dell'impianto cadono sotto la 46/90 e normative CEI. Immagino che tale sistema sia installato in un luogo di lavoro, quindi tenete presente i dettami della legge 626, e molto probabilmente sarà necessario stilare un progetto completo di firma di un professionista iscritto all'albo (lo potrai fare tranquillamente tu, magari consultandoti con l'impiantista che ve lo installa).Ultima cosa, i pulsanti di emergenza non è ammesso che funzionino sulla logica di macchina o tramite semiconduttori, devono obbligatoriamente intervenire sull'alimentazione dei circuiti ausiliari e provocare il distacco (sezionamento) tramite apparecchio elettromeccanico (contattore) dell'alimentazione delle parti in tensione/moto.Per quanto riguarda la certificazione di compatibilità elettromagnetica, la puoi anche fare tu basandoti su quella dei componenti che utilizzi, lo fai a tua responsabilità e nessuno (salvo casini in funzionamento) si metterà a sindacarla. Se i componenti che installerete saranno a loro volta usati come standard in altre realizzazioni ti conviene chiedere un preventivo per le prove al CESI di Torino oppure alla Siemens di Milano che fanno questo tipo di attività e sono attrezzati con camere di prova. Probabilmente le prove le potrà fare anche l' IROE presso il CNR di Firenze ma per quest'ultimo dovresti verificare.Mi scuso per la lungaggine dello scritto e spero di essere stato utile.A disposizione per eventuali chiarimenti e/o confronti di idee.Valerio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antstan Inserita: 14 gennaio 2005 Autore Segnala Share Inserita: 14 gennaio 2005 (modificato) Valerio ti ringrazio proprio tanto!!!!In definitiva non ricado nella direttiva macchine!!! me ne dai conferma????in ogni caso i pulsanti non sono tasti di emergenza ma mi informano dell'avvenuto riempimento di cassette, a questo punto verifico il peso, e trasmetto i dati al server attraverso PLC. Le luci sulle linee informano il lavoratore semplicemente di un corretto invio dei dati e sono a 24 volt da 5 W. In realtà non esistono tasti di emergenza sulle linee non credo ce ne sia bisogno!!!Inoltre volevo chiederti: il plc è sito in un quadro comandi (fatto a posta) esso funziona a 24 V ed è lui a fornire l'energia per il funzionament delle luci. in definitiva al quadro arriva una alimentazione monofase, c'è un trasformatore 220 V AC --> 24V DC. Poi il tutto è gestito a 24 V. ho fatto in modo che un interruttore può spegnereil PLC in qualsiasi momento.Oltre alla messa a terra, devo connettere qualcosa di particolare ??? tipo interruttori differenziali ad alta sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti?? Inoltre sai dove posso prendere esempi di un progetto completo??? TI RINGRAZIO DAVVERO TANTO!!!! Modificato: 14 gennaio 2005 da antstan Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Hellis Inserita: 15 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 15 gennaio 2005 (modificato) Ehm scusate.Leggo testualmente: "... inoltre controlla delle celle di carico, ed eventualmente gestirà il comando di alcuni motori per l'attivazione e disattivazione dei nastri." Fino a questo punto l"'impianto" non era macchina, ovvero apparteneva agli innumerevoli esempi che valerio ha riportato (e che sinceramente ignoravo).Però giunti a questo punto, do un'occhiata all'art. 1 della Direttiva Macchine 98/37/CE:ART 1. - Campo di applicazione e definizioni1. Le norme del presente regolamento si applicano alle macchine, nonché ai componenti di sicurezza immessi separatamente sul mercato, così come definiti al comma 2. 2. Ai fini del presente regolamento, si intende per: a) macchina: 1 un insieme di pezzi o di organi, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro, anche mediante attuatori, con circuiti di comando e di potenza o altri sistemi di collegamento, connessi solidalmente per una applicazione ben determinata, segnatamente per la trasformazione, il trattamento, lo spostamento o il condizionamento di materiali;2) un insieme di macchine e di apparecchi che, per raggiungere un risultato determinato, sono disposti e comandati in modo da avere un funzionamento solidale; 3) un'attrezzatura intercambiabile che modifica la funzione di una macchina, commercializzata per essere montata su una macchina o su una serie di macchine diverse o su un trattore dall'operatore stesso, nei limiti in cui tale attrezzatura non sia un pezzo di ricambio o un utensile; B ) componente di sicurezza: un componente, purché non sia un'attrezzatura intercambiabile, che il costruttore o il suo mandatario stabilito nell'Unione Europea immette sul mercato allo scopo di assicurare, con la sua utilizzazione, una funzione di sicurezza e il cui guasto o cattivo funzionamento pregiudica la sicurezza o la salute delle persone esposte.Quindi concludo che l'applicazione di Anstan rientra