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Regolamento prodotti da costruzione. Novità e prospettive per i materiali isolanti
Il Regolamento (UE) 2024/3110 sui prodotti da costruzione, entrato in vigore il 7 gennaio 2025, è destinato a segnare un importante punto di svolta per il settore delle costruzioni europeo.
Un percorso molto lungo è però necessario per la sua effettiva implementazione che dipenderà anche dalla completa revisione delle norme armonizzate di prodotto e dalla loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Europea La Commissione, con il supporto del gruppo CPR-Acquis, è incaricata di definire un piano di lavoro per la realizzazione delle Standardazion Requests (che sostituiscono i precedenti Mandati del CEN) per le oltre 30 famiglie di prodotto individuate nell'allegato VII del Regolamento e che saranno alla base dei successivi lavori in ambito CEN per la definizione del nuovo quadro normativo.
Per i materiali isolanti e i sistemi ETIC, questo processo è già stato avviato ed è seguito attivamente da un gruppo di esperti della UNI/CT 201 Isolanti e isolamento termico - Materiali.
Il presente dossier fornisce una panoramica delle principali novità introdotte dal nuovo Regolamento e un focus sullo stato di avanzamento dei lavori del gruppo CPR-Acquis relativo ai materiali isolanti.
IL NUOVO REGOLAMENTO CPR 2024/3110: VERSO UN'EDILIZIA PIÙ SOSTENIBILE, DIGITALE E SICURA
Corrado Colagiacomo - Istituto Giordano - Coordinatore CT 201
Il 2024 ha segnato una svolta importante per il settore delle costruzioni in Europa. Il nuovo Regolamento UE 2024/3110 sui
prodotti da costruzione (CPR), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea a dicembre 2024, sostituirà progressivamente il precedente Regolamento (UE) n. 305/2011. L'obiettivo è ambizioso: rendere il settore delle costruzioni più sostenibile, digitale e armonizzato, rispondendo alle sfide ambientali e tecnologiche del XXI secolo.
Contesto e obiettivi del nuovo CPR
Il CPR 305/2011, pur avendo gettato le basi per un linguaggio tecnico comune europeo, si è rivelato inadeguato sotto molti aspetti:
- Mancanza di chiarezza giuridica: la sentenza Eliott della Corte di Giustizia UE ha confermato che le norme armonizzate hanno valore giuridico vincolante, rendendo di fatto le norme (per natura volontarie) leggi.
- Incapacità di garantire un aggiornamento efficace: il regolamento non forniva strumenti alla Commissione per correggere, aggiornare o sostituire le norme in modo autonomo, bloccando di fatto il sistema in assenza di cooperazione del CEN.
- Complessità burocratica: la documentazione richiesta era ritenuta eccessiva, soprattutto per le PMI.
- Assenza di requisiti ambientali: il regolamento CPR 2011 non prevedeva alcuna integrazione con gli obiettivi di sostenibilità.
- Impossibilità di gestire prodotti innovativi: l'accesso alla marcatura CE per prodotti fuori norma era lungo e oneroso.
Le principali novità introdotte
Il nuovo CPR introduce numerose innovazioni, alcune delle quali incidono profondamente su definizioni, obblighi e strumenti tecnici:
- Campo di applicazione esteso: sono ora inclusi anche i prodotti riutilizzati, prodotti digitali, componenti stampati in 3D, kit, articoli customizzati e prodotti integrati in sistemi digitali.
- Dichiarazione di prestazione e conformità: sostituisce e amplia la precedente Dichiarazione di Prestazione (DoP) prevista dal CPR 305/2011. Tale documento attesta le prestazioni del prodotto in relazione alle caratteristiche essenziali (es. resistenza meccanica, reazione al fuoco, resistenza termica...) e dichiara la conformità del prodotto ai requisiti ambientali, funzionali e di sicurezza previsti dal regolamento (Allegato III).
- Passaporto digitale del prodotto (DPP): ogni prodotto da costruzione dovrà essere accompagnato da un DPP, un documento digitale contenente informazioni tecniche, ambientali, di sicurezza e conformità. Il DPP sarà accessibile tramite un codice univoco (UPI) e dovrà essere interoperabile con i sistemi BIM e il fascicolo
- Più potere alla Commissione europea: attraverso atti delegati e di esecuzione la Commissione potrà integrare e aggiornare i requisiti o intervenire in caso di stallo normativo.
