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Ora noi sappiamo che a 50 Hz, 166° di sfasamento all'innesco corrispondono ad un ritardo (da impostare sul nostro Timer virtuale) di 9,2 millisecondi, e questo è dimostrabile con una semplice proporzione, visto che se un semiperiodo (180°) a 50 Hz dura 10 millisecondi, il risultato sarà



Quindi adesso che sappiamo dopo quanti Gradi / millisecondi dobbiamo comandare il nostro interruttore extraveloce (Triac) per affettare l'onda in modo da ottenere in uscita soli 12 Volt avendone comunque 220 in ingresso, andiamoci a calcolare nel momento in cui il Triac inizia a condurre quanto varrebbe come valore istantaneo (vi) la sinusoide in quell'attimo. Dalla nota formula regalataci dalla trigonometria che ci insegna che il valore istantaneo di una funzione sinusoidale è dato dal valore massimo del vettore che descrive la sinusoide sul cerchio trigonometrico, (figura 16) moltiplicato per il seno dell'angolo che sottende il valore cercato in quell'istante,



Quindi : se noi istantaneamente a filamento freddo applichiamo un colpo da 75 Volt ad una resistenza di 0,7 Ohm, risulta una corrente istantanea teorica di



 Logico quindi che sia esploso il filamento e che sia saltato l'automatico nel quadretto di protezione prese casalingo.
In ultimo, ma non per questo meno importante, i valori di tensione di forme d'onda fortemente distorte come quelle delle sinusoidi spezzate, non si misurano con un normale (anche se di buona marca e costoso) tester, serve un tester che dichiari fra le sue caratteristiche di misurare il True R.M.S. (vero valore efficace) altrimenti i numeri che leggiamo sul display non hanno significato alcuno, e per cui si rischia ancor di più di combinare guai. 
Se invece utilizzerete questo metodo con resistenze classiche con valore marginalmente dipendente dalla temperatura di lavoro, allora il sistema può essere ottimo, ed anzi per esperienza posso confermarVi che ho alimentato resistenze da 48 Volt con la parzializzazione d'onda, e con ottimi risultati partendo dalla 220 Volt, quindi senza usare trasformatori.
Altra raccomandazione per i novelli pionieri di questa splendida disciplina che è l'elettronica di potenza applicata all'elettrotecnica, è che il parzializzatore d'onda non realizza la separazione galvanica, ovvero non dà le garanzie di sicurezza che dà un trasformatore in merito all'isolamento dalla rete elettrica.
Quindi come nel mio caso di cui sopra, dove con le resistenze da 48 Volt alimentate a 220 Volt col Dimmer ho realizzato un'incubatrice, ho preso comunque tutte le precauzioni che vanno prese con le apparecchiature alimentate a 220 o 380 Volt, senza nulla farle mancare in materia di sicurezza da contatti diretti od indiretti che siano. Oh, questi problemi dell'isolamento però, si hanno anche coi reostati e con gli autotrasformatori, i quali pure loro non effettuano la separazione galvanica.
Va da sé che, comunque, questa ultima applicazione descritta, debba essere corredata di tutte la strategie cautelative del caso, ovvero se il Triac dovesse guastarsi ed andare in cortocircuito, risulterà che tutta la Vin (220 Volt) si riverserà sul carico a 48 Volt, per cui servirà anche una protezione conosciuta col nome di Crow-Bar che sostanzialmente forza l'immediata bruciatura del fusibile di protezione a monte di tutto salvando da extratensione il carico asservito. Questi sono anche i motivi per cui i parzializzatori vengono prevalentemente utilizzati per sottoalimentare un carico più che per fornire valori ridotti a carichi in bassa tensione.
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