a piedi pari nella Direttiva Macchine, il che esclude l'applicabilità della 46/90. La Direttiva Macchine si applica anche se produci una macchina per il tuo uso interno.ti posto un link dove te la puoi scaricare: http://www.ed-cremonese.it/handbook-update...r-mac.htm#idx01Se siamo sostanzialmente d'accordo che questa è una "macchina" possiamo discutere dell'iter corretto di certificazione.Se per nastri intendi "nastri trasportatori" ben difficilmente potrai permetterti di fuggire da un'adeguata protezione del rischio (fotocellule etc etc) e dal dispositivo di emergenza (pulsante a fungo inserito nel circuito come da spiegazione di valerio).Mi permetto di sofrare dalle mie competenze specifiche: legge 46/90LEGGE 46/90 Norme per la sicurezza degli impianti.5 Marzo 1990, n° 46 Art. 1 Ambito di applicazione1. Sono soggetti all’applicazione della presente legge i seguenti impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile:a) gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’energia elettrica all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’energia fornita dall’ente distributore;B ) gli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne e gli impianti di protezione da scariche atmosferiche;c) gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da fluido liquido, aeriforme, gassoso e di qualsiasi altra natura o specie;d) gli impianti idrosanitari nonché quelli di trasporto, di trattamento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’acqua fornita dall’ente distributore;e) gli impianti per il trasporto e l’utilizzazione di gas allo stato liquido o aeriforme all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna del combustibile gassoso fornito dall’ente distributore;f) gli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;g) gli impianti di protezione antincendio.2. Sono altresì soggetti all’applicazione della presente legge gli impianti di cui al comma 1, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi.Obbiettivamente non ne vedo il nesso con un impianto di automazione e segnalazione.Valerio: 71 è l'anno? Modificato: 15 gennaio 2005 da Hellis Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
valerio71 Inserita: 15 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 15 gennaio 2005 Dunque, cerco di procedere con ordine visto che l'argomento è senz'altro interessante.Hellis, per quanto riguarda la legge 46/90 vedi art1 lettere B "Impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere.." un impianto di automazione e raccolta dati non mi pare di poterlo escludere dagli impianti elettronici in base alla definizione che hai correttamente riportato.Per quanto riguarda il ricadere nella normativa macchine sicuramente ricadono in questo ambito i nastri trasportatori in sè come chiaramente hai collegato alla normativa citata, ma non sono sicuro che si possa definire tutto il sistema di acquisizione dati come macchina, specialmente se i nastri non vengono comandati direttamente dalla gruppo celle di carico & server, questo lo saprà antstan in base alle specifiche di fornitura.Se il comando nastri è svincolato dall'acquisizione allora l'impianto costituito da celle di carico, server, lampadine & c. è un impianto, i nastri trasportatori con comando a se stante sono macchine, altrimenti si configura una vera e propri linea di processo automatica. Antstan, ma costruite pure voi i nastri trasportatori? o come mi vien facile supporre li fate costruire da subfornitore e voi li installate e comandate in qualsivoglia maniera?Il quadro visto che alimenta sia la parte logica che quella di potenza che alimenta i motori avrà almeno un interruttore differenziale e i sezionatori per le singole alimentazioni dei motori. Per quanto riguarda la parte di circuito a 24V quasi certamente ti diventa un SELV o un FELV e quindi le parti a 24V c'è caso di doverle obbligatoriamente tenere separate dall'impianto di messa a terra se sono a doppio isolamento; dovresti leggerti le norme CEI o i tutorial di TNE per sapere dove ricadi tenendo presente quello che hai intenzione di installare.Hellis, 71 è l'anno e comunque per me è sempre un piacere e c'è sempre da imparare confrontando le varie esperienze e punti di vista. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Piero Azzoni Inserita: 15 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 15 gennaio 2005 basta questo incartamento??Dichiarazione CE di conformitàLa Dichiarazione CE di conformità, nel caso in cui si segua la strada delle norme tecniche, deve essere redatta in lingua italiana (se redatta in Italia), con l'indicazione del luogo e della data, firmata e deve contenere :-la descrizione dell'apparecchio o degli apparecchi; -l'indicazione delle Norme EMC utilizzate; -l'identificazione del firmatario che ha ricevuto competenza per impegnare il fabbricante o il suo mandatario; -la ragione sociale e sede del fabbricante o del suo mandatario. -Inoltre, nel caso in cui si ricorra ad un Organismo Competente, si aggiunge il fascicolo tecnico e l'attestato di certificazione da essa rilasciato.Il fascicolo tecnico Sulla base della esperienza sviluppata a livello europeo il fascicolo tecnico è, in linea di massima, strutturato nella maniera che segue:-Parte I: Descrizione dell'apparecchioIdentificazione dell'apparecchio: nome commerciale; numero del modello; nome e indirizzo del costruttore o del suo mandatario; descrizione della funzione dell'apparecchio; per gli impianti allocazione fisica fotografie esterne eventuali limitazione d'uso.Descrizione tecnica dell'apparecchio: schema a blocchi che mostra le interazioni tra le diverse aree funzionali dell'apparecchio; disegni tecnici, inclusi schemi circuitali, schemi d'assieme, lista dei componenti, diagrammi di installazione; descrizione di eventuali interconnessioni con altri dispositivi o prodotti, ecc.; descrizioni delle varianti di prodotto. inoltre il sistema va controllato periodicaente??? come?? quando??adesso capisco perche' tutti si lamentano dell'alto costo dell'automazione e non vogliono farla !!svegliamoci che non siamo piu' negli anni '90 dove pensavano che incasinando ben bene la situazione riuscivamo a tagliare le palle alla concorrenzami ricordo la vecchia battuta di "quello che per fare un dispetto alla moglie si e' tagliato l'(...)"o consideriamo prioritario < il Processo > ma con la P maiuscola e lavoriamo per raggiungere obiettivi tecnici e funzionali in primo luogo, ma anche, per guadagnareo passiamo il tempo a produrre inutile cartaccia relegando agli ultimi 5 minuti il vivo della realizzazione di quanto nei nostri scopivedo qualche segno di sveglia, vedo qualche industriale che comincia a capirla e ragiona per obiettivi ma e' ancora troppo poco !immagina per un momento di dover rifare il cesso di casa tua, chi scegli ?impresa 1ha espresso un preventivo succinto quanto chiarosupponi che sicuramente lavora bene e tutto sara' fatto nel migliore dei modiusera' un muratore, un idraulico e un elettricistavolte riterra' che le tue idee non siano fattibili e ti consiglera' altre soluzionialla fine oltre alla fattura ti consegnera' il minimo indispesabile in termini di carteimpresa 2e' iscritta a 34 albi di categoriaha inviato un preventivo di 18 pagine, piu' la lista referenze, le qualificazioni, le certificazioni, i contratti standard, le dichiaraziuoni di intentidispone di molte risorse umane, agenzie, precari, tirocinanti, apprendisti, extracomunitari, coordinatoriha accettato qualsiasi tua richiesta non solo senza fiatare, ma perfino facendoti i complimenti per le esigenze estramamente intelligenti e sintomatiche di una persona di intelligenza fuori dal comuneusera' una squadra di 9 persone, anche se non si capira' mai le singole copotenzecomunque consegnera' abbondantissima documentazione Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Paolo Cattani Inserita: 15 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 15 gennaio 2005 Nelle grandi aziende va anche peggio:Kelly Richards, ex direttore dei celebri Skunk Works della Lockheed, dichiarò davanti alla Commisione del Senato americano che "dopo vent'anni di statistiche, verifiche ed indagini, per scoprire quante risorse tecniche venissero effettivamente impiegate , siamo in grado di affermare che solo il 5,6% del tempo impiegato viene dedicato allo sviluppo dei macchinari.."Ora sono passati vent'anni, e la percentuale si sarà ancora dimezzata. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
oiuytr Inserita: 15 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 15 gennaio 2005 Piero Azzoni+15 Jan 2005, 09:32 PM-->CITAZIONE(Piero Azzoni @ 15 Jan 2005, 09:32 PM)Carte... igeniche? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Hellis Inserita: 17 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 17 gennaio 2005 (modificato) Scusa Piero ma non concordo affatto.Per esperienza (settore sollevamento e stoccaggio grandi carichi) il "lavorare bene" comprende anche un'attenta analisi dei rischi e la loro risoluzione con sistemi pratici ed efficaci. La documentazione CE diventa parte integrante della macchina, e se la tua fornitura è di qualità, pure questa deve essere redatta con lo stesso spirito: l'utente nel libretto deve facilmente trovare informazioni "ad elevata qualità", e la "carta" deve soddisfare sneza troppi fronzoli tutti gli aspetti giuridici.Il progetto deve necessariamente comprendere ed integrarsi con gli aspetti della sicurezza.Se tu utilizzatore compri una macchina che, come dici tu, è molto prarica senza tanti lazzi e lacciuoli, che funziona benissimo è molto pratica, e ha uno scarno libretto di 4 pagine; in seguti al controllo di un ente di controllo (tipo