- Nuove responsabilità per gli operatori economici: i fabbricanti non saranno più gli unici responsabili. Anche importatori, distributori e rivenditori avranno obblighi precisi in termini di conformità e tracciabilità.
Focus su sostenibilità e circolarità
Uno degli elementi centrali del nuovo CPR è l'integrazione sistematica della sostenibilità ambientale nella valutazione dei prodotti e l'introduzione del nuovo sistema AVS 3+.
A differenza del precedente CPR 305/2011, il nuovo regolamento:
- Rende obbligatoria la dichiarazione delle prestazioni ambientali per molte categorie di prodotti.
- Introduce caratteristiche ambientali essenziali predeterminate (Allegato II), come ad esempio il Global Warming Potential (GWP),
l'uso efficiente delle risorse, l'impatto sull'ozono, l'eutrofizzazione, l'acidificazione che dovranno essere calcolate lungo l'intero ciclo di vita del prodotto.
- Favorirà l'uso di materiali riciclati, la trasparenza ambientale e la compatibilità con la tassonomia UE per gli investimenti sostenibili.
Per garantire la veridicità e la trasparenza delle dichiarazioni ambientali, il CPR 2024 introduce il nuovo Assessment and Verification System 3+ (AVS 3+), dedicato esclusivamente alla sostenibilità.
In questo sistema, il fabbricante calcola le prestazioni ambientali del prodotto lungo il suo ciclo di vita, ma non può limitarsi all'autodichiarazione: un organismo notificato deve convalidare i dati, verificare i metodi di calcolo e ispezionare lo stabilimento
produttivo. Il CPR si allinea così con la Direttiva EPBD IV, e con gli obiettivi del Green Deal.
Impatti per le imprese e gli operatori
Le novità del nuovo CPR impatteranno su tutta la filiera. I principali cambiamenti:
- Per i produttori: nuovi obblighi informativi, gestione digitale delle dichiarazioni, requisiti ambientali da soddisfare.
- Per i progettisti: maggiore disponibilità di dati tecnici ambientali e digitali da integrare nei progetti.
- Per i distributori e rivenditori: nuovi compiti di controllo della conformità e di accesso alle informazioni digitali.
- Per le pubbliche amministrazioni: uso crescente di criteri ambientali e requisiti CPR nelle gare e negli appalti.
Prossimi passi e tempistiche
Il Regolamento (UE) 2024/3110 è entrato in vigore il 7 gennaio 2025, ma la sua applicazione generale inizierà l'8 gennaio 2026.
Tuttavia, è previsto un ampio periodo transitorio che si estenderà fino all'8 gennaio 2040.
Durante questi 15 anni, sarà ancora possibile immettere sul mercato prodotti conformi al precedente CPR 305/2011, finché le specifiche tecniche armonizzate applicabili saranno aggiornate o sostituite secondo il nuovo quadro normativo.
Questo lungo intervallo è stato pensato per garantire una transizione ordinata e per consentire agli operatori economici di adeguarsi gradualmente alle novità.
Per quanto riguarda i requisiti ambientali, la dichiarazione delle prestazioni ambientali diventerà obbligatoria in modo progressivo: alcuni indicatori, come gli effetti dei cambiamenti climatici, saranno richiesti già dal 2026, mentre altri - come l'eutrofizzazione, l'acidificazione o la tossicità - entreranno in vigore in maniera graduale entro il 2032.
Conclusioni
Il nuovo Regolamento (UE) 2024/3110 rappresenta un cambiamento profondo e strutturale per il settore dei prodotti da costruzione, segnando il passaggio da una logica prevalentemente tecnica a una visione integrata che abbraccia sostenibilità, digitalizzazione e trasparenza.
Con l'introduzione della Dichiarazione di Prestazione e Conformità, il Passaporto Digitale del Prodotto e i nuovi sistemi di verifica come l'AVS 3+, l'Unione Europea pone le basi per un mercato più responsabile, competitivo e allineato agli obiettivi ambientali e sociali del Green Deal.
Sebbene il periodo transitorio sia lungo e articolato, le imprese sono chiamate fin da subito a ripensare i propri processi, investendo in innovazione qualità. Il CPR 2024 non è solo un regolamento: è una visione per il futuro dell'edilizia europea.
