Sezione Didattica:
Corso pratico sugli azionamenti elettrici
Corso pratico sugli azionamenti elettrici
Dal SAVE 2007 - Livio Orsini
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Dal SAVE 2007 - Livio Orsini
L’impostazione del tutorial è eminentemente pratica; pertanto sono riportate solo le formule indispensabili;
semplici note esplicative ed alcuni richiami teorici fondamentali corredano il tutorial.
Sono stati esaminati solo azionamenti con motori in corrente continua, corrente alternata di tipo asincrono
trifase e brushles; queste tre tipologie di motori coprono oltre il 05% delle applicazioni industriali.
Per facilitare tutti coloro i quali volessero approfondire gli argomenti trattati, è stata inserita an-che una
bibliografia essenziale.
Indice
1. Considerazioni generali
2. Considerazioni sui parametri che determinano la scelta del tipo d’azionamento
3. Appendici e formulari per il dimensionamento
Questo documento è messo liberamente a disposizione dall’autore per tutti gli utenti di plcforum.it.
La riproduzione parziale, o totale, del documento è consentita alla sola condizione che sia esplicitamente
citata la fonte e l’autore.
Esclusione di responsabilità
L’autore e plcforum.it non si assumono responsabilità per danni e inconvenienti, a cose e/o a
persone, derivanti dall’uso del contenuto di questo documento.
Anteprima del contenuto:
1 Considerazioni generali
Generalmente con il termine “azionamento” s’indica, in modo errato, il solo alimentatore-regolatore
elettronico. In realtà il termine “azionamento” indica tutto il complesso costituito dall’alimentatore regolatore,
dal motore e, se presente, dal trasduttore di velocità.
Sino a circa vent’anni addietro la tipologia degli azionamenti era in pratica unica, il 98% del totale era
costituito motori e regolatori in continua. Il rimanente 2% era diviso tra sistemi in alternata, con motori
sincroni e asincroni, ed azionamenti stepper o passo-passo.
Oggigiorno la parte in alternata, per nuove installazioni, è dell’ordine di almeno 80% del totale.
Per individuare la tipologia che meglio si adatta all’applicazione in progettazione, è necessario conoscere
pregi e difetti dei vari tipi di motori elettrici. A questo scopo effettueremo un breve richiamo delle
caratteristiche salienti dei vari motori.
1.1 Motori in corrente continua e relativi dispositivi di regolazione.
Il motore in corrente continua è spesso paragonato ad un purosangue agile, veloce, scattante e, purtroppo,
delicato.
La delicatezza del motore in continua dipende, essenzialmente, dalla presenza di spazzole e col-lettore.
Questi dispositivi necessitano di manutenzione periodica. Nel caso in cui la manutenzione non sia sufficientemente
puntuale, si avranno guasti e malfunzionamenti.
Nelle applicazioni d’automazione si usano esclusivamente motori in continua del tipo ad eccita-zione
separata. L’eccitazione può essere costituita da un avvolgimento o da un magnete permanente.
Un motore, con eccitazione ricavata da un avvolgimento percorso da corrente, disporrà di una coppia
motrice proporzionale all’intensità di flusso, in altri termini la coppia massima erogabile sarà proporzionale
alla corrente che percorre l’avvolgimento d’eccitazione; quando il flusso magnetico raggiunge
il valore di saturazione, al crescere della corrente d’eccitazione non si avrà una corrispondente crescita
del valore della massima coppia motrice erogabile.
Per valori di flusso costanti la coppia motrice è funzione della corrente assorbita dal circuito
d’armatura.
La velocità angolare del motore è proporzionale alla tensione d’armatura; al crescere della tensione
d’armatura crescerà, proporzionalmente, la velocità angolare del motore sino al raggiungimento del valore
nominale della tensione massima.
semplici note esplicative ed alcuni richiami teorici fondamentali corredano il tutorial.
Sono stati esaminati solo azionamenti con motori in corrente continua, corrente alternata di tipo asincrono
trifase e brushles; queste tre tipologie di motori coprono oltre il 05% delle applicazioni industriali.
Per facilitare tutti coloro i quali volessero approfondire gli argomenti trattati, è stata inserita an-che una
bibliografia essenziale.
Indice
1. Considerazioni generali
2. Considerazioni sui parametri che determinano la scelta del tipo d’azionamento
3. Appendici e formulari per il dimensionamento
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La riproduzione parziale, o totale, del documento è consentita alla sola condizione che sia esplicitamente
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persone, derivanti dall’uso del contenuto di questo documento.
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1 Considerazioni generali
Generalmente con il termine “azionamento” s’indica, in modo errato, il solo alimentatore-regolatore
elettronico. In realtà il termine “azionamento” indica tutto il complesso costituito dall’alimentatore regolatore,
dal motore e, se presente, dal trasduttore di velocità.
Sino a circa vent’anni addietro la tipologia degli azionamenti era in pratica unica, il 98% del totale era
costituito motori e regolatori in continua. Il rimanente 2% era diviso tra sistemi in alternata, con motori
sincroni e asincroni, ed azionamenti stepper o passo-passo.
Oggigiorno la parte in alternata, per nuove installazioni, è dell’ordine di almeno 80% del totale.
Per individuare la tipologia che meglio si adatta all’applicazione in progettazione, è necessario conoscere
pregi e difetti dei vari tipi di motori elettrici. A questo scopo effettueremo un breve richiamo delle
caratteristiche salienti dei vari motori.
1.1 Motori in corrente continua e relativi dispositivi di regolazione.
Il motore in corrente continua è spesso paragonato ad un purosangue agile, veloce, scattante e, purtroppo,
delicato.
La delicatezza del motore in continua dipende, essenzialmente, dalla presenza di spazzole e col-lettore.
Questi dispositivi necessitano di manutenzione periodica. Nel caso in cui la manutenzione non sia sufficientemente
puntuale, si avranno guasti e malfunzionamenti.
Nelle applicazioni d’automazione si usano esclusivamente motori in continua del tipo ad eccita-zione
separata. L’eccitazione può essere costituita da un avvolgimento o da un magnete permanente.
Un motore, con eccitazione ricavata da un avvolgimento percorso da corrente, disporrà di una coppia
motrice proporzionale all’intensità di flusso, in altri termini la coppia massima erogabile sarà proporzionale
alla corrente che percorre l’avvolgimento d’eccitazione; quando il flusso magnetico raggiunge
il valore di saturazione, al crescere della corrente d’eccitazione non si avrà una corrispondente crescita
del valore della massima coppia motrice erogabile.
Per valori di flusso costanti la coppia motrice è funzione della corrente assorbita dal circuito
d’armatura.
La velocità angolare del motore è proporzionale alla tensione d’armatura; al crescere della tensione
d’armatura crescerà, proporzionalmente, la velocità angolare del motore sino al raggiungimento del valore
nominale della tensione massima.
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