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IEA: è iniziata l'era dell'elettricità

in collaborazione con mcTER News

Secondo il report dell'agenzia internazionale dell'energia, quest'anno gli investimenti globali nel settore raggiungeranno i 3.300 miliardi di dollari, trainati da elettrificazione e tecnologie pulite.

Secondo il report, circa due terzi degli investimenti riguarderanno energie rinnovabili, nucleare, reti elettriche, stoccaggio, efficienza energetica ed elettrificazione dei consumi finali, segnando una netta inversione rispetto a dieci anni fa Il nuovo report World Energy Investment 2025 dell'International Energy Agency (IEA) fotografa un panorama energetico mondiale in rapido mutamento: nel 2025 gli investimenti globali nel settore dell'energia toccheranno i 3.300 miliardi di dollari, con oltre 2.200 miliardi destinati a tecnologie a basse emissioni e alla transizione energetica. Si tratta di una crescita del 2% in termini reali rispetto al 2024, nonostante l'incertezza economica globale e le tensioni geopolitiche persistenti.

Transizione energetica al centro degli investimenti

Secondo il report, circa due terzi degli investimenti riguarderanno energie rinnovabili, nucleare, reti elettriche, stoccaggio, efficienza energetica ed elettrificazione dei consumi finali, segnando una netta inversione rispetto a dieci anni fa, quando la quota maggiore di investimenti era ancora assorbita da petrolio, gas e carbone. Questa tendenza è frutto di una pluralità di fattori: oltre alle politiche climatiche, la spinta verso le tecnologie pulite è motivata da ragioni industriali, tecnologiche e soprattutto di sicurezza energetica. Cina, Europa, India e Stati Uniti guidano questa trasformazione, anche per ridurre la dipendenza energetica dall'estero e rafforzare la propria competitività in settori strategici come il fotovoltaico, le batterie e l'idrogeno.

L'"Era dell'Elettricità": domanda in crescita e nuove priorità

Il report sottolinea che siamo entrati in quella che l'IEA definisce l'"Era dell'Elettricità": la domanda elettrica è in forte crescita, trainata da settori come mobilità elettrica, raffrescamento, industria e data center, anche per via dell'intelligenza artificiale. Gli investimenti nella generazione elettrica, reti e stoccaggio sono oggi superiori del 50% rispetto a quelli nei combustibili fossili. Per il 2025 si stima che il settore elettrico catalizzerà 1.500 miliardi di dollari, ovvero quasi la metà del totale mondiale. Il fotovoltaico guida questa crescita: con investimenti attesi per 450 miliardi di dollari, diventa la singola voce di spesa più alta a livello globale. Seguono le batterie per lo stoccaggio, con 66 miliardi, e il nucleare, che sta vivendo una nuova fase di espansione con oltre 70 miliardi previsti nel 2025.

Le reti restano il collo di bottiglia

Nonostante la crescita record nelle rinnovabili, l'IEA evidenzia un forte ritardo negli investimenti nelle reti elettriche, che si attestano attorno ai 400 miliardi di dollari l'anno. Le difficoltà di autorizzazione, i costi elevati dei materiali e la fragilità finanziaria delle utility in molti Paesi in via di sviluppo rallentano lo sviluppo di infrastrutture fondamentali per garantire l'integrazione delle nuove fonti rinnovabili e la sicurezza del sistema.

Fonti fossili in declino, ma il carbone resiste in Asia

Per la prima volta dal 2020, l'investimento globale nel comparto petrolifero è atteso in calo nel 2025 (-6%), mentre quello nel gas naturale resta stabile, spinto da nuovi progetti di LNG in Stati Uniti, Qatar e Canada. Tuttavia, l'uso del carbone è in controtendenza in Cina e India, dove le preoccupazioni sulla sicurezza elettrica hanno portato all'approvazione di oltre 100 GW di nuova capacità nel 2024. Al contrario, nei Paesi avanzati non sono stati registrati nuovi ordini di turbine a vapore per centrali a carbone.

Il nodo dei Paesi in via di sviluppo

L'IEA lancia un forte allarme sulla disparità geografica negli investimenti: l'Africa, ad esempio, riceve solo il 2% degli investimenti globali in energia pulita, pur rappresentando il 20% della popolazione mondiale. In molti Paesi emergenti, l'accesso al credito è ostacolato da alti tassi d'interesse, rischio cambio e instabilità normativa. In risposta a questo squilibrio, l'IEA sottolinea l'importanza del piano "Baku to Belém Roadmap" lanciato a COP29, che punta a mobilitare almeno 1.300 miliardi di dollari entro il 2035 per finanziare progetti low carbon nei Paesi in via di sviluppo, agendo sul costo del capitale e rafforzando la finanza pubblica internazionale come leva per attrarre investimenti privati.

Le prospettive per raggiungere gli obiettivi di COP28

Nonostante i segnali positivi, gli investimenti attuali non sono ancora sufficienti a centrare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi e i nuovi target stabiliti a COP28: per triplicare la capacità globale da fonti rinnovabili entro il 2030, gli investimenti annui nel settore dovrebbero raddoppiare, mentre quelli in efficienza ed elettrificazione triplicare nei prossimi cinque anni.
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