IL PASSAPORTO DIGITALE DEI PRODOTTI
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Un percorso molto lungo è però necessario per la sua effettiva implementazione che dipenderà anche dalla completa revisione delle norme armonizzate di prodotto e dalla loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Europea La Commissione, con il supporto del gruppo CPR-Acquis, è incaricata di definire un piano di lavoro per la realizzazione delle Standardazion Requests (che sostituiscono i precedenti Mandati del CEN) per le oltre 30 famiglie di prodotto individuate nell'allegato VII del Regolamento e che saranno alla base dei successivi lavori in ambito CEN per la definizione del nuovo quadro normativo.
Per i materiali isolanti e i sistemi ETIC, questo processo è già stato avviato ed è seguito attivamente da un gruppo di esperti della UNI/CT 201 Isolanti e isolamento termico - Materiali.
Il presente dossier fornisce una panoramica delle principali novità introdotte dal nuovo Regolamento e un focus sullo stato di avanzamento dei lavori del gruppo CPR-Acquis relativo ai materiali isolanti.
IL NUOVO REGOLAMENTO CPR 2024/3110: VERSO UN'EDILIZIA PIÙ SOSTENIBILE, DIGITALE E SICURA
Corrado Colagiacomo - Istituto Giordano - Coordinatore CT 201
Il 2024 ha segnato una svolta importante per il settore delle costruzioni in Europa. Il nuovo Regolamento UE 2024/3110 sui
prodotti da costruzione (CPR), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea a dicembre 2024, sostituirà progressivamente il precedente Regolamento (UE) n. 305/2011. L'obiettivo è ambizioso: rendere il settore delle costruzioni più sostenibile, digitale e armonizzato, rispondendo alle sfide ambientali e tecnologiche del XXI secolo.
Contesto e obiettivi del nuovo CPR
Il CPR 305/2011, pur avendo gettato le basi per un linguaggio tecnico comune europeo, si è rivelato inadeguato sotto molti aspetti:
- Mancanza di chiarezza giuridica: la sentenza Eliott della Corte di Giustizia UE ha confermato che le norme armonizzate hanno valore giuridico vincolante, rendendo di fatto le norme (per natura volontarie) leggi.
- Incapacità di garantire un aggiornamento efficace: il regolamento non forniva strumenti alla Commissione per correggere, aggiornare o sostituire le norme in modo autonomo, bloccando di fatto il sistema in assenza di cooperazione del CEN.
- Complessità burocratica: la documentazione richiesta era ritenuta eccessiva, soprattutto per le PMI.
- Assenza di requisiti ambientali: il regolamento CPR 2011 non prevedeva alcuna integrazione con gli obiettivi di sostenibilità.
- Impossibilità di gestire prodotti innovativi: l'accesso alla marcatura CE per prodotti fuori norma era lungo e oneroso.
Le principali novità introdotte
Il nuovo CPR introduce numerose innovazioni, alcune delle quali incidono profondamente su definizioni, obblighi e strumenti tecnici:
- Campo di applicazione esteso: sono ora inclusi anche i prodotti riutilizzati, prodotti digitali, componenti stampati in 3D, kit, articoli customizzati e prodotti integrati in sistemi digitali.
- Dichiarazione di prestazione e conformità: sostituisce e amplia la precedente Dichiarazione di Prestazione (DoP) prevista dal CPR 305/2011. Tale documento attesta le prestazioni del prodotto in relazione alle caratteristiche essenziali (es. resistenza meccanica, reazione al fuoco, resistenza termica...) e dichiara la conformità del prodotto ai requisiti ambientali, funzionali e di sicurezza previsti dal regolamento (Allegato III).
- Passaporto digitale del prodotto (DPP): ogni prodotto da costruzione dovrà essere accompagnato da un DPP, un documento digitale contenente informazioni tecniche, ambientali, di sicurezza e conformità. Il DPP sarà accessibile tramite un codice univoco (UPI) e dovrà essere interoperabile con i sistemi BIM e il fascicolo
- Più potere alla Commissione europea: attraverso atti delegati e di esecuzione la Commissione potrà integrare e aggiornare i requisiti o intervenire in caso di stallo normativo.