ISPESL per capirci) dall'analisi del libretto scaturisce che l'Utente non ha le informazioni necessarie per operare in sicurezza, quindi a macchina deve essere messa fuori servizio, cosa ne pensi?Certo poi non bisogna arrivare agli eccessi come quando, per accontentare un ispettore USL, ho dovuto redigere un manuale di 180 pagine per una gru a ponte semplicissima (1600 kg di portata) che viene usata una volta all'anno per smontare una pompa.Io gli ho spiegato all'ispettore che un utente non si leggerà mai 180 pagine, ma non ne voleva sapere. Quindi per non creare un problema all'utente, ho legato l'asino dove vuole...In ogni caso si tenga conto che per una macchina:- analisi dei rischi- fasciolo tecnico- libretto istruzioni di uso e manutenzione- dichiarazione di conformitàsono obbligatorie per legge. Non sta a noi tecnici decidere se sia o no carta inutile come il preventivo da 18 pagine con referenze, certificati, etc etc. Chi costruisce una macchina e non produce questa documentazione, non rispetta la legislazione. Mi sembra molto chiaro il concetto.Valerio, siamo coetanei.Ciao a tutti e buon Lunedì Modificato: 17 gennaio 2005 da Hellis Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
valerio71 Inserita: 17 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 17 gennaio 2005 Sono pienamente d'accordo con Hellis,Piero, che ci piaccia o no le leggi e le normative esistono e noi tecnici non siamo qui per discutere se sono o meno inutili, noi le dobbiamo semplicemente verificare se sono applicabili e di conseguenza adeguarci mantenendo la massima efficienza del processo.In fondo quanto è richiesto risponde ad un concetto abbastanza semplice, ovvero che prima di realizzare qualcosa che abbia la possibilità di far male a qualcuno, qualcun altro abbia avuto le idee chiare su cosa è e quali sono gli obiettivi da raggiungere Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
antstan Inserita: 17 gennaio 2005 Autore Segnala Share Inserita: 17 gennaio 2005 Mamma che confusione!!!! Ma è così dificile districarsi??Attualmente non comando dei motori in un breve futuro credo di farlo!!!!! In ogni caso non solo i nastri non li istalliamo noi ma potrebbero essere già presenti nelle linee, eventualmente ci aggiungerò un controllo. In tal caso è mio interesse prevedere i pulsanti di emergenza????? O non è un mio problema????nel quadro centrale della mia applicazione sono presenti: un trasformatore a 24 V DC,un PLC per la gestione IN/OUT. Null'altro!!!! Sull'impianto cavi c'è una tensione Max di 24 V. non escono linee a 220 V.Cosa si intende per "Per quanto riguarda la parte di circuito a 24V quasi certamente ti diventa un SELV o un FELV e quindi le parti a 24V c'è caso di doverle obbligatoriamente tenere separate dall'impianto di messa a terra se sono a doppio isolamento"??? non posso connettere la massa alla normale linea Fase- neutro-massa aziendale??????Visto allora che non ho parte in potenza ho bisogno ancora di interruttori differenziali????inoltre ci sono norme specifiche che definiscono le particolarità del quadro di controllo??? tipo:la posizione dei componenti ed i componenti minimi indispensabili per la sicurezza???Non esiste un esempio di "carte" che si devono redarre da qualche parte (non parlo di elenchi ma veri e propri esempi per come farle:esempi di dichiarazioni CE o EMC o esempi di progetti)??? Dove???non chiamatemi noioso!!!!!Grazie a tutiiiiiiiiiiiiiiiii........ Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
valerio71 Inserita: 18 gennaio 2005 Segnala Share Inserita: 18 gennaio 2005 Antstan, con gli ultimi chiarimenti che hai dato io vedo poco più che un usuale data logger con gli input decentrati ai banchi di lavoro.Si tratta di un impianto elettronico di acquisizione dati, tu fai il progetto del cablaggio, l'installatore posa e collega cavi e alimentazione, tu scarichi il software sul server.L'installatore rilascia la dichiarazione di conformità come impianto elettronico e tu la giri al cliente finale.assolutamente non devi usare la terra (massa aziendale) in quanto tale conduttore per normativa potrebbe arrivare fino a 50V di potenziale in caso di guasto, con tanti saluti ai tuoi circuiti.Realizza la componentistica in modo da avere un isolamento doppio e non avrai rogne di alcun genere.A questo punto non hai nulla che si configura come macchina e quindi ti eviti anche il fascicolo tecnico.Devi solo presentare il progetto (se cade nei parametri in cui il progetto firmato e timbrato da professionista dettati dalla 46/90) e la dichirazione di conformità di chi lo ha installato. Magari poi il cliente gradisce un manuale di istruzione per sapere come funziona il sistema che gli hai venduto, ma nulla di complicato.Buon lavoro Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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