- Nuove responsabilità per gli operatori economici: i fabbricanti non saranno più gli unici responsabili. Anche importatori, distributori e rivenditori avranno obblighi precisi in termini di conformità e tracciabilità.
Focus su sostenibilità e circolarità
Uno degli elementi centrali del nuovo CPR è l'integrazione sistematica della sostenibilità ambientale nella valutazione dei prodotti e l'introduzione del nuovo sistema AVS 3+.
A differenza del precedente CPR 305/2011, il nuovo regolamento:
- Rende obbligatoria la dichiarazione delle prestazioni ambientali per molte categorie di prodotti.
- Introduce caratteristiche ambientali essenziali predeterminate (Allegato II), come ad esempio il Global Warming Potential (GWP),
l'uso efficiente delle risorse, l'impatto sull'ozono, l'eutrofizzazione, l'acidificazione che dovranno essere calcolate lungo l'intero ciclo di vita del prodotto.
- Favorirà l'uso di materiali riciclati, la trasparenza ambientale e la compatibilità con la tassonomia UE per gli investimenti sostenibili.
Per garantire la veridicità e la trasparenza delle dichiarazioni ambientali, il CPR 2024 introduce il nuovo Assessment and Verification System 3+ (AVS 3+), dedicato esclusivamente alla sostenibilità.
In questo sistema, il fabbricante calcola le prestazioni ambientali del prodotto lungo il suo ciclo di vita, ma non può limitarsi all'autodichiarazione: un organismo notificato deve convalidare i dati, verificare i metodi di calcolo e ispezionare lo stabilimento
produttivo. Il CPR si allinea così con la Direttiva EPBD IV, e con gli obiettivi del Green Deal.
Impatti per le imprese e gli operatori
Le novità del nuovo CPR impatteranno su tutta la filiera. I principali cambiamenti:
- Per i produttori: nuovi obblighi informativi, gestione digitale delle dichiarazioni, requisiti ambientali da soddisfare.
- Per i progettisti: maggiore disponibilità di dati tecnici ambientali e digitali da integrare nei progetti.
- Per i distributori e rivenditori: nuovi compiti di controllo della conformità e di accesso alle informazioni digitali.
- Per le pubbliche amministrazioni: uso crescente di criteri ambientali e requisiti CPR nelle gare e negli appalti.
Prossimi passi e tempistiche
Il Regolamento (UE) 2024/3110 è entrato in vigore il 7 gennaio 2025, ma la sua applicazione generale inizierà l'8 gennaio 2026.
Tuttavia, è previsto un ampio periodo transitorio che si estenderà fino all'8 gennaio 2040.
Durante questi 15 anni, sarà ancora possibile immettere sul mercato prodotti conformi al precedente CPR 305/2011, finché le specifiche tecniche armonizzate applicabili saranno aggiornate o sostituite secondo il nuovo quadro normativo.
Questo lungo intervallo è stato pensato per garantire una transizione ordinata e per consentire agli operatori economici di adeguarsi gradualmente alle novità.
Per quanto riguarda i requisiti ambientali, la dichiarazione delle prestazioni ambientali diventerà obbligatoria in modo progressivo: alcuni indicatori, come gli effetti dei cambiamenti climatici, saranno richiesti già dal 2026, mentre altri - come l'eutrofizzazione, l'acidificazione o la tossicità - entreranno in vigore in maniera graduale entro il 2032.
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Il nuovo Regolamento (UE) 2024/3110 rappresenta un cambiamento profondo e strutturale per il settore dei prodotti da costruzione, segnando il passaggio da una logica prevalentemente tecnica a una visione integrata che abbraccia sostenibilità, digitalizzazione e trasparenza.
Con l'introduzione della Dichiarazione di Prestazione e Conformità, il Passaporto Digitale del Prodotto e i nuovi sistemi di verifica come l'AVS 3+, l'Unione Europea pone le basi per un mercato più responsabile, competitivo e allineato agli obiettivi ambientali e sociali del Green Deal.
Sebbene il periodo transitorio sia lungo e articolato, le imprese sono chiamate fin da subito a ripensare i propri processi, investendo in innovazione qualità. Il CPR 2024 non è solo un regolamento: è una visione per il futuro dell'edilizia europea.
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